Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna Dipartimento di Musica e Spettacolo - La Soffitta 2008

martedì 29 gennaio, ore 21
Aula absidale (via de' Chiari 25a)
ingresso libero  - posti limitati



Claude Debussy (1862-1918)

Images – première série

Reflets dans l’eau
Hommage à Rameau
Mouvement


Thierry Huillet (1965)

Juste l’ombre d’une image


Claude Debussy 

Images – deuxième série

Cloches à travers les feuilles
Et la  lune descend sur le temple qui fut
Poissons d’or


Modest Petrovič Musorgskij (1839-1881)

Quadri di un’esposizione
Promenade
Gnomus
Promenade
Il vecchio castello
Promenade
Tuileries
Bydlo
Promenade
Balletto dei pulcini nei loro gusci
“Samuel” Goldenburg e “Schmu˙le”
Il mercato di Limoges
Catacumbae (sepulcrum romanum)
Cum mortuis in lingua morta
La capanna sulle zampe di gallina (Baba Yaga)
La grande porta di Kiev


Maurizio Baglini. È nato a Pisa nel 1975 e ha studiato pianoforte con Giampiero Semeraro nel Conservatorio della Spezia. Si è perfezionato con Piero Rattalino e Lazar Berman all’Accademia pianistica di Imola “Incontri col Maestro”. Nel 2002 ha conseguito il diploma di concertismo nell’Accademia musicale “Fondazione Santa Cecilia” di Portogruaro. Premiato giovanissimo nei più importanti concorsi internazionali – “Busoni” (Bolzano), “Chopin” (Varsavia), “William Kapell” (College Park, Maryland) –, a soli 24 anni vince con consenso unanime della giuria il “World Music Piano Master” di Montecarlo. Ospite di numerosi Festival in tutto il mondo (La Roque d’Anthéron, Kammermusikfestspiele Lockenhaus, Yokohama Piano Festival, Australian Chamber Music Festival, Festival pianistico “Benedetti Michelangeli” di Bergamo e Brescia), viene regolarmente invitato da istituzioni concertistiche internazionali di spicco come solista e in formazioni cameristiche (Salle Gaveau di Parigi, Kennedy Center di Washington, Auditorium del Louvre, Gasteig di Monaco di Baviera). Si è esibito con orchestre quali la Philharmonique di Montecarlo, la Simfònica di Barcellona, il Zürcher Kammerorchester, ha collaborato con direttori quali Emmanuel Krivine, Armin Jordan, Howard Griffith. Le sue esecuzioni sono state apprezzate e recensite dalla critica internazionale. Ha al suo attivo una rilevante discografia che include, fra le altre, due versioni dei 27 Studi di Fryderyk Chopin, eseguiti sia su strumenti originali, sia su pianoforte moderno (Phoenix Classics). Nel 2005 ha dato inizio alla registrazione dell’opera integrale per pianoforte di Bach-Busoni, edita da Tudor. Ha pubblicato per Kojima Productions un DVD col Primo Concerto di Chopin accompagnato dalla New Japan Philharmonic Orchestra. Interprete versatile, ha un vasto repertorio che spazia da William Byrd alla musica contemporanea, con riferimenti importanti a Chopin, oltre ad un profondo interesse per la prassi esecutiva d’epoca su clavicembalo e fortepiano. Dedicatario insieme alla violoncellista Silvia Chiesa del pezzo D’après cinq chansons d’élite di Azio Corghi, ha inciso questa prima assoluta per la casa discografica Concerto. È direttore artistico del Festival Dionysus, che si tiene ogni estate nel castello di Colle Massari, a Cinigiano presso Grosseto.

