Fortebraccio Teatro. "Sei. E dunque, perché si fa meraviglia di noi?"
08/11/2018 dalle 21:00
Dove DAMSLab/Teatro (Piazzetta Pasolini 5b, Bologna)
nell'ambito del progetto de La Soffitta 2018 | Teatro
ROBERTO LATINI, PER VOCE SOLA
a cura di Fabio Acca
In collaborazione con ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione
Fortebraccio Teatro
SEI. E DUNQUE, PERCHÉ SI FA MERAVIGLIA DI NOI?
Da Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello | drammaturgia e regia Roberto Latini | musica e suono Gianluca Misiti | luci e direzione tecnica Max Mugnai | assistente alla regia Alessandro Porcu | con PierGiuseppe Di Tanno | produzione Fortebraccio Teatro | con il sostegno di Armunia Festival Costa degli Etruschi | con il contributo di MiBACT, Regione Emilia-Romagna
INGRESSO CON ACQUISTO DI BIGLIETTO
Biglietti diponibili su vivaticket
Torniamo a Pirandello proseguendo da Goldoni. Dopo Il teatro comico, preceduto dal Quartett di Heiner Müller, idealmente proiettati nella riflessione che il teatro contemporaneo aggiunge al suo stesso percorso, fatalmente, inevitabilmente, restiamo nella coscienza del teatro, in un teatro che ammette se stesso e che diventa insieme al mezzo, il fine, contemporaneamente. Quanto ci viene dal Novecento, sento essere fondamentalmente nella consapevolezza del sipario che si apre, di tutti i sipari che abbiamo aggiunto nelle drammaturgie, dinamiche e occasioni sceniche del teatro che abbiamo definito contemporaneo. Presentiamo una nuova tappa di questo percorso, in un lavoro decostruito da Sei personaggi in cerca d’autore e nella sensibilità di un solo attore in scena: PierGiuseppe Di Tanno, che avevo già scelto tra quasi 500 candidati under 35 per un laboratorio/produzione organizzato la scorsa primavera dal festival Orizzonti di Chiusi. Quel progetto è naufragato per l’ottimismo pericoloso del direttore artistico e per l’incoscienza desolante degli amministratori locali. PierGiuseppe è stato il primo che ho scelto, insieme ad altri sette a cui idealmente vorrei dedicare tutta la fase del lavoro, per quanto mancato, per quanto sospeso, per quanto violentemente interrotto. Sono molto felice, artisticamente e quindi politicamente, di questa occasione, che non potrà certamente supplire all’altro futuro mancato, ma sono certo possa riammetterci al presente sospeso. Lo facciamo tentando una drammaturgia in forma di scrittura scenica attraversando la condizione metateatrale dei sei personaggi pirandelliani, e per incontrarli nell’epifanica smania che li porta in scena. La reclamanza, l’urgenza, insieme alla resistenza al palcoscenico, sono la condizione intorno alla quale e dalla quale mi sento di voler muovere. Quanto tenteremo di fissare, trattenere, sappiamo già essere nella delicatezza del poco e del niente. Questo è davvero quello che mi interessa. (Roberto Latini)
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IL PROGETTO:
ROBERTO LATINI, PER VOCE SOLA
a cura di Fabio Acca
In collaborazione con ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione
Roberto Latini è unanimemente considerato una delle figure più significative del teatro contemporaneo italiano. Attore e regista, ha saputo re-interpretare con nuovo slancio la tradizione del Nuovo Teatro, radicandosi fin dalle origini in quell’area ricca di sperimentazione frutto dell’incontro tra le diverse tradizioni dell’attore, della scrittura drammatica e della regia.
Questo focus intende mettere in evidenza un aspetto particolarmente rilevante della produzione artistica di Latini, in cui l’attore, nella solitudine della scena, diviene sintesi delle tre polarità del teatro sopra citate, convergendo in una azione che ha nella parola il punto più alto di fusione.
Il progetto si articola in tre spettacoli e un laboratorio sull’attore dedicato agli studenti dell’Università di Bologna. Nel Cantico dei Cantici, Latini interpreta il testo come flusso, assecondandone i movimenti interni e restituendo allo spettatore la componente quasi onirica dell’opera. In Sei. E dunque, perché si fa meraviglia di noi?, da Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello, l’interpretazione solistica è invece affidata da Latini alla voce e al corpo di PierGiuseppe Di Tanno, con la volontà di trasformare una drammaturgia in forma di scrittura scenica, attraversando la condizione metateatrale dei Sei personaggi pirandelliani. I Giganti della montagna (radio edit), dall’omonimo testo incompiuto di Luigi Pirandello, vede infine Latini come una sorta di “macchina attoriale”, capace di condurre le parole di Pirandello verso un limite, oltre il tempo e lo spazio della narrazione.
Fortebraccio Teatro è una compagnia teatrale volta alla sperimentazione del contemporaneo, alla riappropriazione dei classici e alla ricerca di una scrittura scenica originale. Vive della collaborazione artistica di Roberto Latini, Gianluca Misiti e Max Mugnai. Attore, autore e regista, Roberto Latini si è formato a Roma presso Il Mulino di Fiora, Studio di Recitazione e di Ricerca teatrale diretto da Perla Peragallo, dove si è diplomato nel 1992. Tra gli altri, ha ricevuto il Premio Sipario nell’edizione 2011, il Premio Ubu 2014 come Miglior Attore e il Premio della Critica 2015. Direttore del Teatro San Martino di Bologna dal 2007 alla primavera del 2012, è il fondatore della compagnia Fortebraccio Teatro. Ha ricevuto il Premio Ubu 2017 come Miglior Attore o Performer per lo spettacolo Cantico dei Cantici.
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