Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna Dipartimento di Musica e Spettacolo - La Soffitta 2011
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martedì 12 aprile, h 21 | Laboratori DMS - Auditorium
Alla ricerca dell’udibile nascosto

FontanaMIX ensemble
Lavinia Guillari
flauto 
Marco Ignoti
clarinetto
Stefano Malferrari
pianoforte
Valentino Corvino
violino e viola

in collaborazione con Exitime | Festival Suona francese 2011 | BCLA – Délégation Culturelle/Alliance Française di Bologna | promosso da Ambasciata di Francia – Servizio Culturale | con il sostegno di  Culturesfrance e di Fondazione Nuovi Mecenati (Fondazione franco-italiana per la creazione contemporanea)


Il concerto apre un’ampia finestra sulla musica del secondo Novecento, prediligendo quei compositori (in particolare Tristan Murail) che, seppur con risultati a volte radicalmente diversi, hanno posto al centro del proprio lavoro compositivo la ricerca sul suono quale fenomeno complesso e multiforme.
A partire dagli anni ’50 l’approccio naturalistico assume un ruolo crescente nella poetica di Olivier Messiaen, che vede la natura come creazione divina. Caratteristiche del canto del merlo, secondo le ricerche dello stesso Messiaen, sono il registro medio e la tonalità gioiosa in cui si ritrovano terze maggiori e arpeggi discendenti su accordi di quinta aumentata. Si riconoscono linee melodiche scherzose, ironiche ed esuberanti ma qua e là anche calme e solenni. Con Le merle noir il compositore ci invita ad ascoltare nel canto degli uccelli, «supremi maestri musicali», la perfezione sonora della natura.
Negli stessi anni, Giacinto Scelsi concentra la sua ricerca sul suono come elemento a sé stante, vivo e profondo. Composto nel 1956, Ixor è un breve brano per clarinetto solo (ne è apparsa anche una versione per sassofono soprano, dello stesso autore). L’incipit, dai suoni chiari ma interrotti, introduce l’andamento non convenzionale del brano, teso all’esplorazione di aree ritmiche e armoniche inaspettate.
Nel 1973, dopo gli studi di composizione nella classe parigina di Messiaen, Tristan Murail conosce a Roma Giacinto Scelsi, dal cui stile compositivo è profondamente colpito. È certamente anche grazie alla sua influenza che «la scomposizione del suono nel suo spettro» diviene il centro del lavoro compositivo di Murail: Hugues Dufourt definirà questa ricerca con l’espressione ‘musica spettrale’ proprio per la sua attitudine ad indagare ‘l’interno’ del suono nella sua componente fisica e timbrica. C’est un jardin secret, ma sœur, ma fiancée, une fontaine close, une source scellée..., per viola, è costruito attorno al motivo ritmico del battito cardiaco, ora accelerato ora rallentato. Sequenze melodiche si intrecciano, si fa spazio un gioco di equivalenze tra suoni armonici e suoni emessi dall’arco sul ponticello. Con Estuaire, omaggio alla natale foce della Senna, torniamo agli anni 1971-72: incontriamo uno stile di transizione, non ancora propriamente definibile ‘spettrale’. Il brano infatti risente, secondo Murail stesso, delle dirette influenze di Messiaen e della musica seriale. Concepito per pianoforte solo, è diviso in due parti: Près des rives (‘vicino alle rive’) e Au melange des eaux (‘all’unione delle acque’). Il pianoforte descrive la vita intorno all’estuario in un gioco di incontri tra uomo e natura, tra le acque fluviali e l’oceano. In Unanswered Questions, scritto per flauto solo nel 1995 in memoria del compositore Dominique Troncin prematuramente scomparso, una melodia inizialmente distesa, poi a tratti irrequieta, rimane sospesa, irrisolta, priva di risposta, in chiara allusione al titolo. Les ruines circulaires (2006) è una composizione per clarinetto e violino ispirata all’omonimo racconto di Borges: vi si contrappongono, nel dialogo volutamente equivoco dei due strumenti, un sogno reale e una realtà sognata.
Salvatore Sciarrino dedica Omaggio a Burri all’arte materica del pittore Alberto Burri, che nei suoi quadri mira al disorientamento della percezione visiva tramite la scelta di materiali eterogenei e di ‘relitti’ del quotidiano. La materia slabbrata e ustionata mostra un esempio di pluridimensionalità grazie all’uso di varie superfici che svelano l’aldilà del quadro, in una “forma a finestra” che sottolinea il concetto di interruzione e di superamento delle due dimensioni. Lo spazio della tela, discontinuo, ricchissimo e allusivo, dove l’inanimato acquista vita propria, si ritrova in Omaggio a Burri: i suoni nascono dal silenzio e si sviluppano grazie ai processi di moltiplicazione e accumulazione, creando così un’immagine sonora spessa, organica, materica e sfuggente.
Jonathan Harvey attorno alla metà degli anni ’90 approfondisce lo studio dello spettro, analogamente a quanto era stato fatto in Francia con la ‘musica spettrale’. In Tombeau de Messiaen (1994) questa ricerca emerge dalla “scordatura” del pianoforte registrato su nastro magnetico, contrapposto al pianoforte dal vivo accordato secondo la scala temperata. Lo stesso Harvey ha definito Tombeau de Messiaen «un modesto omaggio ad un’immensa personalità musicale e spirituale».



