Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna
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Francesco Nicolosi - pianoforte
PROGRAMMA
Franz Liszt (1811 - 1886)
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Fiumi, ruscelli, maghe e patrioti (in salotto) Con la Liedtranskription la riscrittura per pianoforte solo del Lied per canto e piano Franz Liszt portò un ulteriore contributo al genere della trascrizione, divenuto nell800 quantomai ricco e sfaccettato. A partire dal 1838, anno in cui tenne una serie di concerti a Vienna, Liszt iniziò a dedicarsi sempre più spesso a questo genere. Il confronto con circa centotrenta melodie, non soltanto schubertiane, offriva a Liszt, instancabile esploratore e sperimentatore delle risorse pianistiche, la possibilità di far "cantare" il pianoforte, ovvero di riprodurre su un cordofono a percussione lintimità e il calore della voce umana. Il risultato finale è una mirabile fusione artistica: il profondo rispetto e la sostanziale fedeltà agli originali non annullano la personalità del trascrittore, che, guidato dallintenzione di compensare con i soli mezzi musicali lelisione del testo poetico e della voce, adopera con sapienza moduli e tecniche assai scaltrite e riesce a conferire ad ogni brano unimpronta inconfondibile. Fulcro del dibattito politico-culturale che segna lEuropa del primo 800, il salotto fu anche il luogo dove si potevano far rivivere le emozioni del teatro dopera: parafrasi, trascrizioni e reminiscenze di brani operistici divennero il cavallo di battaglia di artisti come Paganini e Liszt, formidabili concertisti desiderosi di spiegare il loro trionfante virtuosismo transcendant di fronte ad un pubblico attento e sensibile. Fu proprio la regina dei salotti parigini, la principessa italiana Cristina di Belgioioso, donna colta, indipendente, fervente patriota, ad organizzare un confronto diretto fra Liszt e Thalberg. Ex enfants prodiges, ricercati concertisti dediti anche allinsegnamento, i due seppero infiammare gli animi dei parigini, che si divisero in thalbergiens, capeggiati dal critico Fétis, e lisztiens, fra cui spiccava Berlioz. La querelle facendosi via via più accesa, lo scontro diretto avvenne infine il 31 marzo 1837 nel salotto Belgioioso. "Thalberg è il primo pianista al mondo, Liszt lunico", fu larguto commento della principessa; in realtà le cronache pervenute tutta la stampa parigina diede grande spazio allavvenimento ci dicono che non fu riconosciuto un vero vincitore. Per loccasione la nobildonna aveva caldeggiato la composizione di sei variazioni sul duetto "Suoni la tromba" dai Puritani di Bellini, destinate ad essere eseguite dagli autori stessi, i migliori pianisti del tempo. La scelta del brano non fu casuale, dato che la serata era in favore degli esuli politici italiani. LHexaméron fu però ultimato solo nel 1839: Liszt firmò lintroduzione, il finale, una variazione, e i brani di raccordo fra i contributi di Czerny, che era stato suo maestro, Thalberg, Pixis, Herz e Chopin. Lultima e più suggestiva variazione, opera di Chopin, trasfigura il belliniano "Bello è affrontar la morte | gridando libertà" in un incantato Notturno che lascia trasparire laffinità fra la melodia del Catanese e la cantabilità del pianismo chopiniano. Maria Melchionne, Roberta Pedrotti
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