Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna La Soffitta 2004 - TEATRO - Marcido Marcidorjs

 LA SOFFITTA 2004

TEATRO
19 gennaio - 16 maggio

 
8-10 marzo
MARCIDO MARCIDORJS E FAMOSA MIMOSA
IL LABIRINTO DELLA MEMORIA
E DELL'IMMAGINAZIONE


a cura di Giovanni Azzaroni

 
Letteratura e drammaturgia
Seminario laboratoriale

condotto da Maria Luisa Abate
(a numero chiuso riservato a studenti DAMS)

Laboratori DMS - Teatro, 8-9 marzo
 
C'era una volta la Marcido Marcidorjs
e Famosa Mimosa...
Incontro con Maria Luisa Abate e Davide Barbato

coordina Giovanni Azzaroni

Aula 1, 10 marzo - ore 15
 
BERSAGLIO SU MOLLY BLOOM

direzione di Marco Isidori
scene e costumi di Daniela Dal Cin
con Maria Luisa Abate, Sabina Abate, Davide Barbato, Roberta Cavallo,
Alessandro Curti, Grazia Di Giorgio, Marco Isidori, Paolo Oricco, Isadora Pei,
Elena Serra, Carlino Sorrentino
Premio Ubu 2003 per la scenografia

Laboratori DMS - Teatro, 10 marzo - ore 21
 

Il progetto Il labirinto della memoria e dellimmaginazione ripercorre le tappe della storia della Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa, a partire proprio dal giugno 1986 al festival "Premio Narni Opera Prima" con uno studio tratto da Les Bonnes di Jean Genet. La critica si divise, da una parte entusiasti estimatori, dall’altra accaniti detrattori: i primi lodavano l’originalità della ricerca e il coraggio di imboccare vie sconosciute, i secondi lamentavano l’eccessiva rigidità dei percorsi e l’ossessionante e radicale perfezione espressiva. Queste differenti interpretazioni erano il prezzo che la Marcido Mardidorjs e Famosa Mimosa doveva pagare al rigore della ricerca che sin dalle origini ha caratterizzato il suo percorso creativo, percorso che naturaliter è approdato nel 1988 alla tragedia classica con Una giostra: LAgamennone da Eschilo, uno dei momenti fondamentali del teatro di ricerca non solo italiano. Questo ciclo si è concluso nel 1993 con Musica per una Fedra moderna da Seneca e Spettacolo, parti entrambi di un unico progetto rappresentativo. Il lavoro della compagnia si è poi indirizzato verso altre esperienze di sperimentazione, sino a giungere a Bersaglio su Molly Bloom (Premio Ubu 2003 per la scenografia).
     Questa storia - la storia di una
Foto di Daniela Dal Cinavanguardia che essendo a lungo rimasta fedele a se stessa è diventata classica - e altro ancora saranno raccontati da Maria Luisa Abate e Davide Barbato nel corso di un incontro dal titolo esplicitamente caratterizzante, Cera una volta la Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa…, condotto da Giovanni Azzaroni (Aula 1, 10 marzo ore 15). Gli studenti DAMS avranno la possibilità di frequentare un seminario laboratoriale, condotto da Maria Luisa Abate, su Letteratura e drammaturgia.
     Lo spettacolo Bersaglio su Molly Bloom, terzo capitolo del progetto, è un esempio paradigmatico della ricerca estrema della compagnia, che agisce perché la rappresentazione diventi, come ha scritto Marco Isidori, "qualunque sia stata l’occasione drammaturgica generativa, soltanto la certificazione spietata della comune nostra umana, santa riluttanza alle imposizioni (imposture?) utilitaristiche della realtà naturale; perché è proprio dell’esistenza di questa centrale frattura tragica che lo spettacolo deve saper testimoniare con la sua presenza nella società. Il resto è silenzio!" (Laboratori DMS - Teatro, 10 marzo ore 21).


