Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna
5. Sommario
In questo articolo ho cercato di analizzare il
complesso fenomeno sociale e culturale dei beur,
conseguenza dell'immigrazione algerina in Francia. Questi
giovani nati da genitori algerini non sono spesso
accettati né dalla società francese né da quella
algerina. Per di più anche se essi si definiscono
francesi, i beur sottolineano una loro peculiare
identità culturale, che ho indicato come beur-culture.
La musica raï è una espressione culturale sia per gli
algerini immigrati che per i beur. Il raï ha oggi
un ampio successo internazionale grazie alle major record
companies che lo propongono all'interno della
categoria world music. Proprio perché la musica
raï è estremamente eterogenea sia i beur che gli
immigrati, per differenti ragioni, l'hanno scelta come
musica rappresentativa della loro identità. L'eterogeneità della musica raï è un punto importante poiché è una caratteristica peculiare di questo repertorio e scaturisce dalle dinamiche culturali che lo hanno coinvolto. Eventi quali l'emigrazione interna e all'estero il colonialismo e il mercato stesso hanno agevolato lo sviluppo di tali dinamiche. Ho usato il concetto di musical transculturation (Margaret Kartomi 1981) per spiegare come l'incontro con culture profondamente diverse tra loro abbia prodotto differenti fasi di musical transculturation e abbia permesso l'esistenza di molti stili differenti e distinti di raï. Il mercato e la ricerca di nuovi consumatori risulta essere oggi uno dei fattori più rilevanti di trasformazione del raï. Talvolta le stesse record companies hanno sviluppato/stimolato nuovi stili di musica raï allo scopo di incrementare il suo pubblico. Ho suggerito in questo articolo di usare in questo caso il concetto di cultural mobility usato da Breen (1995) per indicare tale politica. Però, perché un nuovo genere o stile musicale sia veramente considerato come tale deve essere riconosciuto da un significativo gruppo di persone come rappresentante della loro propria identità. Grazie al concetto di sound group (Magrini 2000) ho identificato questi rilevanti gruppi di persone come appunto dei sound group. Possiamo suddividere il pubblico della musica raï (con l'esclusione di quello francese) in tre principali sound group: algerini viventi in Algeria, algerini immigrati e beur. Gross, Mcmurray e Swedenburg (1992) hanno sostenuto che gli immigrati algerini preferiscono la musica raï perché è un repertorio musicale che protegge la loro identità ed etnicità. Ho mostrato che potrebbero esservi altri generi musicali più funzionali a questo ruolo. Ho inoltre suggerito in questo articolo che la musica raï permette agli immigrati di portare a compimento il 'mito del ritorno' attraverso una 'metafora musicale'. Ciò è possibile grazie a un particolare stile di musica raï, quale quello per esempio di Cheb Hasni, nel quale l'amore per una donna, l'esilio e la sofferenza sono correlati: le canzoni d'amore per una donna sono traslate dagli immigrati nell'amore per l'Algeria e le pene d'amore nelle sofferenze dell'esilio. Attraverso la musica raï i beur sono riusciti a mutare nella società francese la loro immagine negativa. Il mercato musicale con la sua politica di cultural mobility, sta avvantaggiandosi di questa realtà alimentando la recente immagine del buon beur. I sociologi francesi definiscono l'identità dei beur come double culture, in altre parole, un'identità irrimediabilmente divisa tra cultura francese ed algerina. Invece, è mia opinione che essi abbiano un'identità in-between (Bhabha 1996) la cui principale caratteristica è la capacità d'attraversarne i confini culturali (Bohlman 1997). Attraversare i confini tra cultura algerina e francese significa lo sviluppo di una cultura nuova, la cultura beur, di cui il beur-rai è diventato un'espressione rappresentativa. |