Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna
(1) Si è scritto molto su questo periodo chiave. Ci limitiamo a rinviare a P.Leglise, Histoire de la politique du cinéma française. Le Cinéma et la III République, 1895-1940 (Paris: Lherminier, 1977).
(2) Il carteggio è stato pubblicato da Francis Lacassin, dapprima sulla rivista Cinéma 65, poi in Pour une contre-histore du cinéma (Paris: UGE, 1972), pp. 55-65.
(3) Si pensi alle condizioni di ripresa dei Vampires: niente lampade ad arco, niente carbone per riscaldare gli studi, necessità di girare per le strade e molto presto la mattina, presenza aleatoria degli attori...
(4) F. Lacassin, Pour un contre-histoire du cinéma, cit., p. 7. Nel suo Maître des lions et des vampires. Louis Feuillade (Paris: P. Bordas & fils, 1995), Lacassin cita questa formula, tratta dal contratto del 18 marzo 1907, in modo leggermente diverso: "capo delle riprese e del Teatro di posa" (il termine "artistico", che qui scompare, si trova nel contratto del 1914).
(5) H. Fescourt, La Foi et les montagnes (Paris: Paul Montel, 1959), p. 91.
(6) Il testo del contratto del 1 gennaio 1914 (cit. in Lacassin, Maître des lions et des vampires, cit., p. 69), conferma le affermazioni di Fescourt: "Le funzioni consistono nel ricevere, esaminare e selezionare i manoscritti; nel proporre l'assunzione di artisti e registi; nel dirigere il reparto scenografico e commerciali della Compagnia".
(7) Fescourt, Op. cit., pp. 76-78.
(8) Ibid., p. 51; cfr. anche H. de Erisay, cit. in Lacassin, Maître des lions et des vampires, cit., p. 84.
(9) Fra il 1896 e il 1904, diverse sue poesie apparvero in riviste amatoriali: Le Harape, Le Fanal, Le Torero. Jacques Champreaux conserva inoltre i manoscritti di molte altre liriche rimaste inedite.
(10) Le Clos, scritto con Etienne Arnaud, pubblicato sulla Revue mondiale (1905), rappresentato a Béziers il 2 marzo 1905; Tout Papas (Paris: Joubert, 1909), scritto con André Heuzé; La Ceinture électrique (1908), tratto dal soggetto del film L'Homme aimanté (cfr. Lacassin, Maître des lions et des vampires, cit., p. 48); per non parlare dei molti altri testi mai rappresentati.
(11) L. Feuillade, Chroniques taurines, 1899-1907, a cura di B. Bastide, postfazione di F. de la Bretèque (Cinesud, 1988).
(12) L. Feuillade (Pescalune), Mémoires d'un toréador français, a cura di B. Bastide, postfazione di F. de la Bretèque (U.B.T., 1995), originariamente pubblicato in Le Torero (avril-août 1904).
(13) Cinémagazine (2 septembre 1921).
(14) Lacassin, Maître des lions et des vampires, cit., p. 319.
(15) Ciné-Journal, n. 92 (mai 1910), parzialmente riprodotto in F. Lacassin, Louis Feuillade (Paris: Seghers, 1964), pp. 111-112.
(16) Ciné-Journal, n. 154 (22 avril 1911).
(17) Riprodotto in M. Lapierre, Anthologie du cinéma (Paris: La Nouvelle Edition, 1946), pp. 73-77.
(18) Fescourt, Op. cit., p. 86. Dal canto suo, spingendo a mio parere un po' troppo in là ciò che in questi testi non appare che in forma virtuale, Francis Lacassin scrive: "per la prima volta un autore forniva una definizione estetica della sua opera, affidando le sue intenzioni alla pubblicità"; Maître des lions et des vampires, cit., p. 119.
(19) Si risente l'eco, ad esempio, della celebre dichiarazione di Dorante: "Vorrei sapere se la regola di tutte le regole non è quella di piacere e se un testo teatrale che........ Molière, la scuola delle mogli, scena 6....
(20) Le Film, n. 166 (Natale 1919).
(21) Jacques de Baroncelli, più giovane di Feuillade, prende una posizione opposta: "Adattare è un'arte". Cinéa, n. 5 (3 juin 1921).
(22) "Shéhérazade ou l'art du conte", album pubblicitario di Barrabas (1919); ora in Lacassin, Louis Feuillade, cit., pp. 113-114.
(23) "Regarde ces images ô public!", album pubblicitario di Le Fils du flibustier (1922); ora in Lacassin, Louis Feuillade, cit., pp. 120-121.
(24) "Le mélodrame, fils de la tragédie antique", album pubblicitario di Vindicta (1923); ora in Lacassin, Louis Feuillade, cit., pp. 118-120.
(25) Il termine "ricreare" ha qui il senso di "divertire".
