Penso al teatro in un’ottica bio/psico/sociale. Un'opportunità molto interessante per realizzare personali movimenti evolutivi. Teatro come possibile percorso di ricerca di senso.
Il contesto stesso in cui spesso opero il mio agire teatrale, il mondo della medicina riabilitativa, mi obbliga ad uno sguardo sulla persona, sugli aspetti fisiologici, sulle funzionalità e potenzialità da risvegliare. E sulle autonomie. Ma la mia formazione da psicologo clinico mi fa pensare alle opportunità che tutti abbiamo per disvelare aspetti di noi che ci possono portare ad una migliore integrazione e realizzazione nel mondo. Inoltre la mia formazione in ambito artistico/teatrale mi fa guardare alle persone, nelle loro intime verità, come dotati di una forza poetico/narrativa che può ben essere espressa attraverso le pratiche teatrali. Vorrei incontrarmi sempre con persone e non con maschere di ruoli e immagini dietro le quali è facile nascondersi. Le persone con le proprie debolezze, virtù, ambizioni, fragilità… solo da questo posso imparare qualcosa.
Non sono interessato dalla finzione. Mi piace pensare al teatro come un’attività umana in cui poter fare l’esperienza di noi stessi, e non di un personaggio altro da me, in cui potermi incontrare con me stesso. E con l'altro.
Questo che si arrivi o no ad una rappresentazione pubblica.
Teatro quindi come luogo e tempo di opportunità da raccogliere, un contenitore vuoto in cui è possibile mettere ciò che più si ritiene opportuno.
Nel mio caso lo vorrei pieno di autenticità, di umanità, di lealtà, di tensioni al cambiamento, di risorse evolutive, di ascolti, di dubbi...

Vorrei proporre un percorso che permetta alcuni accenni esperienziali in queste tre dimensioni, che ovviamente ritengo situate su un continuum che le fa apparire solidamente inestricabili:

-SENSAZIONE/PERCEZIONE/RESPIRO    >>> 
(dimensione biologica del teatro - teatro del Sé e non dell’Io...)

-MOVIMENTO/EMOZIONE/ESPRESSIONE/CORPO >>>
(dimensione psico/pedagogica del teatro - formazione della persona…)

(dimensione sociale del teatro – con-tattare l’altro…messa in scena...)

Vorrei proporre agli studenti di scegliere il proprio modo di percorrere il laboratorio tra queste opportunità:
-come discenti “canonici” delle esperienze individuali/relazionali proposte. Alla fine del percorso realizzeranno come “attori” l’esito del laboratorio “ESITI” al pubblico;
-come “co-conduttori”/osservatori esterni e partecipare alla creazione della proposta laboratoriale, condividendo alcune scelte, l’approccio metodologico, l’aiuto alla conduzione... Tutto questo cercando di trovare, eventualmente, momenti fuori dal laboratorio per alcune riflessioni e condivisioni in itinere su quello che si sta facendo e che si farà. Durante l’esito finale saranno coinvolti nel “dietro le quinte”;
-come collaboratori tecnici. Saranno accompagnati durante il laboratorio e l’esito alla gestione degli aspetti tecnici quali audio/video/luci...

Tutto il lavoro deve necessariamente nascere dal contributo autoriale di tutte le persone coinvolte.

Programma dell'attività:

02 aprile
14.30/18.30  studenti DAMS

03 aprile
14.30/15.30  studenti DAMS
15.30/18.30  studenti DAMS e compagnia Amici di Luca

04 aprile
14.30/15.30  studenti DAMS

15.30/18.30  studenti DAMS e compagnia Amici di Luca

04 aprile
21.00 dimostrazione-spettacolo a conclusione del laboratorio

Si consiglia di portare:
-un abbigliamento molto comodo (es: tuta da ginnastica);
-una maglietta di ricambio;
-una coperta;
-una candela con portacandela;

Si sconsiglia la partecipazione a:
-chi ha paura del buio;
-chi non riesce a fare un'attività fisica senza le scarpe;
-chi pensa che il teatro sia un luogo abitato solamente da personaggi e non da persone;
-chi ha paura di toccarsi, toccare, farsi toccare e abbracciare un'altra persona;
-chi ha frequenti attacchi di panico e epilettici;
-chi pensa che solo i disabili siano diversi;
-chi viene per sentirsi buono e non per fare un'esperienza formativa;
-chi non è motivato a fare questa esperienza d'incontro.