Maria Luisa Abate (foto di Daniela Dal Cin)

 

Giovanni Azzaroni

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Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa debutta nel giugno 1986 al festival "Premio Narni Opera Prima", dove si impone all'attenzione della critica con uno studio tratto da Les Bonnes di Jean Genet. Da questo Studio derivò una più ampia rappresentazione del dramma genettiano Le serve, una danza di guerra, che nel febbraio 1987 a Roma ottiene il premio "Giovin Italia". È di questo periodo l'allestimento di Ricreazione, recital di Marco Isidori dove viene messo in scena un testo poetico dello stesso Isidori Navigazione fluviale.
     Molta critica ritenne di individuare nel lavoro di scandaglio su Genet una sorta di tragico classicismo che riversatosi in un anno di dispendiosissimo fervore, dedicato ad un'indagine sulle origini e sulle ascendenze della tragedia attica, portò alla nascita di Una giostra: L'Agamennone da Eschilo, presentato in prima nazionale al Festival di Chieri '88, in seguito all'assegnazione del Premio "Opera d'Attore".
     È del maggio 1990 il debutto di Canzonetta da I Persiani di Eschilo, che in qualche modo prosegue il discorso dell'Agamennone portandolo ad un grado ancor maggiore di nitidezza, ed è proprio con un lavoro di riscrittura scenica sulla prima parte dell'Orestea che la compagnia ottiene il premio "Drammaturgia In/finita" (Urbino, maggio 1990).
     Nel marzo 1991 debutta Palcoscenico ed inno dalla Sirenetta di Andersen, che ottiene il Premio Speciale Ubu 1991. Con Musica per una Fedra moderna da Seneca (maggio 1992) e poi con Spettacolo (marzo 1993), parti entrambi di un unico progetto rappresentativo, si chiude un ciclo di esperienze sulla tragedia classica. Nell'autunno del 1993 alla Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa viene conferito il premio "Coppola-Prati".
     Il cielo in una stanza (giugno 1994) apre una fase decisiva per lo sviluppo delle potenzialità drammaturgiche della compagnia, quella che la vedrà impegnata con una "scrittura" testuale autarchica nella messa in scena di Gengis Khan, poema drammatico di Marco Isidori. Produzioni successive sono state La locandiera di Carlo Goldoni è inciampata nel teatrino dei Marcido: conseguenze. (aprile 1995), L'Isi fa Pinocchio, ma sfar lo mondo desierebbe in ver (marzo 1996) e la particolarissima messa in scena da Giorni Felici di Samuel Beckett: Happy days: in Marcido's field (maggio 1997).
     Nell'autunno del 1997, la scenografa Daniela Dal Cin riceve il premio "Aldo Trionfo".
     Nel maggio 1998, al Teatro Petrella di Longiano debutta Solenne funzione del Prometeo incatenato di Eschilo, come fosse l'ultima possibile battuta di caccia grossa alle gazzelle della musica: una canzone d'amore.
     Il 13 marzo 2000, con la messa in scena dello spettacolo A tutto tondo, nuova certificazione del mondo di Suzie Wong, dall'omonimo poema drammatico di Marco Isidori, la compagnia inaugura, a Torino, la sua nuova sede laboratoriale: il Teatrino San Domenico. Nello stesso anno inizia un periodo di studio per la realizzazione di Vortice del Macbeth dal Macbeth di William Shakespeare, allestito nella Torre del Teatro Rosso di Daniela Dal Cin, spettacolo che debutta al Fabbricone di Prato il 5 marzo 2002.
     L'11 dicembre 2002, al Teatro Gobetti di Torino, è presentato Bersaglio su Molly Bloom, venendo l'ultimo capitolo dell'Ulisse di Joyce a manovrare nelle acque territoriali dei cantanti Marcido, tratto conclusivo dell'Ulisse di James Joyce; allo spettacolo è stato assegnato il Premio Ubu 2003 per la scenografia.
     Nell'estate 2002 i Marcido si dedicano ad uno studio specificamente musicale che ben presto evolve nella concezione di un vero e proprio spettacolo, in cui i songs dell'Opera da tre soldi diventano il pretesto per un esperimento molto particolare: Marilù dei Marc(ido) e l'orchestra-spettacolo degli "stessi" Marc(ido) in concerto che viene presentato il 30 giugno 2003 al Festival delle Colline Torinesi.
     L'ultima produzione dei Marcido, Trio party Marcido in Beckett's love, ha debuttato il 25 febbraio 2004 al Teatro Gobetti di Torino
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