LA SOFFITTA 2005
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TEATRO
19 gennaio - 23 maggio |
2-6 maggio
VITA E FIABA: PERCORSI DI LAMINARIE
a cura di Claudio Meldolesi
JACK E IL FAGIOLO MAGICO
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Febo Del Zozzo e Bruna Gambarelli, dopo aver fondato questo gruppo come proseguimento del loro rapporto d’amore, hanno certo onorato l’impegno assunto chiamandolo “Laminarie”, come le alghe dalle virtù dilatatrici adottate dalla prassi ostetrica per favorire il parto. Si tratta di artisti formatisi nell’epicentro teatrale europeo che continua a essere la Romagna, specie con la Socìetas Raffaello Sanzio, ma anche con stimoli del Dams bolognese, dove Bruna si è laureata con una esemplare tesi su Simone Weill e il teatro. Così, sentire ed etica, insieme ad un raro talento nel mobilitare trasversalmente risorse inusuali, hanno portato Febo a maturare una drammaturgia registica capace di delicati sviluppi visivi come di enigmatici urti e Bruna ad agire senza soluzioni di continuità come drammaturga, attrice e pedagoga in sintonia. E poiché li ha sempre guidati la volontà di coniugare un’arte dilatatrice con ogni autentico richiamo sociale, la loro operosità si è naturalmente integrata con estreme ricerche di esistenza degna. Li si è visti creare da agit prop della pace, così, in paesi sconvolti dalla guerra nella ex Iugoslavia – in prossimità del fronte cruciale di Mostar – come, in Italia, da fabulatori intenti a una nuova levità scenica, capace di attrarre dall’intimo spettatori bambini e adolescenti nonché adulti non immemori dell’in-genuità poetica, e come da drastici sollecitatori di coscienza civile; mentre a distanza ogni scelta nel viaggio di queste Laminarie si rappresenta teatralmente organica dal tempo del trasferimento nella nostra città – forse per questo il precedente Assessore alla cultura di Bologna non volle sostenerli e sospese lo stesso limitato sostegno pubblico di cui prima aveva goduto – non degnandosi nemmeno di ricevere chi, come il sottoscritto, aveva richiesto un colloquio chiarificatore. E’ questa una realtà teatrale attiva a tutto campo, originalmente iscritta nel teatro italiano insofferente alle mediazioni, per non distrarsi dall’arduo impegno assunto: di dare continuità a storiche, contestuali fioriture dell’espressivismo e del senno teatrali. Gli stessi studenti meno impegnati potranno trovarvi infatti riscontri vitali su come prendere il desiderio per la testa o, alla Picasso, “per la coda”. Claudio Meldolesi |