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UN ESCHIMESE IN AMAZZONIA

The Baby Walk, Un eschimese in Amazzonia (foto di Stefano Vaja)

giovedì 26 aprile, ore 21
Laboratori delle Arti/Teatro

THE BABY WALK

UN ESCHIMESE IN AMAZZONIA
Trilogia sull’identità - Capitolo III

 

Premio Scenario 2017 ex aequo
Ideazione e testo Liv Ferracchiati | scrittura scenica Greta Cappelletti, Laura Dondi, Liv Ferracchiati, Giacomo Marettelli Priorelli, Alice Raffaelli | con Greta Cappelletti, Laura Dondi, Liv Ferracchiati, Giacomo Marettelli Priorelli, Alice Raffaelli | suono Giacomo Agnifili | produzione Compagnia The Baby Walk



Motivazione della giuria «Il confronto fra la persona transgender e la società fa propria la metafora dell’Esquimese in Amazzonia, alla quale lo spettacolo dà corpo e voce. Da una parte la presenza imprevista che sfida le regole e impone uno spostamento dello sguardo, raccontandosi con disarmante naturalezza. Dall’altra parte il coro ritmato e incalzante della collettività, che vuole risposte certe ed esprime nel meccanismo del “link web” il naufragio del pensiero. Un lavoro che colpisce per la scelta di una narrazione che rinuncia ai codici interpretativi per raccontare con ironia e delicata sfrontatezza una tematica alla quale aggiunge nuove risonanze».
La ricerca dei materiali per questo progetto inizia nel 2013. Da allora la compagnia ha fatto un percorso di crescita e ha approfondito il suo punto di vista in fatto di identità di genere, arrivando alla conclusione che la transizione sia, prima di tutto, un percorso mentale verso la costruzione dell’identità di un soggetto.
Un eschimese in Amazzonia, citazione dell’attivista Porpora Marcasciano, fa riferimento al contesto socio-culturale avverso che «compromette, ostacola, falsifica un percorso che potrebbe essere dei più sicuri e dei più tranquilli», perché di fatto mette in crisi il modello binario sesso/genere, omosessuale/eterosessuale, maschio/femmina.

The Baby Walk nasce nel 2015, con la realizzazione di Peter Pan guarda sotto le gonne. Il gruppo racchiude in sé più competenze e utilizza diversi linguaggi: parola, danza e video. In particolare indaga il rapporto tra cinema-teatro e danza-parola. Ogni progetto, anche se legato agli altri, è una sorta di “punto e a capo”. Si ricomincia, si rimette in discussione tutto dalla base, per questo i lavori possono anche essere differenti gli uni dagli altri, ma conservano una matrice comune. I tre ultimi lavori della compagnia sono stati selezionati alla Biennale Teatro 2017.

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