En plein air e in galleria

Maurizio Baglini pianoforte


Dagli scenari en plen air, tanto cari a Debussy, alle tele esposte in una galleria di Pietroburgo, il concerto di questa sera propone una carrellata di immagini e di suggestioni poetiche animate dal potere evocativo della musica.
    In seguito al successo dell'opera Pelléas et Mélisande (1902), Claude Debussy si mosse alla ricerca di nuove strade, pervenendo a risultati spesso molto eclettici. Le due serie di Images per pianoforte (1905 e '07), costituite ciascuna da tre brani, sono un banco di prova di raffinate ricerche linguistiche, in cui confluiscono una pluralità di suggestioni poetiche ricorrenti nella produzione del compositore: dal ritmo oscillante delle onde del mare al timbro lieve ed agro del clavicembalo settecentesco alle sonorità esotiche dell'orchestrina gamelan giavanese. In Reflets dans l'eau, Debussy esplora le ricche risorse sonore del pianoforte, restituendo una complessa compagine di risonanze e vibrazioni che rievocano l'incessante moto marino. Seguono Hommage à Rameau, un tributo al compositore settecentesco in forma di elegante e aggraziato "affresco" rococò, e Mouvement, brano molto vivace, basato su una terzina di semicrome, che nel suo rapido e ostinato ripetersi pare "disegnare" un movimento circolare. Le reminiscenze del gamelan giavanese si fondono con i rintocchi delle campane dei paesini francesi nella regione del Jura - nostalgicamente rievocati dal poeta Louis Laloy, amico di Debussy - nel primo brano della seconda serie, Cloches à travers les feuilles. A Laloy è dedicato Et la lune descend sur le temple qui fut, ispirato ad un lontano quanto enigmatico paesaggio di rovine greche. Infine, Poissons d'or, composto per il pianista spagnolo Ricardo Viñes, restituisce il moto guizzante dei pesci che compiono le proprie evoluzioni nell'acqua.
    Proprio dall'elemento acquoreo che intride la musica debussiana Thierry Huillet ha attinto la materia e l'idea di una sua evocazione in controluce delle Images. Juste l'ombre d'une image,  dedicato all'amico Baglini che stasera lo esegue tra le due serie di Debussy, si apre con degli arpeggi che spaziano dal registro acuto al grave e paiono suggerire all'occhio e all'orecchio l'immagine di un'onda marina.  
Modest Musorgskij scrisse i Quadri di un'esposizione in memoria di un caro amico, il pittore e architetto Viktor Hartmann. Nel 1874 era stata allestita a Pietroburgo un'esposizione di quadri e di schizzi di Hartmann, in memoria del pittore morto men che quarantenne. Musorgskij, presente alla mostra, era rimasto talmente affascinato dalla forza dei disegni che volle provare a tradurre in musica le impressioni ricevute. Il recupero di stilemi propri della tradizione folklorica russa, l'uso percussivo e tagliente del pianoforte e l'impiego di un linguaggio armonico dissonante di inusitata crudezza caratterizzano questa suite che si presenta come un ricchissimo caleidoscopio musicale: si spazia dall'atmosfera inquietante e grottesca dei brani dedicati a personaggi fantastici - Gnomus, uno schiaccianoci in forma di nano cattivo, e Baba Yaga, una strega della tradizione favolistica russa - al clima tenero e ingenuo del Balletto dei pulcini nei loro gusci, uno 'scherzo', veloce e lieve, caratterizzato dalla copiosa presenza dei trilli; dalla rappresentazione di un carro rurale polacco, Bydlo, il cui lento incedere è reso da una linea melodica al grave pesante e sinistra, al ritratto di due ebrei polacchi, Samuel Goldenburg e Schmu˙le, l'uno robusto, ricco e gongolante, l'altro magro, povero e piagnucoloso, impersonati da due motivi contrastanti. Vi sono poi gli affreschi di squarci caratteristici di una città: sia l'atmosfera sfavillante dei giardini delle Tuileries a Parigi, sia il brusìo della piazza del mercato a Limoges. Echi di un tempo lontano risuonano nel sentimento triste e cupo di una melodia intonata da un trovatore nel Vecchio castello o nelle masse accordali, percussive e dissonanti, che si trascinano lentamente in un'angosciosa discesa nelle Catacumbae romane di Parigi, fino ai teschi di Cum mortuis in lingua mortua. I vari "bozzetti" sono collegati dal ritorno (ben cinque volte) del brano introduttivo Promenade (Passeggiata) che, come suggerisce il titolo, rappresenta l'andirivieni del visitatore da un quadro all'altro. L'epilogo trionfale ed enfatico, La grande porta di Kiev, ispirata ad un progetto di Hartmann, risuona come un glorioso inno alla Madre Russia. Ad ogni brano verrà associato, mediante una proiezione in sala, uno sfondo multimediale, un "ambiente" grafico, ideato da Giuseppe Andrea L'Abbate, che ricrea quello suggerito dai "quadri" della suite. L'interazione di immagini in movimento ed esecuzione pianistica rientra in un progetto di Baglini e L'Abbate, dal titolo "Un piano per il web".  

Alessandro Lupo – Carla Monni
Laurea specialistica in Discipline della musica
Laurea triennale DAMS

coordinamento e redazione
Anna Scalfaro – Maria Semi



ingresso libero - posti limitati
info: tel. 051 2092413; soffitta.muspe@unibo.it






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