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- 8-10 marzo
- MARCIDO
MARCIDORJS E FAMOSA MIMOSA
- IL LABIRINTO DELLA
MEMORIA
E DELL'IMMAGINAZIONE
a cura di Giovanni
Azzaroni
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- Letteratura
e drammaturgia
Seminario
laboratoriale
condotto da Maria Luisa Abate
- (a numero
chiuso riservato a studenti DAMS)
Laboratori DMS - Teatro, 8-9
marzo
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- C'era una volta
la Marcido Marcidorjs
e Famosa Mimosa...
Incontro con Maria
Luisa Abate e Davide Barbato
coordina Giovanni Azzaroni
Aula 1, 10 marzo - ore 15
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- BERSAGLIO
SU MOLLY BLOOM
direzione di Marco Isidori
scene e costumi di Daniela Dal Cin
con Maria Luisa Abate, Sabina Abate,
Davide Barbato, Roberta Cavallo,
Alessandro Curti, Grazia Di Giorgio,
Marco Isidori, Paolo Oricco, Isadora Pei,
Elena Serra, Carlino Sorrentino
Premio Ubu 2003 per la
scenografia
Laboratori DMS - Teatro, 10 marzo
- ore 21
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Il
progetto Il labirinto della
memoria e dellimmaginazione
ripercorre le tappe della
storia della Marcido
Marcidorjs e Famosa Mimosa, a
partire proprio dal giugno 1986
al festival "Premio Narni
Opera Prima" con uno studio
tratto da Les Bonnes di
Jean Genet. La critica si divise,
da una parte entusiasti
estimatori, dallaltra
accaniti detrattori: i primi
lodavano loriginalità
della ricerca e il coraggio di
imboccare vie sconosciute, i
secondi lamentavano leccessiva
rigidità dei percorsi e lossessionante
e radicale perfezione espressiva.
Queste differenti interpretazioni
erano il prezzo che la Marcido
Mardidorjs e Famosa Mimosa doveva
pagare al rigore della ricerca
che sin dalle origini ha
caratterizzato il suo percorso
creativo, percorso che naturaliter
è approdato nel 1988 alla
tragedia classica con Una
giostra: LAgamennone
da Eschilo, uno dei momenti
fondamentali del teatro di
ricerca non solo italiano. Questo
ciclo si è concluso nel 1993 con
Musica per una Fedra moderna da
Seneca e Spettacolo, parti
entrambi di un unico progetto
rappresentativo. Il lavoro della
compagnia si è poi indirizzato
verso altre esperienze di
sperimentazione, sino a giungere
a Bersaglio su Molly Bloom
(Premio Ubu 2003 per la
scenografia).
Questa
storia - la storia di una avanguardia
che essendo a lungo rimasta
fedele a se stessa è diventata
classica - e altro ancora saranno
raccontati da Maria Luisa Abate e
Davide Barbato nel corso di un incontro
dal titolo esplicitamente
caratterizzante, Cera
una volta la Marcido Marcidorjs e
Famosa Mimosa
, condotto
da Giovanni Azzaroni (Aula 1, 10
marzo ore 15). Gli studenti DAMS
avranno la possibilità di
frequentare un seminario
laboratoriale, condotto da
Maria Luisa Abate, su Letteratura
e drammaturgia.
Lo
spettacolo Bersaglio
su Molly Bloom, terzo
capitolo del progetto, è un
esempio paradigmatico della
ricerca estrema della compagnia,
che agisce perché la
rappresentazione diventi, come ha
scritto Marco Isidori, "qualunque
sia stata loccasione
drammaturgica generativa,
soltanto la certificazione
spietata della comune nostra
umana, santa riluttanza alle
imposizioni (imposture?)
utilitaristiche della realtà
naturale; perché è proprio dellesistenza
di questa centrale frattura
tragica che lo spettacolo deve
saper testimoniare con la sua
presenza nella società. Il resto
è silenzio!" (Laboratori
DMS - Teatro, 10 marzo ore 21).
Maria Luisa
Abate (foto di Daniela Dal
Cin)
-
Giovanni
Azzaroni
.
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Marcido
Marcidorjs e Famosa Mimosa debutta
nel giugno 1986 al festival
"Premio Narni Opera Prima",
dove si impone all'attenzione
della critica con uno studio
tratto da Les Bonnes di
Jean Genet. Da questo Studio
derivò una più ampia
rappresentazione del dramma
genettiano Le serve, una danza
di guerra, che nel febbraio
1987 a Roma ottiene il premio
"Giovin Italia". È di
questo periodo l'allestimento di Ricreazione,
recital di Marco Isidori dove
viene messo in scena un testo
poetico dello stesso Isidori Navigazione
fluviale.
