10/11 CINEMA
lun 29.11.10 h 15 • Laboratori DMS/auditorium
GRANDI ATTORI TEATRALI NEL CINEMA MUTO ITALIANO
Dalla scena allo schermo
Giornata di studi
a cura di Michele Canosa, Davide Gherardi, Gerardo Guccini
Intervengono Michele Canosa, Davide Gherardi, Gerardo Guccini, Cristina Jandelli
Sandra Pietrini, Claudio Vicentini
Mentre
gli studi sul divismo cinematografico italiano hanno conosciuto una
ricca e duratura fioritura storico-critica, la riflessione sull’attore
teatrale di tradizione – categoria viva fino all’avvento del
corporativismo e dell’impostazione filoregistica degli anni Venti e
Trenta – attivo tra scena e schermo muto si è dovuta accontentare di
alcuni contributi sporadici. Ad interessarci in questa sede sono in
particolare le personalità eminenti della ribalta, i cosiddetti Grandi
Attori, nel momento in cui, fin dai primi anni Dieci del Novecento essi
accettano, non senza destare le polemiche del mondo teatrale, di
“posare” per il cinema, contribuendo così non poco alla legittimazione
estetico-culturale cercata dai promotori del nuovo medium.
Guardando agli esordi cinematografici di Ermete Zacconi, Ermete Novelli e di Eleonora Duse, tra gli aspetti da tenere presente è il dato biografico che li accomuna e la carica potenzialmente innovatrice che questi attori riescono ad apportare ad una recitazione cinematografica che manca ancora di modelli e tecniche specifiche. Abituati a gestire in toto la drammaturgia dell’evento spettacolare, i Grandi Attori hanno ricavato dall’applicazione cinematografica dei propri patrimoni di tecniche ed esperienze differenziate soluzioni che vanno dalla riduzione cinematografica dei cavalli di battaglia teatrali all’intuizione d’un linguaggio extra-narrativo di pure immagini, passando per la ricerca di nuove sintonie non prive di risvolti commerciali.
Queste pellicole – a dir il vero le poche sopravvissute – rappresentano in altre parole dei documenti unici. Si tratta di una formidabile occasione di ricerca su una cultura attorica perduta, forma d’arte che doveva risuonare forte nella platea del tempo, ma che risulta difficile e quasi irraggiungibile al contemporaneo.
Se evitiamo il persistente luogo comune del “teatro filmato”, che attribuisce alle prestazioni cinematografiche degli attori teatrali funzione esclusivamente documentarie, e consideriamo, invece, i film dei Grandi Attori significative manifestazione d’una varia dialettica fra schermo e scena, sorgono, di conseguenza, diverse questioni che il nostro convegno si propone di prospettare e svolgere, almeno in parte, grazie alla disponibilità all’analisi trasversale dimostrata dagli studiosi partecipanti.
Si tratta, per non accennarne che alcune, di verificare i riflessi del sistema teatrale dei ruoli nella concezione dell’intreccio cinematografico, di confrontare le dinamiche del climax teatrale ai corrispondenti climax filmici, di porre le basi di plausibili raffronti sistemici fra le dinamiche organizzative, produttive e recitative del teatro e del cinema all’inizio del Novecento.
Guardando agli esordi cinematografici di Ermete Zacconi, Ermete Novelli e di Eleonora Duse, tra gli aspetti da tenere presente è il dato biografico che li accomuna e la carica potenzialmente innovatrice che questi attori riescono ad apportare ad una recitazione cinematografica che manca ancora di modelli e tecniche specifiche. Abituati a gestire in toto la drammaturgia dell’evento spettacolare, i Grandi Attori hanno ricavato dall’applicazione cinematografica dei propri patrimoni di tecniche ed esperienze differenziate soluzioni che vanno dalla riduzione cinematografica dei cavalli di battaglia teatrali all’intuizione d’un linguaggio extra-narrativo di pure immagini, passando per la ricerca di nuove sintonie non prive di risvolti commerciali.
Queste pellicole – a dir il vero le poche sopravvissute – rappresentano in altre parole dei documenti unici. Si tratta di una formidabile occasione di ricerca su una cultura attorica perduta, forma d’arte che doveva risuonare forte nella platea del tempo, ma che risulta difficile e quasi irraggiungibile al contemporaneo.
Se evitiamo il persistente luogo comune del “teatro filmato”, che attribuisce alle prestazioni cinematografiche degli attori teatrali funzione esclusivamente documentarie, e consideriamo, invece, i film dei Grandi Attori significative manifestazione d’una varia dialettica fra schermo e scena, sorgono, di conseguenza, diverse questioni che il nostro convegno si propone di prospettare e svolgere, almeno in parte, grazie alla disponibilità all’analisi trasversale dimostrata dagli studiosi partecipanti.
Si tratta, per non accennarne che alcune, di verificare i riflessi del sistema teatrale dei ruoli nella concezione dell’intreccio cinematografico, di confrontare le dinamiche del climax teatrale ai corrispondenti climax filmici, di porre le basi di plausibili raffronti sistemici fra le dinamiche organizzative, produttive e recitative del teatro e del cinema all’inizio del Novecento.
Gli studenti DAMS che seguiranno nel complesso le iniziative contrassegnate dalla dicitura “Inter/Sezioni cinema/teatro” avranno diritto a 6 CFU (Crediti Formativi Universitari) come “laboratorio”. In tal caso la frequenza è obbligatoria.
CIMES
Centro di Musica e Spettacolo
Laboratori DMS
via Azzo Gardino 65/a
40122 - Bologna
tel. +39 051 20 92 410-11
fax. +39 051 20 92 417