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GIÙ IL CAPPELLO, SIGNORI

MARIA PERROTTA, PIANOFORTE

Musiche di Frédéric Chopin

con la collaborazione del «Saggiatore musicale»

dove: Aula absidale
quando:
martedì 11 febbraio, ore 21

 


PROGRAMMA
Tre Notturni op. 9
Andante spianato et grande polonaise brillante op. 22
Berceuse op. 57
Tarantella op. 43
Ballata in Fa minore op. 52

 

La cosentina Maria Perrotta si è diplomata con lode al Conservatorio di Milano e ha conseguito il Diploma Superiore di Musica da Camera all'École Normale de Musique di Parigi, dove risiede. Si è perfezionata con Franco Scala, Boris Petrušanskij e Sergio Perticaroli. Ammirata ovunque per il rigore e la limpidezza delle sue esecuzioni, ha vinto numerosi concorsi internazionali, tra cui il «J. S. Bach» di Saarbrücken, che l’ha imposta come una delle più interessanti interpreti bachiane del nostro tempo. La Decca ha recentemente pubblicato in cd la sua applauditissima interpretazione delle ultime tre Sonate beethoveniane.

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“Giù il cappello, signori, un genio”: con queste parole, messe in bocca al suo alter ego Eusebio, Robert Schumann presentò al mondo musicale tedesco, nel 1831, il giovane e ancora sconosciuto Frédéric Chopin. In seguito, dalle colonne della «Neue Zeitschrift für Musik», la rivista da lui fondata e diretta, Schumann avrebbe continuato a recensire in modo lusinghiero l’opera del collega, cogliendo non solo la grandezza dei suoi capolavori più complessi, ma anche l’indubbio valore artistico delle composizioni vicine al repertorio brillante della Salonmusik. Dei due rami della produzione chopiniana il programma odierno offre una scelta emblematica.

Il Notturno per pianoforte, genere dal carattere lirico e introspettivo, assurge con Chopin ai vertici dell’espressività: il compositore vi sfrutta tutte le possibilità offerte dal contrasto tematico e dal cromatismo raffinato, nonché da un impiego inaudito del pedale di risonanza. Il ciclo dei tre Notturni op. 9, di cui Chopin stesso curò la pubblicazione nel 1832, risale al periodo parigino. Il primo, in Si bemolle minore – non diversamente dal terzo in Si maggiore – presenta una struttura tripartita, basata su un tema nostalgico abilmente elaborato con fioriture che ne esaltano la delicatezza. Memorabile il secondo Notturno, in Mi bemolle maggiore, strutturato in più sezioni nelle quali un unico tema è sottoposto a molteplici variazioni. Il Notturno conclusivo si caratterizza per il marcato contrasto tematico: la letizia dell’esordio muta in cupa angoscia nella sezione centrale, dominata da un travolgente ritmo sincopato.

Nell’Andante Spianato e Gran Polacca Brillante op. 22 Chopin accosta due brani dalla natura assai differente: composti a qualche anno di distanza (1830 la Polacca, 1835 l’Andante), presentano una struttura riecheggiante il Cantabile e la Polacca che Paganini aveva eseguito a Varsavia nel 1829. L’aggettivo spianato proviene dal lessico del melodramma, ed indica un canto disteso, dalle ampie campate melodiche. La Polacca è invece opera di gran virtuosismo: energica, fiera e vitale, si basa su un tema più volte variato; la sezione centrale, in Do minore, rievoca canti e ritmi della natia Polonia.

La Berceuse op. 57 in Re bemolle maggiore consta di una serie di variazioni su una melodia originale, ove Chopin raggiunge stupefacenti traguardi nell’arte dell’ornamentazione e della trasformazione tematica: nel cullante andamento di ninna nanna la melodia si addobba progressivamente di abbellimenti che ne arricchiscono la semplice trama e ne modificano, come in una vera e propria metamorfosi, la natura stessa: nel giro di poche battute si susseguono ben quattordici varianti.

L’amore di Chopin per forme musicali dai ritmi marcati e dal carattere popolare lo spinse a cimentarsi anche con una danza tipica del nostro Paese. Edita nel 1841, la Tarantella op. 43 in La bemolle maggiore ha un debito nei confronti dell’arte rossiniana, ed è un vero e proprio banco di prova per il virtuosismo dell’esecutore.

Il concerto si conclude con un capolavoro assoluto, la Ballata in Fa minore op. 52, del 1842, dall’articolazione assai più complessa rispetto ai brani precedenti, che nelle continue e imprevedibili trasformazioni del materiale tematico rappresenta anche una sintesi di tutti gli stili adottati da Chopin negli anni della maturità. Ad una breve, quieta introduzione in Do maggiore segue l’enunciazione di due temi contrastanti i quali, dopo una estesa sezione mediana di sviluppo, riaffiorano nella ripresa, profondamente trasformati. All’espressività talora trattenuta ed enigmatica che impronta gran parte della Ballata si contrappone la coda tragica e violenta, introdotta da cinque tranquilli accordi in pianissimo e costruita per frammenti melodici che si addensano via via in una vertigine sonora dove tutto sembra finire fuori controllo.

 

Micaela Di Giampietro 
Laurea magistrale in Discipline della Musica

coordinamento e redazione
Sara Elisa Stangalino

 

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L'ingresso ai concerti, gratuito, avviene previo ritiro di coupon distribuiti la sera stessa dalle ore 20. È possibile assicurarsi l'ingresso con prenotazione dei posti entro le ore 17 del giorno precedente ciascun concerto, al seguente recapito: tel. 051.2092410 - email: darvipem.editingepromozione@unibo.itI coupon per i posti prenotati non ritirati entro 15 minuti dall'inizio del concerto verranno resi disponibili.