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A FURY TALE

A Fury Tale​ di ​Cristiana ​Morganti ​(Foto ​di ​M. ​Cafni)

sabato 10 marzo, ore 19.30
Arena del Sole/Sala Leo de Berardinis

Cristiana Morganti

A FURY TALE

Idea, regia e coreografia Cristiana Morganti | in collaborazione con Breanna O’Mara, Anna Wehsarg, Anna Fingerhuth | interpreti Anna Wehsarg, Anna Fingerhuth | collaborazione artistica Kenji Takagi | disegno luci Jacopo Pantani | video Connie Prantera | editing musicale Bernd Kirchhöfer | assistente Sabine Rivière | tecnico suono-video Simone Mancini | produzione Il Funaro – Pistoia e Cristiana Morganti | in coproduzione con Festival Aperto / Fondazione I Teatri - Reggio Emilia | in collaborazione con AMAT & Civitanovadanza per Civitanova Casa della Danza | con il sostegno della Città di Wuppertal e di Jackstädt Stiftung (Wuppertal)

A Fury Tale (2016) segue le prime due creazioni di Cristiana Morganti, Moving with Pina (2010) e Jessica and me (2014), che la vedevano, oltre che autrice, interprete solista. Morganti qui, invece, non danza e si riserva la possibilità di una distanza critica dal proprio lavoro, che vede, in scena, il duo formato da Anna Wehsarg e Anna Fingerhuth. Entrambe alte, dalla carnagione chiara e dai capelli rossi, sono due gemelle simili ma diverse, duellanti e amiche, rabbiose e affettuose: due corpi femminili messi a confronto, dentro e fuori, in cerca di una relazione che li illumini, che traduca in visione, energia e stati d’animo le singolarità di ciascuno. A Fury Tale è un racconto di sé che si dipana in modo divertente e straziante al tempo stesso, dove al desiderio forsennato di mettersi in luce che contraddistingue la società odierna si accompagna il sentimento della rabbia, nella sua doppia veste di potenza distruttrice e di spinta vitale. Su una scena completamente bianca, quasi uno sfondo su cui far esplodere video, colori e luci stroboscopiche, le due danzatrici agiscono, danzano, si scontrano e, così facendo, si raccontano. Con A Fury Tale Cristiana Morganti, in dialogo costante con le due figure in scena, offre una riflessione sensibile, ironica e potente sulla bipolarità del nostro essere e, soprattutto, dell’essere femminile, in tutte le sue possibili declinazioni.