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LA SOFFITTA 2018

TRENTANNI DI RICERCA APPLICATA

Il Centro Teatrale La Soffitta festeggia quest’anno il suo trentesimo anniversario. È una ricorrenza importante. Inquadrate in una prospettiva tanto estesa, le proposte e le linee guida delle programmazioni fin qui effettuate evidenziano sviluppi che restituiscono la storia del Centro. Parlare di “storia” non paia eccessivo. Svolgendosi in presa diretta con le trasformazioni delle arti e del pubblico, la vita delle istituzioni teatrali “narra” vicende culturali alle quali mettono mano persone, dinamiche estetiche e organizzative, mutamenti a livello percettivo e tanti altri fattori ancora. La storia della Soffitta coinvolge tre modelli operativi, in parte distinti, in parte compatibili e spesso intrecciati. Prima di riassumerli, vorrei però ricordare che le capacità ideative dimostrate in questi ultimi anni dal Prof. Marco De Marinis in veste di Responsabile Scientifico resteranno a lungo fra le risorse del Centro. Sostituendolo in questo ruolo, mi trovo nella rassicurante e impegnativa situazione di seguire e valorizzare una tradizione che sedimenta esperienze compiute, in particolare, grazie all’appoggio e alla viva partecipazione culturale dei Rettori Pier Ugo Calzolari e Ivano Dionigi, col quale il Centro ha inglobato il Cimes (Centro di Musica e Spettacolo) estendendo il proprio programma all’intero anno solare.

Il primo modello operativo col quale La Soffitta si è misurata è quello che ha scelto di non adottare. Quando il Centro è nato, alla fine degli anni Ottanta, per impulso principalmente dell’allora Rettore Fabio Roversi Monaco e di compianti Maestri come Claudio Meldolesi e Lamberto Trezzini, venne scartato il tradizionale modello dei CUT per puntare su nuove soluzioni. Va ricordato che i CUT (Centri Universitari Teatrali) sono associazioni culturali studentesche non lucrative volte a promuovere, fra gli studenti, il lavoro e la ricerca in ambito teatrale. Il modello Soffitta, invece, si proponeva di combinare ricerca scientifica, percorsi artistici e formazione culturale. Negli anni successivi, il modello si è ulteriormente definito articolandosi in sezioni dedicate alla musica, al cinema e alla danza, e presentando cartelloni di progetti che includono incontri, tavole rotonde, workshops, spettacoli, concerti, proiezioni.

Ai giorni nostri, moduli progettuali e trasversalità caratterizzano diffusamente le programmazioni teatrali. La Soffitta ha anticipato, fin dagli anni Novanta, queste soluzioni facendole evolvere nel senso d’una sempre più stretta integrazione fra arti, ricerca e formazione; essere un teatro universitario ha infatti riformulato dall’interno – a effetto del contesto ancor più che d’un riassetto istituzionale – implicazioni progettuali e possibilità partecipative. Le prime connettono attività e ricerca, le seconde percezioni immediate e acquisizioni cognitive. In questo ambito operativo i percorsi di studio scivolano in sviluppi performativi, i momenti convegnistici s’innestano a progetti spettacolari, le presentazioni dei libri divengono occasioni di approfondimenti ulteriori e, soprattutto, la partecipazione studentesca viene attivata attraverso workshops, laboratori e richieste di prestazioni diversificate (dalla redazione dei programmi di sala alla documentazione delle attività), secondo un modello formativo che corrisponde ad una vera e propria didattica alternativa.

Nella progettualità della Soffitta, i metodi e le conoscenze della ricerca vengono applicati alla messa in relazione degli artisti e delle arti con l’attività partecipativa del pubblico studentesco e del pubblico tout court, che trova nel Centro un ambito culturale aperto. Gli effetti di questo terzo modello sulla didattica e sulla stessa ricerca scientifica sono documentati da numerosi studi che, scaturiti dalle attività della Soffitta, appaiono ora raccolti in Atti di Convegno, volumi collettanei con sedi editoriali italiane (Archetipo, Mucchi, Il Mulino) o internazionali (Routledge), oppure sparsi in riviste come “Il Saggiatore musicale”, “Musica Docta”, “Musicalia. Annuario internazionale di studi musicologici”, “Culture Teatrali”, “Prove di Drammaturgia”, “Danza e Ricerca”, “Antropologia e Teatro”, “Quaderni di Teatro Carcere” e “Cinema & Cie”.

A partire dalla Stagione del 2018, si prevede la realizzazione di due brochure da presentare in altrettante conferenze stampa: l’una riguarda le attività gennaio/giugno, l’altra le attività ottobre/dicembre. Le iniziative di spessore sono infatti molte, e di questo va soprattutto ringraziato chi ne rende possibili ideazione e attuazione, dal Magnifico Rettore Francesco Ubertini, che non ci ha fatto mancare sostegno e attenzione, al Direttore del Dipartimento delle Arti, Prof.ssa Giuseppina La Face, che, già da molti anni, difende con determinazione l’esistenza della Soffitta e il suo programma di ricerca applicata.

Gerardo Guccini
Responsabile Scientifico

 

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Con il sostegno di:
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