15 febbraio/22 marzo
in collaborazione con Arena del Sole - Nuova Scena - Teatro Stabile di
Bologna
a cura di Annalisa Sacchi
Incontro con Cosmesi
coordina Annalisa Sacchi
15 febbraio, ore 16, Laboratori DMS - Auditorium
Mi spengo in assenza di mezzi
progetto di Eva Geatti e Nicola Toffolini
16-19 febbraio, Teatro delle Moline (16,17 e 19 febbraio ore 21.15; 18
febbraio ore 17)
Ho solo me
laboratorio condotto da Eva Geatti, Nicola Toffolini, Michele Bazzana e
Stefano Pila
19-22 marzo, Laboratori DMS – Teatro
a numero chiuso; riservato a studenti DAMS; iscrizioni dall’1
al 15 marzo
ore 10-13 presso i Laboratori DMS |
16,17 e 19 febbraio, ore 21.15
18 febbraio, ore 17
Teatro delle Moline
Mi spengo in assenza di mezzi
progetto di Eva Geatti e Nicola Toffolini
suono di Stefano Pila
luci e allestimenti di Michele Bazzana
elettronica delle luci di Tommaso Pecile
una produzione Cosmesi e Sipario
Artefice di un teatro dal forte
impianto architettonico, Cosmesi articola l’azione
all’interno e in stretta relazione con il dispositivo scenico,
uno spazio-organismo autonomo che è, di volta in volta,
"autoportante", "autosonoro" e "autoilluminato". L'architettura
è così una modalità per costruire il senso in uno
spazio dato, geometricamente stabilito. Questa concezione è
erede di una visione che si fonda sulle leggi rinascimentali in cui
"l'essere umano è il centro attorno a cui orbitano infinite
possibilità, pura potenza a tutti gli effetti". Tali
architetture sono dunque spazi funzionanti e autosufficienti, che
tuttavia, "in assenza di mezzi", si dissolvono, si spengono, come
suggerisce il titolo. Mi spengo in assenza di mezzi,
infatti, si dà come esergo velatamente ironico, con quel
riferimento dichiarato alla carenza di risorse finanziarie che affligge
l’esistenza delle giovani formazioni.
Il vuoto e il buio sono allora la cifra di quest’ultima
produzione in cui le immagini, piuttosto che delinearsi con chiarezza,
sembrano emergere: il corpo della performer e qualche oggetto,
nient'altro. Pochi spettatori a replica entrano in uno spazio vuoto,
"densamente costruito e sviluppato nel nero fitto in cui poter far
perdere gli sguardi". Il corpo dell'attrice in scena è
così il veicolo della relazione con gli oggetti; i suoi gesti,
soggetti a un processo di scarnificazione del senso, diventano singole
articolazioni spaziali.
Nonostante la totale riduzione al solo corpo della componente visiva e
sonora, Cosmesi dichiara che si tratta ancora una volta di un progetto
visivo: un luogo dove "l'attenzione si fa chirurgica per sottrarre alla
vista tutto quello che ci si aspetta dal ‘teatro’".
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biglietteria: prezzi del Teatro delle Moline
riduzione speciale studenti DAMS
info: tel. 051 23 52 88; info@teatrodellemoline.it
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