L’iniziativa si compone di cinque progetti che prevedono seminari, incontri e momenti aperti al pubblico: concerti e cicli di proiezione. Partito come esperimento di progettualità trasversale fra diverse arti, discipline accademiche e modalità performative, il Suono e l’Immagine ha definito alcune linee di sviluppo che trovano conferma in questa sua terza edizione. L’inclusione delle esperienze artistiche e degli incontri con gli artisti all’interno d’una articolata cornice informativa ha assestato il modello d’una didattica aperta alla cittadinanza che intreccia la conoscenza delle arti a varie forme di partecipazione al fare artistico.
     I progetti musicali informano le scelte della rassegna concertistica Exitime proiettandole di contesti conoscitivi che ne vengono internamente animati.
     Teatro prosegue una linea suscitatrice d’incontri e materiali culturali, che richiede agli artisti autobiografie orali e momenti di autoanalisi.
     Cinema inquadra la visione filmica in percorsi laboratoriali di vario contenuto.
     Gli interessati possono seguire i singoli eventi (tutti rigorosamente gratuiti) oppure più vaste articolazioni dell’iniziativa, vorremmo però che, in ogni caso, gli accostamenti e le integrazioni progettuali suggerissero loro la modalità d’una partecipazione culturale attiva, che porta a riconoscersi in quel che si apprende e prova.
     Tre anni di attività consentono d’approntare un primo bilancio, che riguarda sia Il suono e l’Immagine che il profilo pubblico del Cimes.
     Ogni sezione del nostro Centro ha caratterizzato la propria offerta formativa, individuando linee di sviluppo che, pur disposte ad intrecciarci l’una all’altra nell’esperienza dei singoli partecipanti, presentono obiettivi e possibilità affatto peculiari.
     Il rapporto fra la sezione Cimes/Musica e il FontanaMIX ensemble ha consentito di stabilire, intorno alla musica da camera novecentesca e contemporanea, un contesto di riflessione e pratica artistica che si esprime per progetti di carattere tematico oppure monografico (ad esempio, su Scelsi e Kurtág). Per gli studenti come per il pubblico degli interessati si è dunque aperta, su basi abbastanza stabili da consentire una progettualità pluriennale, la possibilità di usufruire di rassegne concertistiche gratuite inquadrate in moduli didattici e di ricerca che ne consentono la fruizioni a più livelli: storico, musicologico e interpretativo.
     La sezione Cimes/Teatro, grazie al Suono e l’Immagine, ha potuto affiancare alle sue radicate e ormai tradizionali attività laboratoriali (che si svolgono fra gennaio e giugno), una gamma di iniziative che mirano a far crescere conoscenze approfondite e complesse intorno alle manifestazioni del teatro contemporaneo. Attraverso gli incontri, i seminari e le rassegne di video, si è dunque cercato di stabilire una connessione vitale fra i metodi della storiografia e le attività degli artisti (Punzo, Cocciante, Gibbons… ed ora Scabia, Ovadia e Baliani), che, sollecitati a spiegarsi, hanno chiarito in termini spesso esemplari le proprie poetiche. Sistematica è la pubblicazione delle trascrizioni degli interventi sulle pagine della rivista dipartimentale “Prove di Drammaturgia”.
     I progetti della sezione Cimes/Cinema sperimentano diversi formati progettuali che integrano la visione delle opere filmiche con momenti laboratoriali e spiegazioni a più livelli. Si va dal ciclo di conferenze con proiezioni all’approfondimento di tematiche originali attraverso convegni, incontri e rassegne cinematografiche ad hoc.
Ma rischieremmo di falsare l’identità culturale di queste iniziative e delle loro prospettive future, se non ricordassimo i momenti di forte trasversalità come il convegno Lo schermo e lo spazio del 2003 del quale si stanno completando gli Atti, oppure le sperimentazioni intorno alla dimensione performativa dell’universo sonoro di Giacinto Scelsi 2003-2004 e il progetto Il suono del teatro del 2004.