Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna Dipartimento di Musica e Spettacolo - La Soffitta 2005

LA SOFFITTA - Centro di promozione teatrale


LA SOFFITTA 2005
TEATRO
19 gennaio - 23 maggio

7 marzo - 23 maggio
P.P.P. PROGETTO PER PASOLINI
giovedì 14 - venerdì 15 aprile
Laboratori DMS - Teatro
ore 21.30



COMPAGNIA LE BAZARRE
in collaborazione con
Mercadante Teatro Stabile di Napoli - Progetto Petrolio

PA'

di Pier Paolo Pasolini

drammaturgia di Federica Iacobelli
consulenza artistica di Roberto Del Gaudio
consulenza per i movimenti di Bianca Papafava
regia di Anna Redi
organizzazione Linda Martinelli
con Annalisa Arbolino, Nico Ciliberti, Francesco Di Leva, Luca Iervolino, Marco Matarazzo, Ilaria Migliaccio, Chiara Orefice, Luca Riemma



L’associazione culturale Le Bazarre
nasce nel 2001 ed è costituita da sole donne. L’Associazione individua nel teatro danza lo strumento privilegiato di intervento per promuovere una ricerca teatrale “di poesia” attraverso l’uso del corpo, della parola, della musica.
Alzati, in collaborazione con la cooperativa sociale La Polena di Savona, uno spettacolo con attori e danzatori professionisti ed ex pazienti psichiatrici, debutta nel 2001 al Festival di Racconigi.
Animula, rappresentato nel Parco Viviani di Napoli nell’aprile 2002, nasce all’interno di un laboratorio con giovani napoletani al di sotto dei 29 anni e di uno scambio con un gruppo di attori e danzatori della Finlandia, per un lavoro parallelo su miti e culture del nord e miti e culture del sud.
Sono sfiorite le rose nasce dal progetto Archeologia Interiore con la Seconda Università di Napoli. La seconda parte del progetto ha portato nel luglio 2003 alla creazione di Nel Mitreo.

ANNA REDI
ha una formazione di danzatrice e dal 1985 lavora nel teatro danza. Lavora con Pippo Delbono, Wim Vandekeybus (Pasolini Project nel 1999), Marco Manchisi, Maurizio Bercini, Marco Baliani, Mario Martone, Enzo Moscato, Arturo Cirillo, Alfonso Santagata. Vince il Premio Girulà come migliore giovane attrice napoletana e il Premio Scenario come autrice di Bagarie. Dal 1989 svolge seminari teatrali per comunità di recupero, minori a rischio e per la comunità psichiatrica “La Redancia”. È autrice di Le stanze di Penelope (Bologna 2000 Città europea della cultura), Alzati (Savona), Quelle Historie (Sosta Palmizi), Animula (Comune di Napoli e Regione Campania), Sono sfiorite le rose (progetto Archeologia Interiore con la Seconda Università di Napoli). Nel Mitreo (progetto Archeologia interiore II con la Seconda Università di Napoli). Nel 2001 fonda l’Associazione teatrale Le Bazarre.

FEDERICA IACOBELLI
si laurea in Lettere antiche con una tesi su Medea. Giornalista professionista, collabora con quotidiani, riviste e agenzie di stampa scrivendo soprattutto di teatro e di letteratura. È redattrice nella casa editrice Giannino Stoppani di Bologna. È dramaturg degli spettacoli Alzati, Animula, Sono sfiorite le rose, Nel Mitreo. È coautrice di Correre, saltare, lanciare e leggere, Fabbri 2004.

GIUSEPPINA MARCHIONE
laureata in Conservazione dei Beni culturali alla Seconda Università di Napoli. Nel luglio 2000 partecipa a uno stage formativo della Fondazione Istituto Nazionale del Dramma antico di Siracusa. Dal 2002 è organizzatrice per il progetto Archeologia interiore e per l’associazione.

Foto di scena dello spettacolo



Nella Villa Comunale del mio paese c’erano dei leoni di bronzo. Ho una foto di me bambina fatta lì e, come me, molti miei coetanei ce l’hanno. Poi, misteriosamente, quei leoni furono portati nella villa di un politico, e il paese cominciò a degenerare.
     La gente si imborghesiva e abbandonava le campagne. L’eroina arrivava sui sedili delle Porsche. Molti miei coetanei morivano. Il paesaggio cambiava. Le colline sacre a Diana e a Giove venivano mangiate, trasformate in pattumiere all’aperto. Il teatro, quello dove da piccola facevo danza e dove i paesani applaudivano Sergio Bruni, veniva chiuso e poi ristrutturato con una colata di cemento. E tutti incollati alla TV.
     A diciotto anni feci lo zaino e scappai. Nomadismo “da artista” che nel ’98 mi fece incontrare l’opera di Pier Paolo Pasolini grazie a un progetto di Franz Marijnen e Vim Wandekeybus. Due anni fa tornai nel mio paese. Adesso ragiono su Petrolio con il gruppo di teatro-danza che si è formato qui al mio rientro.
     “Ma che cosa c’entra il ballo con Petrolio?”, mi ha chiesto una intellettuale bolognese.
Il ballo non lo so, ma le profezie di Pasolini sul nostro vissuto e sull’Italia c’entrano tanto. Ho riletto Lettere Luterane. Vorrei essere una Concetta, questi ragazzi vorrei che fossero Gennarielli. Ma la tribù di Napoli mi sembra finita da un pezzo. Eppure le nostre vite ancora anelano a una disperata felicità. C’è, tra di noi, un desiderio di felicità reale: quello per il quale, scriveva Pasolini, si fa la rivoluzione. Ma Pasolini scriveva anche che infelici sono i figli che non si liberano dalle colpe dei padri. Che “non c’è segno più decisivo e imperdonabile di colpevolezza che l’infelicità”. Allora vado indietro, a un mito e a una tragedia antiche che Pasolini stesso prendeva ad esempio. Atreo che si vendica sul fratello Tieste dandogli in pasto i figli, proprio come il nonno aveva dato in pasto agli dei le carni del figlio Pelope. Ragiono sulla felicità come consapevolezza di ogni colpa di Tieste e sull’essere invece figli complici perché accecati dalle ricchezze di Atreo.
     Nel nostro gruppo ci sono ragazzi di vent’anni, cresciuti dove sono cresciuta io. Oggi studiano con passione l’archeologia e mi parlano della storia antica del mio paese, con grande amore.

Anna Redi

 


Dipartimento di Musica e Spettacolo
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