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Fortebraccio Teatro. I giganti della montagna

07/11/2018 dalle 21:00

Dove DAMSLab/Teatro (Piazzetta Pasolini 5b, Bologna)

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Fortebraccio Teatro, "I Giganti della Montagna" (foto di Simone Cecchetti)

nell'ambito del progetto de La Soffitta 2018 | Teatro
ROBERTO LATINI, PER VOCE SOLA

a cura di Fabio Acca
In collaborazione con ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione

 

Fortebraccio Teatro
I GIGANTI DELLA MONTAGNA
Radio edit

Di Luigi Pirandello | adattamento e regia Roberto Latini | con Roberto Latini | musiche e suoni Gianluca Misiti | luci e direzione tecnica Max Mugnai | produzione Fortebraccio Teatro | in collaborazione con Armunia Festival Costa degli Etruschi, Festival Orizzonti - Fondazione Orizzonti d’Arte, Emilia Romagna Teatro Fondazione
INGRESSO CON ACQUISTO DI BIGLIETTO
Biglietti diponibili su vivaticket

Terzo dei “miti” moderni di Pirandello. Dopo il “religioso” (Lazzaro) e il “sociale” (La Nuova Colonia), I Giganti della Montagna è il “mito dell’arte”. Rappresentato postumo nel 1937, è l’ultimo dei capolavori pirandelliani ed è incompleto per la morte dell’autore. La vicenda è quella di una compagnia di attori che giunge nelle sue peregrinazioni in un tempo e luogo indeterminati: al limite, fra la favola e la realtà, alla Villa detta “la Scalogna”. Non aggiungerò parole alla trama, ma voglio dire di altre possibilità che vorrei assecondare.
Sono sempre stato molto affascinato per il non finito, non concluso. Ho sempre avuto una grandissima attrazione per i testi cosiddetti incompiuti. Mi sembrano da sempre così giusti rispetto al teatro. L’incompiutezza è per la letteratura, per il teatro è qualcosa di ontologico.
Trovo perfetto per Pirandello e per il Novecento che il lascito ultimo di un autore così fondamentale per il contemporaneo sia senza conclusione. Senza definizione. Senza punto e senza il sipario di quando c’è scritto - cala la tela.
I Giganti della Montagna
è un testo che penso si possa permettere ormai il lusso di destinarsi ad altro possibile. Dopo le bellissime messe in scena che grandissimi registi e attori del nostro teatro recente e contemporaneo ci hanno già regalato, penso ci sia l’occasione di non resistere ad altre tentazioni. Provarci, almeno. (Roberto Latini)

 

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IL PROGETTO:

ROBERTO LATINI, PER VOCE SOLA
a cura di Fabio Acca

In collaborazione con ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione

Roberto Latini è unanimemente considerato una delle figure più significative del teatro contemporaneo italiano. Attore e regista, ha saputo re-interpretare con nuovo slancio la tradizione del Nuovo Teatro, radicandosi fin dalle origini in quell’area ricca di sperimentazione frutto dell’incontro tra le diverse tradizioni dell’attore, della scrittura drammatica e della regia.
Questo focus intende mettere in evidenza un aspetto particolarmente rilevante della produzione artistica di Latini, in cui l’attore, nella solitudine della scena, diviene sintesi delle tre polarità del teatro sopra citate, convergendo in una azione che ha nella parola il punto più alto di fusione.
Il progetto si articola in tre spettacoli e un laboratorio sull’attore dedicato agli studenti dell’Università di Bologna. Nel Cantico dei Cantici, Latini interpreta il testo come flusso, assecondandone i movimenti interni e restituendo allo spettatore la componente quasi onirica dell’opera. In Sei. E dunque, perché si fa meraviglia di noi?, da Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello, l’interpretazione solistica è invece affidata da Latini alla voce e al corpo di PierGiuseppe Di Tanno, con la volontà di trasformare una drammaturgia in forma di scrittura scenica, attraversando la condizione metateatrale dei Sei personaggi pirandelliani. I Giganti della montagna (radio edit), dall’omonimo testo incompiuto di Luigi Pirandello, vede infine Latini come una sorta di “macchina attoriale”, capace di condurre le parole di Pirandello verso un limite, oltre il tempo e lo spazio della narrazione.

Fortebraccio Teatro è una compagnia teatrale volta alla sperimentazione del contemporaneo, alla riappropriazione dei classici e alla ricerca di una scrittura scenica originale. Vive della collaborazione artistica di Roberto Latini, Gianluca Misiti e Max Mugnai. Attore, autore e regista, Roberto Latini si è formato a Roma presso Il Mulino di Fiora, Studio di Recitazione e di Ricerca teatrale diretto da Perla Peragallo, dove si è diplomato nel 1992. Tra gli altri, ha ricevuto il Premio Sipario nell’edizione 2011, il Premio Ubu 2014 come Miglior Attore e il Premio della Critica 2015. Direttore del Teatro San Martino di Bologna dal 2007 alla primavera del 2012, è il fondatore della compagnia Fortebraccio Teatro. Ha ricevuto il Premio Ubu 2017 come Miglior Attore o Performer per lo spettacolo Cantico dei Cantici.

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