(26) R. Icart, "Louis Feuillade e la 'Nouvelle Vague' des années 20", Les Cahiers de la cinémathèque, n. 48 (1988), pp. 46-52.
(27) J. Baldizzone, "La Destinée critique de Louis Feuillade", Les Cahiers de la cinémathèque, n. 48 (1988), pp. 11-20.
(28) L. Moussinac, Naissance du cinéma (Paris: EFR, 1925).
(29) G. M. Coissac, Histoire du cinématographe, des origines aux nos jours (Paris: Cinéopse, 1925), p. 404.
(30) Raccolti in R. Canudo, L'Usine aux images, a cura di J. P. Morel (Paris: Séguier, 1995). Le allusioni a Feuillade si trovano a p. 142 (7 juin 1921), p. 296 (27 mars 1923), p. 335 (2 novembre 1923).
(31) L. Delluc, "Charmante soirée!.." [1919], in Ecrits cinématographiques, tome II (Paris: Cinémathèque française, 1985), p. 28.
(32) Delluc, "Petit guide pour les amateurs de cinéma" [1918], in Ecrits, II, cit., p. 124.
(33) Delluc, "Notes pour moi" [1918], in Ecrits, II, cit., pp. 176-177.
(34) Cfr. Fescourt, Op. cit., p. 164.
(35) Delluc, "Les Films à voir" [1920], in Ecrits, II, cit., p. 269.
(36) Delluc, "La République française adopte le cinéma" [1923], in Ecrits, II, cit., p. 351.
(37) "Le Feuilleton et les usines", La Revue hebdomadaire, n. 29 (21 juillet 1923), pp. 387-397. Ripubblicato in seguito in A. Lang, Déplacements et villégiatures littéraires, suivi de Promenade au royaume des images ou entretiens cinématographiques (Paris: La Renaissance du livre, 1924), p. 161 sgg.
(38) Si veda "Antoine cinéaste", numero monografico di 1895, n. 8/9 (1985).
(39) Cfr. "Antoine déchaîné" di René Benjamin, sulle riprese di L'Arlesienne.
(40) L'Information (octobre 1921).
(41) "L'Avenir du cinéma", Lectures pour tous (décembre 1919), pp. 352-356; tr. it. in M. Canosa (a cura di), Le cinéma libre. André Antoine cineasta (Bologna: Dipartimento di Musica e Spettacolo, 1993), pp. 37-40.
(42) Il 3 luglio 1923, su L'Information, Antoine critica di nuovo la riedizione di Judex in versione condensata.
(43) La Revue hebdomadaire (juin 1923). Ripubblicato in seguito in A. Lang, Déplacements et villégiatures littéraires, cit., pp. 115-123; tr. it. in M. Canosa, Op. cit., pp. 62-65.
(44) J. de Baroncelli, "Antoine et le cinéma", Comoedia (15 juin 1923): "Quello che giudica Jocelyn, lui gira L'Arlesienne!"
(45) G. Dulac, "Films visuels et anti-visuels", Le Rouge et le Noir, numero speciale dedicato al cinema (juillet 1928), pp. 31-41.
(46) N. Ghali, l'Avant Garde cinématographique en France dans les années 20. Idées, conceptions, théories (Paris: Paris Expérimental, 1995), p. 62 sgg.
(47) Rimando, a questo proposito, ai lavori di Michel de Certeau, e in particolare al capitolo "La Beauté de la mort, le concept de culture populaire", in Politique aujourd'hui (Paris, 1974).
(48) Coissac, Op. cit., p. 395.
(49) G. M. Coissac, Les Coulisses du cinéma (Paris: Les Editions Pittoresques, 1929), p. 53.
(50) Un'altra (involontaria) metafora della sua posizione di regista e direttore artistico alla Gaumon ci è fornita dallo stesso Feuillade: l'organizzazione centralizzata e gerarchica della banda dei "Vampires". Come è stato più volte sottolineato, essa è ricalcata sulle organizzazioni della società industriale, con le loro "teste" invisibili e i loro "esecutori", dispersi in molteplici ramificazioni. Cfr. H. Gehold, "Der Zufailslyrismus der Serie und die Vorlaüfer des Kriminalsfilms von Dolly Abendteuer bis Die Vampire, 1913-1916", in W. Faulstisch , H. Korte (eds.), Fischer Filmgeschichte, Band 1 (Frankfurt: Fischer Taschenbuch, 1994), pp. 182-200.
(51) "Politique des auteurs", Les Cahiers du cinéma, n. 172 (novembre 1965); R. Prédal, "Le Cinéma des auteurs", in Le Cinéma français depuis 1945 (Paris: Nathan, 1991), p. 191 sgg. Si veda anche A. de Baecque, Histoire d'une revue. Les Cahiers du cinéma (Paris:
(52) Intervista del 21 luglio 1923, in A. Lang, Op. cit., p. 163.