Studia recitazione presso il Teatro Studio Alessandro Fersen e presso il Mulino di Fiora diretto da Perla Peragallo; nel 1992 entra come allieva regista all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e dal 1996 ha fatto parte del Teatro di Leo – Teatro Laboratorio San Leonardo, collaborando continuativamente con Leo de Berardinis sia come attrice che come assistente alla regia (Studio sul Don Giovanni di Mozart-Da Ponte; Il ritorno di Scaramouche seconda ed.; laboratorio sul King Lear; King Lear n. 1; LearOpera; Totò Principe di Danimarca versione televisiva; Come una Rivista prima e seconda ed.; Past Eve and Adam’s; Visioni: Rimbaud, Shelley, Beckett).
Nel 2002 debutta con Sole, liberamente tratto da Le Troiane di Euripide, di cui è autrice, regista ed interprete e conduce Terre di Racconti, un laboratorio di teatro di narrazione organizzato e diretto da Francesca Mazza e Antonio Tucci. Sempre nello stesso anno, con Mm, liberamente ispirato a Maria Maddalena o della Salvezza di M. Yourcenar, del quale cura regia, ideazione spazio scenico, costumi, Valentina Capone stabilisce una collaborazione con il Teatro KismetOpera di Bari. L’interprete di Mm è Lucia Zotti, attrice storica e co-fondatrice della compagnia barese. Le luci sono di Maurizio Viani, collaboratore da più di vent’anni di Leo de Berardinis.
Nel maggio 2003 organizza per il Teatro Laboratorio San Leonardo “La Bellezza”, un laboratorio di scrittura scenica diretto da Davide Iodice, una produzione 2004 della compagnia Libera Mente con debutto al festival di Volterra Teatro nel luglio 2004.
Nell’ottobre 2003 debutta nel monologo Psicosi 4:48/Cantico di Sarah Kane, per la regia di Davide Iodice, con la collaborazione dell’artista visiva Maria Pia Cinque e le luci di Maurizio Viani.
Dal luglio 2002 Valentina Capone è direttore artistico della rassegna teatrale italo-svizzera FestTeatro Tirano-CH.
LA SOFFITTA - Centro di promozione teatrale
LA SOFFITTA 2005
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TEATRO
19 gennaio - 23 maggio |
mercoledì 19 gennaio Laboratori DMS - Teatro, ore 21 Libera Mente in collaborazione con Teatro Laboratorio San Leonardo SOLEtratto da Le Troiane di Euripide di e con Valentina Capone regia, ideazione, spazio scenico, costumi di Valentina Capone assistenti alla regia Rascia Darwisch e Alessandro Rinaldi ideazione luci Francesco Vommaro maschere di Stefano Perocco di Medusa foto di scena di Alessandro Rinaldi hairstylist Oreamalià
VALENTINA CAPONE |
Il lavoro prende spunto principalmente da Le Troiane di Euripide, anche se poi vi ho inserito parole improvvisate e frammenti che hanno trovato una loro forza sul palcoscenico. Tra questi, gli assurdi monologhi di Etora, personaggio inventato che commenta l’azione e le apparizioni che via via affollano la scena. Etora, impegnata nell’inseguimento del mitico eroe Ettore per riportargli lo scudo da lui dimenticato, ha la funzione di filo conduttore di tutto lo spettacolo: ingenua, bizzarra ed inconsapevole, con le sue battute spezza parzialmente il ritmo tragico e suggerisce un’altra dimensione in cui vivere il dramma, anche se, inevitabilmente, sarà assorbita dall’orrore della guerra e dall’immobilità dell’attesa, che tutto rende minaccioso e tutti paralizza. Nell’aria i lamenti delle donne di Ilio, sole e prigioniere dopo la distruzione della città. Il cavallo di Troia: hanno vinto i Greci con l’inganno. E c’è Cassandra, c’è Ecuba, c’è Andromaca col dolore di una madre cui viene strappato il figlio e gettato dall’alto delle torri, c’è la mesta rassegnazione sulla sua tomba. Arrivano, poi vengono portate via, e lasciano una realtà condizionata da un Potere a loro, a noi esterno, che si impone e tenta di schiacciarci con ferocia. Una realtà non definibile, nella quale ciò che chiamiamo Destino, o Dio, o Legge di Natura può trasformare tutto nel suo opposto, e chi era libero e potente adesso è schiavo, e chi rideva , piange. “Voi che sembrate ora felici”. Nessuna distinzione netta tra Bene e Male, nessuna categoria assoluta, nessuna certezza. Solo piccoli frammenti di poesia e lacrime che si aggregano, che allargano la dimensione della Storia per giungere alla storia microscopica ed enorme che faticosamente sopportiamo dentro. Sole è uno spettacolo visionario, in cui le musiche e le luci non sono mai accompagnamento ma diventano esse stesse sensazione. La scenografia è essenziale – tre sedie, uno scudo sospeso (il sole?) – proprio perché lo spazio sia tutti e nessun luogo: le rovine della città, un cimitero o forse, semplicemente, il luogo in cui ci si veste e ci si spoglia per dar vita alle singole figure ed alle maschere. Valentina Capone
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