   Diana Alvarez - Francesco Verdina
Laurea magistrale in Discipline della Musica

coordinamento e redazione
Lorenzo Rubboli



Olivier Messiaen (1908-1992)
Le merle noir
per flauto e pianoforte


Tristan Murail (1947)
C’est un jardin secret, ma sœur, ma fiancée, une fontaine close, une source scellée...
per viola

Estuaire
per pianoforte


Salvatore Sciarrino (1947)
Omaggio a Burri
per violino, flauto in Sol e clarinetto basso


Giacinto Scelsi (1905-1988)
Ixor
per clarinetto


Tristan Murail
Unanswered Questions
per flauto

Les ruines circulaires
per clarinetto e violino


Jonathan Harvey (1939)
Tombeau de Messiaen
per pianoforte e nastro magnetico




Il FontanaMIX ensemble nasce dalla condivisione, da parte dei musicisti che ne fanno parte, di un progetto in cui interpreti e compositori lavorano in stretta collaborazione alla produzione di opere musicali anche a carattere multimediale. Lo studio e l’interpretazione di opere del secondo Novecento (Sciarrino, Scelsi, Berio, Donatoni, Grisey, Bussotti, Cage, Crumb, Ligeti, Kurtág), assieme alle proposte di nuove opere spesso commissionate appositamente, rappresentano lo spazio musicale nel quale agisce il FontanaMIX ensemble. Oltre che da Francesco La Licata, FontanaMIX è stato diretto da Yoichi Suiyama e Giorgio Magnanensi, ha collaborato con diversi solisti, tra cui il pianista Mauro Castellano, i violoncellisti Frances-Marie Uitti e Francesco Dillon, il flautista Antonio Politano, i violinisti Paolo Chiavacci e Haesung Choe, il contrabbassista Stefano Scodanibbio e con diversi compositori: Fausto Romitelli, Jonathan Harvey, Klaus Huber, Sylvano Bussotti, Toshio Hosokawa, Gilberto Cappelli, Francesco Carluccio, Giorgio Magnanensi, Paolo Aralla, Atli Ingolfsson, Paolo Perezzani, Giulio Castagnoli. L’ensemble ha suonato a Bologna per Bologna Festival, per il Teatro Comunale con un programma dedicato a Francesco Pennisi, per i Concerti della Soffitta, per la rassegna “Luoghi e Suoni” con un concerto in San Petronio, per il Museo della Musica con una serata dedicata a Luciano Berio, ed ha avviato, in collaborazione con il Festival Angelica, un progetto per la proposta di concerti monografici dedicati alle nuove musiche provenienti da altri paesi (nel 2004 e 2005 sono stati realizzati i progetti dedicati rispettivamente al Canada e al Giappone). FontanaMIX ha partecipato inoltre al Festival Aosta Classica, al Festival REC di Reggio Emilia, al Festival Milano Musica ed è stato presente anche in rassegne a Palermo (Amici della Musica) e a Catania (A.M.E.). In collaborazione con il coreografo Luca Veggetti, FontanaMIX ha ideato “…a dream”, uno spettacolo di danza e musica che ha debuttato all’Arena del Sole di Bologna nel marzo 2005 e nel 2006 ha realizzato uno spettacolo dedicato a Toshio Hosokawa presso l’Istituto Giapponese di Cultura a Roma. Dal 2004 al 2009 FontanaMIX è stato ensemble in residenza nel Dipartimento Musica e Spettacolo dell’Università di Bologna.


ingresso gratuito  posti limitati
info: tel. 051 2092400/10/11




 
  Dipartimento di Musica e Spettacolo  
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