Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna Dipartimento di Musica e Spettacolo - La Soffitta 2005

LA SOFFITTA - Centro di promozione teatrale


LA SOFFITTA 2005
TEATRO
19 gennaio - 23 maggio

7 marzo - 23 maggio
P.P.P. PROGETTO PER PASOLINI
lunedì 7-domenica 13 marzo
Teatri di Vita
(via Emilia ponente 485)
ore 21.15 (domenica ore 17.30)


TEATRI DI VITA

ORGIA

di Pier Paolo Pasolini

regia di Andrea Adriatico
con Francesca Ballico, Rossella Dassu, Maurizio Patella

cura e assistenza Daniela Cotti, Fabrizio Montanari
organizzazione Monica Nicoli
scena e luci Andrea Cinelli
suoni Enrico Medri
costumi Romeo Gigli, La Perla
sarta Pia Pancotti
fotografia Raffaella Cavalieri
stampa Eugenio Tontini
promozione Emilio Ricciardi

produzione Teatri di Vita
con la collaborazione di Felcaro sedie, Eminflex



posti limitati
spettacolo sconsigliato ai minori di 18 anni
per informazioni: tel. 051 566330 - www.teatridivita.it

ANDREA ADRIATICO
ha iniziato la sua attività di regista teatrale agli inizi degli anni 90, sviluppando una ricerca teatrale che lo ha portato a confrontarsi, tra l’altro, con autori come Koltès, Mishima, Copi, Brasch, e a realizzare progetti di ampio respiro com Automobili sulla linea dell’ombra. Tra gli spettacoli più recenti: Lotta d’angeli, Madame de Sade, Donne. Guerra. Commedia, L’auto dei comizi. Come regista cinematografico ha realizzato tre cortometraggi (tra cui Pugni e su di me si chiude un cielo, invitato alla Mostra del Cinema di Venezia 2002) e il lungometraggio Il vento, di sera invitato al Festival del Cinema di Berlino 2004; vincendo numerosi premi in festival internazionali. Nel 1993 ha fondato a Bologna il centro internazionale Teatri di Vita.

Francesca Ballico e Maurizio Patella


Un'orgia di parole, passioni, ricordi travolge un uomo e una donna, in un sacrificio rituale fatto di sesso e violenza. È Orgia di Pasolini, opera dura e poetica interpretata da Francesca Ballico, Maurizio Patella e Rossella Dassu, che fanno rivivere questo atto d’accusa verso l’alienazione moderna in un allestimento estremo e oltraggioso, dove sesso e violenza si fondono in un trionfo del sadomasochismo.
     Fra tutte le opere teatrali di Pasolini, anzi fra tutte le sue opere, Orgia è forse quella più "astratta" e forse la più emozionante e poetica, che il suo stesso autore portò in scena nel 1968 a Torino per l’interpretazione di Laura Betti, scomparsa pochi mesi fa.
     I protagonisti sono un uomo e una donna che si torturano a vicenda come in un sacrificio rituale fatto di sesso e violenza, iniziato in un giorno di Pasqua. Tragedia del sadomasochismo ma anche denuncia dello sradicamento di una società lanciata verso un abbagliante e infido progresso; e sono proprio quelle radici di "un passato felice che ha prodotto persone infelici" a portare verso la fine i due protagonisti, schiacciati dalla memoria di un tempo perduto e sincero.
     Fino a una conclusione che conduce inesorabilmente verso una prevedibile sconfitta, che però assume genialmente i caratteri di una rivoluzione. La rivoluzione della diversità, che per Pasolini è l'ultima possibilità per resistere, inutilmente, all'omologazione, alla nuova barbarie che avanza: il mito borghese del consumo, la rimozione di un passato che è impossibile rimuovere.
     Dopo aver dedicato a Pasolini numerosi spettacoli ed eventi agli inizi degli anni novanta, Andrea Adriatico affronta per la prima volta una tragedia pasoliniana, dopo aver attraversato autori come Koltès e Copi, Testori e Mishima, e dopo aver debuttato nel cinema come regista del fortunato Il vento, di sera.
     La sua Orgia è condotta su un equilibrio della recitazione tra attenzione alla poesia e al senso delle parole di Pasolini e una fisicità estrema che viene sottolineata dalla vicinanza imposta agli spettatori.
     Lo spettacolo si trasforma così in una vera e propria esperienza di intenso contatto ravvicinato con la poesia di Pasolini e con la sua disperata denuncia di una società incapace di comprendere il proprio passato e quindi il proprio futuro.
     A ridare vita alle parole aspre e dolci, logiche e visionarie di Pasolini sono tre attori in una coraggiosa interpretazione: Francesca Ballico (la Donna), Maurizio Patella (l'Uomo) e Rossella Dassu (la Ragazza).

 


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