Molta
critica ritenne di individuare
nel lavoro di scandaglio su Genet
una sorta di tragico classicismo
che riversatosi in un anno di
dispendiosissimo fervore,
dedicato ad un'indagine sulle
origini e sulle ascendenze della
tragedia attica, portò alla
nascita di Una giostra:
L'Agamennone da Eschilo,
presentato in prima nazionale al
Festival di Chieri '88, in
seguito all'assegnazione del
Premio "Opera d'Attore".
È
del maggio 1990 il debutto di Canzonetta
da I Persiani di Eschilo,
che in qualche modo prosegue il
discorso dell'Agamennone
portandolo ad un grado ancor
maggiore di nitidezza, ed è
proprio con un lavoro di
riscrittura scenica sulla prima
parte dell'Orestea che la
compagnia ottiene il premio
"Drammaturgia In/finita"
(Urbino, maggio 1990).
Nel
marzo 1991 debutta Palcoscenico
ed inno dalla Sirenetta
di Andersen, che ottiene il
Premio Speciale Ubu 1991. Con Musica
per una Fedra moderna da
Seneca (maggio 1992) e poi con Spettacolo
(marzo 1993), parti entrambi di
un unico progetto
rappresentativo, si chiude un
ciclo di esperienze sulla
tragedia classica. Nell'autunno
del 1993 alla Marcido Marcidorjs
e Famosa Mimosa viene conferito
il premio "Coppola-Prati".
Il
cielo in una stanza (giugno
1994) apre una fase decisiva per
lo sviluppo delle potenzialità
drammaturgiche della compagnia,
quella che la vedrà impegnata
con una "scrittura"
testuale autarchica nella messa
in scena di Gengis Khan,
poema drammatico di Marco Isidori.
Produzioni successive sono state
La locandiera di Carlo Goldoni è
inciampata nel teatrino dei
Marcido: conseguenze. (aprile
1995), L'Isi fa Pinocchio, ma
sfar lo mondo desierebbe in ver (marzo
1996) e la particolarissima messa
in scena da Giorni Felici
di Samuel Beckett: Happy days:
in Marcido's field (maggio
1997).
Nell'autunno
del 1997, la scenografa Daniela
Dal Cin riceve il premio "Aldo
Trionfo".
Nel
maggio 1998, al Teatro Petrella
di Longiano debutta Solenne
funzione del Prometeo incatenato
di Eschilo, come fosse l'ultima
possibile battuta di caccia
grossa alle gazzelle della musica:
una canzone d'amore.
Il
13 marzo 2000, con la messa in
scena dello spettacolo A tutto
tondo, nuova certificazione del
mondo di Suzie Wong,
dall'omonimo poema drammatico di
Marco Isidori, la compagnia
inaugura, a Torino, la sua nuova
sede laboratoriale: il Teatrino
San Domenico. Nello stesso anno
inizia un periodo di studio per
la realizzazione di Vortice
del Macbeth dal Macbeth
di William Shakespeare, allestito
nella Torre del Teatro Rosso di
Daniela Dal Cin, spettacolo che
debutta al Fabbricone di Prato il
5 marzo 2002.
L'11
dicembre 2002, al Teatro Gobetti
di Torino, è presentato Bersaglio
su Molly Bloom, venendo l'ultimo
capitolo dell'Ulisse di Joyce a
manovrare nelle acque
territoriali dei cantanti Marcido,
tratto conclusivo dell'Ulisse
di James Joyce; allo spettacolo
è stato assegnato il Premio Ubu
2003 per la scenografia.
Nell'estate
2002 i Marcido si dedicano ad uno
studio specificamente musicale
che ben presto evolve nella
concezione di un vero e proprio
spettacolo, in cui i songs dell'Opera
da tre soldi diventano il
pretesto per un esperimento molto
particolare: Marilù dei Marc(ido)
e l'orchestra-spettacolo degli
"stessi" Marc(ido) in
concerto che viene presentato
il 30 giugno 2003 al Festival
delle Colline Torinesi.
L'ultima
produzione dei Marcido, Trio
party Marcido in Beckett's love,
ha debuttato il 25 febbraio 2004
al Teatro Gobetti di Torino ..
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