- DUE LEZIONI
E UN LIBRO
- Parsifal:
l'attore re, demente e savio,
puro e folle
- Una lezione sulla
regia di Cesare Ronconi
- con
la partecipazione di Danio
Manfredini, Catia Dalla Muta,
Claudia Dulitchi, Silvia Lodi,
Gabriella Rusticali, Carolina
Talon Sampieri
- Palazzo
Marescotti, 17 gennaio - ore 11
-
- "Il
diario di un'opera indimenticabile
che ha portato al massimo
livello il rapporto
attore/scrittura/scena, con una
gratitudine immensa a coloro che
in essa si sono rivelati."
-
- Una parola sul
modello del silenzio
- Una lezione sulla
drammaturgia di Mariangela
Gualtieri
- Palazzo
Marescotti, 24 gennaio - ore
11.30
-
- "In
un tempo che sembra non avere
più voglia di ascoltare parole,
in un tempo sordo e scontroso, la
drammaturgia è unarte da
rabdomanti: tocca a lei trovare
parole acuminate, forare i petti,
intenerirli o ferirli. A lei
tocca fare zampillare la lingua,
tenerla viva."
-
- Fuoco centrale
- presentazione
della raccolta di poesie per il
teatro di Mariangela Gualtieri
(Einaudi, Collana Bianca)
- coordina
Marco De Marinis
- intervengono
Raffaella Giordano, Gianni
Manzella, Massimo Marino,
Fiorenza Menni, Giuliano Scabia e
l'autrice
- Palazzo
Marescotti, 24 gennaio - ore 17
-
- Io
parlo allamore. Lo scortico
dallincrosto
- nel
sogno e ne faccio musica storta
- ne
faccio delicato vento che solleva
o dondola
- e
impollina il cuore. Alla
scomposta
- mente,
impollina locchio con
locchio
- locchio
con lanimale e viene il
bello
- che
ci sviva, ci sviva tutti. Di
più.
La
prima antologia degli scritti,
editi e non, di unautrice
tanto appartata quanto intensa,
dedita ad un lavoro di ricerca
quasi rabdomantico sulla parola
quale veicolo di emozioni e
presenze interiori.
Mariangela
Gualtieri, drammaturga di uno dei
gruppi teatrali più innovativi e
interessanti della scena italiana
contemporanea, scrive testi
allinsegna della
contaminazione fra generi,
accomunati da una forte vocazione
lirico-poetica. Come il teatro a
cui si ispira, la sua è una
scrittura che "non parte da
un progetto, ma da una
urgenza" legata a un momento
o a un contesto, che può essere
il palcoscenico con gli attori
che lo animano ma anche la
ribalta psichica in cui si scava
impietosamente, entità non solo
soggettiva ma archetipica, aperta
e comune, empatica. I versi sono
perciò la registrazione di un
flusso emotivo che va oltre la
sembianza razionale delle cose,
testimoniano un abbandono vigile
e teso a cogliere la verità di
stati danimo e
corrispondenze col mondo. Proprio
dalla capacità di osservazione
stupita del mondo nasce il tono
sorprendentemente ispirato ed
efficace dellautrice
romagnola, che riesce a
trasportare il lettore nel
territorio ibrido che sta fra
infanzia e crudeltà, bellezza e
dolore, umano ed animale. Una
visionarietà dirompente
amplifica e mette a fuoco
suggestioni e umori, e una
generosa passionalità sostiene
il linguaggio fino
allapprodo ad un discorso
su vocazione e verità interiore,
ragione e istinto, mancanza e
possibilità di conseguimento,
morte e rinascita: sulla
necessità, cioè, di tornare a
uno stato sorgivo
dellessere per potersi
ritrovare, per colmare la ferita
della distanza da se stessi e dal
proprio centro.
Mariangela
Gualtieri è nata a Cesena nel
1951. Nel 1983 ha fondato,
insieme a Cesare Ronconi, il
Teatro Valdoca. Ha pubblicato,
fra le altre cose, i testi
poetico-teatrali Antenata
(Crocetti, Milano 1992), Fuoco
centrale (I Quaderni del
Battello Ebbro, Bologna 1995), Nei
leoni e nei lupi (I Quaderni
del Battello Ebbro, Bologna
1996), Parsifal (Teatro
Valdoca, Cesena 2000) e Chioma
(Teatro Valdoca, Cesena 2000).