Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna CIMES Progetti di cultura attiva 10|11 - Teatro

10/11 TEATRO

13 e 14 aprile, ore 14-18;
dal 30 maggio al 1 giugno; dal 6 al 16 giugno, ore 14.30-18.30
Sempre ai Laboratori DMS (via Azzo Gardino 65/a - Bologna)
ONORA IL PADRE E LA MADRE
Viaggio attraverso i tragici greci: il ciclo di Micene e il ciclo di Tebe

Laboratorio di recitazione condotto da Marco Sgrosso


 
Per questa ennesima avventura con gli allievi del CIMES, ho scelto di lavorare sul “ciclo di Tebe” e sul “ciclo di Micene”. Mi piace l’idea che tutti i giovani allievi possano lasciarsi attraversare dalle motivazioni di Agamennone e Clitemnestra, Edipo e Giocasta, Oreste ed Elettra, Antigone e Ifigenia, di Egisto, Creonte, Ismene e Crisotemi o d’uno dei meravigliosi Messaggeri.
Le parole dei tragici tragici greci descrivono immagini, sentimenti e visioni di una potenza così assoluta e al tempo stesso così limpida da durare intatte attraverso i secoli. E la ragione è semplice: parlano dell’uomo.
Il lavoro che intendo svolgere con gli allievi-attori è una ricerca sul metodo di costruzione del personaggio, partendo appunto dalle ragioni “umane” di queste grandi figure. Mi interessa poter indagare assieme agli allievi quali potrebbero essere stati i pensieri inconfessati di Agamennone e quanto possono avere inciso sulla fredda vendetta che Clitemnestra consuma sul consorte l’offesa subita dal sacrificio di Ifigenia o l’adulterio consumato da lui con Cassandra. E com’era la passione di Edipo per la sua sposa Giocasta prima di scoprire di aver giaciuto con la sua stessa madre e di avere assassinato suo padre? O ancora, come erano i giochi infantili di Eteocle e Polinice, fratelli nemici, e delle loro diverse sorelle, Antigone e Ismene…
Così, in questo difficile ma spero affascinante percorso di ricerca, le parole offerte dalle opere stesse si complicheranno dell’apporto scaturito dalla fantasia degli stessi allievi-attori, chiamati ad “essere” questi personaggi e a “confessarsi” a noi osservatori, giudici certamente più pietosi che inflessibili. Vorrei che “Onora il padre e la madre” fosse il modo in cui raccontare – attraverso le mitiche storie di madri e padri, figli, sorelle e fratelli che hanno attraversato l’esperienza dell’amore, dell’odio e dell’errore – che è necessario… “soffrire per comprendere” (Marco Sgrosso).

 
Per iscrizioni al workshop, inviare curriculum entro sabato 2 aprile 2011 a fabio.acca@unibo.it. I selezionati verranno direttamente convocati in tempo utile per la frequenza.
Il lavoro partirà da alcuni testi di riferimento, che nel corso del laboratorio potranno essere modificati per giungere ad una “scrittura scenica” originale, forte dell’apporto individuale di ognuno dei partecipanti. È quindi condizione indispensabile e obbligatoria per poter partecipare al laboratorio la lettura approfondita e la conoscenza d’una delle seguenti trilogie: Eschilo (
Agamennone-Coefore-Eumenidi); Sofocle (Edipo Re-Edipo a Colono-Antigone).


Marco Sgrosso inizia la sua formazione come attore nella compagnia di Leo de Berardinis. Questa attività si alterna alla collaborazione con altri registi della sperimentazione teatrale italiana, tra cui Cesare Ronconi, Mario Martone e Claudio Morganti. Nel 1992, insieme all’attrice Elena Bucci, crea l’associazione Le Belle Bandiere, con cui sviluppa attività performative, formazione e ricerca. Nel 1999 ha inizio la loro collaborazione con la Compagnia Diablogues, di Enzo Vetrano e Stefano Randisi, per un fortunatissimo progetto di rilettura dei classici, che vede i quattro artisti interpreti, registi e produttori di Il berretto a sonagli (1999), Anfitrione di Molière (2000), Il mercante di Venezia (2001) e Le smanie per la villeggiatura (2003), vincitore del Premio Olimpici del Teatro 2007 come migliore spettacolo di prosa. 
 
 
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