Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna Dipartimento di Musica e Spettacolo - La Soffitta 2007
 


30 marzo, ore 10-18
Laboratori DMS – Auditorium
ingresso libero


I relatori

Anna Maria Costantino - Laureata in Scienze della formazione all'Università di Palermo
Mattia Doto – Laureato in DAMS Teatro all'Università di Bologna
Paola Esposito – Laureata in Scienze Internazionali e Diplomatiche all'Università di Bologna; Master in Visual Anthropology al Goldsmith College di Londra
Tiziana Longo – Laureata in DAMS Teatro all'Università di Bologna
Elisa Motta – Laureata in DAMS Cinema all'Università di Bologna
Paola Perrone – Laureata in Scienze della comunicazione all'Università di Bologna
Sara Pulici – Laureata in Filosofia all'Università di Siena
Giuliana Riccio – Laureata in Lettere Moderne Musica e Spettacolo all'Università di Napoli


Mattia Doto. Laurea in Dams nel 2006 con una tesi sperimentale sul Butoh: Gli Artisti, Il lavoro sul corpo, Lo spettatore.
Dal 2003 svolge un intenso studio sulle danze etniche, popolari e rituali del Mediterraneo, soffermandosi in particolare sulle pratiche conformi ai riti danzati caratteristici della sua regione di provenienza.
Dopo una breve esperienza all’interno del Teatro delle Piogge di Bologna, e aver quindi sperimentato alcuni principi di lavoro specifici di un training attoriale in parte ispirato al metodo di J. Grotowski e di E. Barba, si dedica totalmente alla sua personale ricerca sul corpo e la danza, iniziata nel 2004 e tuttora in corso, studiando con Masaki Iwana, Hisako Horikawa, Silvia Rampelli, e Marie-Therésè Sitzia.
Si tratta di una ricerca che, lasciandosi influenzare dal Butoh, mira a sperimentare una fenomenologia del corpo inteso come entità primaria, materia in accadimento, che si manifesta e si sacrifica per lo spettatore.
Il fine è quello di indagare una danza non necessariamente correlata al modello giapponese, ma più autentica e personale, guardando anche alle proprie radici culturali, per ritrovare un corpo puro e naturale, che ascolta i suoi impulsi e le sue passioni, accetta lo stato di crisi e si lascia guardare.








Kazuo Ohno, il butoh e i giovani

Giornata di studio
con giovani laureati delle università italiane
con una performance di Mattia Doto Tarantolae

coordina Eugenia Casini Ropa

Un incontro dedicato alle più giovani generazioni di studenti e studiosi e al loro incontro con la danza butoh e la figura ormai mitica di Kazuo Ohno.
A partire dai documenti contenuti nell'Archivio Ohno, giovani di diverse università italiane hanno elaborato le loro tesi di laurea, spesso di grande originalità nello sguardo estetico, critico e storiografico. A loro ci siamo rivolti per rivisitare il butoh e la figura di Ohno con gli occhi dei ragazzi di oggi. La giornata di studi permetterà loro di condividere fattivamente passione, idee e riflessioni e sarà di stimolo per quanti, giovani o meno, vorranno imitarli.
L'incontro si chiuderà con la performance di new butoh di Mattia Doto, un giovane ma sperimentato danzatore neolaureato al DAMS di Bologna.

Programma

ore 10 -  Saluti e apertura del Convegno

ore 10,15-12,45

Tiziana Longo
Inori

Sara Pulici
Butoh e ricerca: approcci critici alla “danza delle tenebre”

Laura Stefenelli
Scavare nel terreno comune: tra Butoh e Noh

Anna Maria Costantino
Il Butoh e la psicologia

Mattia Doto
Contaminazione e incontro tra due culture del corpo: Butoh e tarantismo

ore 13-13,30

Giorgio Salerno presenta il  n. 79  della rivista Biblioteca Teatrale, dedicata a “Butoh e danza moderna”


ore 15-18

Paola Perrone
Danzare la verità: lo svelamento dell'anima attraverso il linguaggio del corpoore 10 -  Saluti e apertura del Convegno


Maria Paola Zedda
La drammaturgia dell’immagine.
Il passaggio dal Corpo all’Atto nella danza Butoh

Giuliana Riccio
Nel palmo della mano la via lattea. Spazio Butoh: la sinestesia del corpo

Elisa Motta
Kazuo Ohno e l'esperienza cinematografica

Paola Esposito
Presentazione dei due corti: A Butoh-Performer e La primavera siciliana




ore 18, teatro

TARANTULAE

progetto: Mattia Doto
danza: Mattia Doto
luci: Stefano Pietro Detassi
costruzione di scena: Angela Zurlo
adattamento sonoro: Fausto D’Andrea
                                                                

La crisi genera la reazione…
sintomo di disperazione… e di follia…

La libertà genera la passione… incontrollata e violenta…
un impulso trasforma la crisi…
che anticipa il sacrificio…

e il sacrificio si compie…

la metamorfosi di un corpo in preda
a suoi impulsi più violenti…
materia in accadimento che si lascia guardare
nella sua profonda intimità…e nel suo erotismo isterico…
fino al limite delle forze…

per morire e poi rinascere…
purificato dal suo intimo e segreto malessere
non ancora sanato…

…forse incurabile…
                      


Il solo di danza indaga la condizione di un corpo che manifesta la sua latenza a partire da uno stato di crisi, quindi una crisi che accetta dentro di sé e che costituisce l’origine e la ragione del movimento...Una condizione corporea che contrassegna il rituale del Tarantismo ma che è presente in maniera analoga anche nel Buto.
Non si tratta della spettacolarizzazione di un rito ma dell’offerta di un corpo che si lascia guardare nella sua disperazione e nella sua passione, nella sua intimità e verità...

Un ringraziamento speciale va a Stefano Pietro Detassis, Angela Zurlo e Fausto D’Andrea per aver collaborato a questo progetto.

ingresso libero fino a esaurimento posti





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