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Cineteca del Comune di Bologna “Mirabili visioni”
Cineteca del Comune di Bologna “Mirabili visioni”
8-30 aprile, Cinema Lumière A nuova luce: cinema muto italiano a cura di Michele Canosacon la collaborazione di Luisa Ceretto (Cineteca di Bologna) 8 aprile ore 17 LA DIVINA COMMEDIA. INFERNO (Italia/1911) di Francesco Bertolini, Adolfo Padovan, con la collaborazione di Giuseppe De Liguoro 65' a 16 f/s Accompagnamento al piano di Marco Dalpane 11 aprile ORE 18 LA CADUTA DI TROIA (Italia /1911) di Giovanni Pastrone, Romano Luigi Borgnetto, 33' a 16 f/s CHRISTUS (Italia/1916) di Giulio Antamoro 80' a 18 f/s Accompagnamento al piano di Marco Dalpane 23 aprile 0RE 18 DANTE NELLA VITA E NEI TEMPI SUOI (Italia/1922) di Domenico Gaido, 1922, 108' 16 f/s Accompagnamento al piano di Marco Dalpane 30 aprile ORE 18 MACISTE ALL'INFERNO (Italia/1926) di Guido Brignone, 100' a 20 f/s Accompagnamento al piano di Marco Dalpane |
“Mirabili visioni” A nuova luce: cinema muto italiano a cura di Michele Canosa con la collaborazione di Luisa Ceretto (Cineteca di Bologna) Prosegue
la nostra perlustrazione del cinema muto italiano, riproposto “a nuova
luce”. Ancora una rassegna composta di film, antichi e rari, in
edizione restaurata per le cure del laboratorio L’Immagine
Ritrovata/Cineteca di Bologna. Ci aggiriamo nell’immaginario dantesco: l’Inferno, film fedele alla Commedia (e alle tavole di Gustave Dorè) e memore dei mirabolanti trucchi di Georges Méliès. Impresa “impossibile” nel 1911, l’Inferno è il primo film di lungometraggio della nostra cinematografia. Dello stesso anno, un altro spettacolare lungometraggio, un altro film tratto da un classico della letteratura: La caduta di Troia. Questi due titoli diffondono il cinema italiano nel mondo intero. Un altro episodio alto e compiuto è Christus (1916). Oggi, di là dalla esemplarità neotestamentaria, possiamo nuovamente ammirare le tinte folli e acide di questo film di Antamoro - giacché, all’epoca, i film erano colorati; anche per questo abbiamo titolato “mirabili visioni”. - Torniamo al Poeta con un film agiografico e sontuoso: Dante nella vita dei tempi suoi (1922). Ma torniamo agl’inferi, e al rosso, con Maciste all’inferno (1926); qui il gigante buono non solo deve affrontare i tiri di diavoli sulfurei, ma ben di più deve resistere alle tentazioni di generose diavolesse. Ormai siamo al tramonto del forzuto. E dire che, nel 1916, il gigante buono era Maciste innamorato: film colorato, soprattutto colorato. |