Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna
6. Esperienze di World Music
Nel corso degli ultimi tre anni le B'net Houariyat sono uscite dal loro paese una quindicina di volte, su crescente sollecitazione di alcuni dei più importanti festival del circuito internazionale della World Music. In particolare, le esperienze fatte a Londra e a Parigi hanno favorito l'incontro con musicisti interessati a una collaborazione con le cinque donne di Marrakech. Nel luglio 1998, dopo aver partecipato con successo al Womad di Reading, le B'net Houariyat sono state invitate a registrare un CD nei Real World Studios, vicino Bath, nella campagna inglese. Per evitare di falsare le sonorità naturali delle percussioni e delle voci, tutti i brani sono stati registrati nel modo più semplice possibile, con un DAT e due microfoni, nel giardino dei Real World Studios, evitando di ricorrere alle sofisticate attrezzature degli studi di registrazione digitale, che pure erano disponibili. Tutti i pomeriggi alle cinque, Peter Gabriel preparava personalmente il tè e lo serviva alle B'net Houariyat. La sera dell'ultimo giorno, il nostro anfitrione ha invitato le B'net Houariyat nel suo studio personale, una specie di pagoda al centro di un boschetto. All'interno gli altoparlanti diffondevano un brano fatto girare in loop: una base ritmica di basso elettrico e batteria con una armonizzazione molto semplice. Prima di uscire per preparare l'immancabile tè, Peter Gabriel ha chiesto alle B'net Houariyat se potevano aiutarlo a completare il brano, aggiungendo voci e percussioni. Le cinque donne non avevano alcuna idea di chi fosse il nostro ospite, né di che cosa desiderasse esattamente: per loro "Bittèr" (come lo chiamavano) era un gentile signore di mezz'età, uno dei tanti musicisti che frequentavano gli Studios in quei giorni. Tuttavia, proprio per ricambiare la sua cortesia, le B'net Houariyat, dopo aver identificato il mizan (il ritmo) del brano, hanno incominciato ad accompagnarlo con i loro strumenti a percussione e quando Peter è rientrato con il vassoio del tè, le donne hanno eseguito il canto che saluta l'ingresso della sposa. Il brano, estremamente suggestivo e piuttosto "intonato alla circostanza", è stato registrato rapidamente con l'aiuto di un giovane ingegnere del suono. Il primo vero lavoro di "contaminazione" è stato favorito dall'incontro con l'algerino Karim Zyad, batterista di Cheb Mami, particolarmente attratto dall'aspetto ritmico della musica delle B'net Houariyat. A Parigi, assieme al chitarrista vietnamita Nguyên Lê, Karim ha formato una band "multinazionale", con un bassista giamaicano, un pianista bosniaco, un sassofonista italiano, un suonatore di kora francese, più, naturalmente, le cinque B'net Houariyat. Il progetto, denominato Maghreb & Friends, è stato sponsorizzato dall'etichetta discografica di Nguyên Lê e da Christian Mousset, direttore artistico del festival Musiques Métisses di Angoulême. La relativa tranquillità economica ha permesso l'incontro e il viaggio comune tra i diversi artisti coinvolti, e ciò ha costituito una buona base di partenza in un contesto, quello della World Music, dove a volte a viaggiare sono soltanto i nastri registrati e i musicisti sono gettati davanti al pubblico senza aver potuto preparare un terreno comune. La presenza di Karim, che poteva giocare sia sul terreno della lingua che su quello del ritmo musicale, è stata determinante per la mediazione tra le B'net Houariyat e il gruppo di musicisti jazz di diversa estrazione: si deve a lui l'aver fatto scoprire alle B'net Houariyat che il mizan, il ritmo delle loro canzoni, poteva essere "contato". La cosa all'inizio ha provocato nelle donne un divertito stupore, ma poi si sono rese conto rapidamente che il fatto di poter "contare" serviva a "incastrare" con precisione nuove parti ritmiche, a regolare le entrate e le uscite dei vari "a solo" e, in sostanza, ad esercitare un più efficiente controllo sul materiale composto. Naturalmente, dopo le prime prove, le B'net Houariyat hanno smesso di contare, memorizzando le sequenze temporali. Una volta raggiunto un certo affiatamento tra i membri della band, è stato anche possibile prolungare ad libitum gli a solo ritmici e strumentali, basandosi sulla tecnica gestuale tradizionalmente impiegata dalle B'net Houariyat. Un altro problema affrontato è stato quello dell'intonazione, al quale le B'net Houariyat erano già sensibili, in quanto le loro percussioni sono accordate con precisione e da esse si ricava la nota per il canto. La possibilità di variazione tonale, offerta da strumenti come la chitarra e il pianoforte, ha anche permesso di introdurre brevi modulazioni in una musica altrimenti a impianto rigidamente modale. Il lavoro svolto con Nguyên Lê e Zyad è stato presentato al pubblico per la prima volta nel corso del festival Musiques Métisses di Angoulême 1998, con le ultime prove aperte agli studenti del conservatorio locale e un concerto finale al termine del quale le B'net Houariyat hanno ricevuto i complimenti di Joe Zawinul. Maghreb & Friends è stato registrato e pubblicato su CD.
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