Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna La Soffitta 2004 - TEATRO - Eduardo ed altre apparizioni - Quali fantasmi

 LA SOFFITTA 2004

TEATRO
19 gennaio - 16 maggio

 
EDUARDO ED ALTRE APPARIZIONI

spettacolo in collaborazione con
Arena del Sole - Nuova Scena - Teatro Stabile di Bologna

COMPAGNIA KATZENMACHER
Quali fantasmi
tre atti unici di Eduardo De Filippo

AMICIZIA - GENNARENIELLO - IL CILINDRO

regia Alfonso Santagata

con Rossana Gay, Johnny Lodi, Augusto Masiello, Massimiliano Poli, Anna Redi, Alfonso Santagata
assistente alla regia Chiara Senesi
scenografia Daniele Spisa
luci Maurizio Viani
direttore di palcoscenico Tommaso Checcucci
tecnico Francesco Margarolo
organizzazione Rita Campinoti
amministrazione Laura Bagnoli
organizzazione della tournée Emilio Vita
collaborazione al progetto Cristina Valenti
una coproduzione Katzenmacher, Fondazione Pontedera Teatro, Teatro Kismet OperA
con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Toscana, Comune
di San Casciano Val di Pesa
un ringraziamento alla Banda Oreste Carlini di San Casciano Val di Pesa per le musiche

Arena del Sole - Sala Grande, 26-27 marzo 2004 - ore 21


Eduardo ha detto, in una sua lezione di teatro, che "gli attori non devono servire i personaggi, ma al contrario sono i personaggi che devono servire gli attori". Nell’apprendistato di Eduardo attore è maturata la sua sapienza di autore, prima di sketch, poi di atti unici e infine di commedie in tre atti. Quali fantasmi fa parte di un progetto triennale che prende l’avvio dagli atti unici per penetrare la ricchezza inventiva che Eduardo ha saputo rubare alla vita e restituire al teatro, attraverso trasfigurazioni continue che hanno sempre avuto al centro il corpo drammatico dell’attore.
     Teatro di apparizioni e di fantasmi che ha trovato nel riferimento alle pratiche "basse" della rivista e dell'avanspettacolo, non un limite, ma straordinarie risorse inventive.
     "Il teatro deve essere qualcosa di magico che il pubblico non deve sapere" ha detto, consegnando ai giovani che lo ascoltavano, ormai ottantunenne, il segreto della sua "finzione reale".
     Il titolo Quali fantasmi contiene un interrogativo implicito, al quale il nostro spettacolo potrebbe rispondere citando nuovamente Eduardo: "I fantasmi siamo noi".

Alfonso Santagata

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Dalla delicata ironia e dall'umorismo amaro al gioco comico del teatro nel teatro: Quali fantasmi attraversa il mondo di Eduardo De Filippo legando in un unico meccanismo drammatico gli atti unici Amicizia, Gennareniello e Il cilindro. Come un solo respiro, i tre testi elaborano le classiche finzioni della tradizione napoletana disegnando un percorso a ostacoli retto dagli equivoci e dai travestimenti.
     Il teatro di Eduardo De Filippo si esprime al pieno in questi testi in cui si ritrovano tutti gli elementi
delle sue invenzioni: dispositivi comici e soluzioni grottesche, ambiguità e mistero, ironia e paradosso.
     L’elemento magico ritorna nei personaggi e nelle situazioni, a introdurre la metafora dell’illusione teatrale, destinata a dissolversi rapidamente come il provvisorio potere che la finzione esercita sulle cose.

Amicizia è il rovesciamento crudele e mordace del nobile sentimento che dà il titolo all’atto unico. Al centro della vicenda è l’agonia di un malato le cui condizioni estreme non valgono a farne dimenticare il carattere difficile e impulsivo. Accanto a lui è rimasta solo la sorella, cui si aggiunge il conforto di un amico fraterno, destinato a subire il colpo finale di un inaspettato disvelamento. Costretto a recitare personaggi diversi per farsi accettare dal burbero amico, l’incauto dà vita a una serie di grotteschi travestimenti finché, tirato in ballo da una delle sue interpretazioni, si ritrova depositario di un segreto dalle conseguenze fatali…

Gennareniello è uno schizzo d’ambiente dove personaggi dai temperamenti pratici e fantasiosi, irriverenti e inquieti, artistici e stravaganti mettono in scena le rispettive debolezze e gli inevitabili bisticci. Un pensionato che non sa rinunciare alle illusioni della civetteria femminile è combattuto fra la raggiunta
maturità e una mai sopita gioventù che si nutre di fraseggi poetici e fantasiose invenzioni. La moglie, donna quanto mai solida e concreta, si scopre preda di una violenta gelosia, che mette a rischio la sua unione e fa vacillare l’intera impalcatura della famiglia e del suo vicinato, coinvolgendo il coro delle figure di contorno, che non mancano di fornire irresistibili contrappunti all’intera vicenda.

Il cilindro è il copricapo "eterno e miracoloso" che il protagonista, un ex custode di teatro, indossa per realizzare le sue magie quotidiane: intimidire i creditori, raggirare i malcapitati, impressionare gli sprovveduti. Un sapiente meccanismo di "teatro nel teatro" che mette in scena un finto cadavere e una prostituta per truffa, un apprendista stregone e una moglie manesca, un vecchio refrattario all’illusione e un intero quartiere che si accalca a godersi lo spettacolo.


"È la lotta del bene e del male, la crudele vittoria sui giusti da parte della insaziabile avidità della vigilanza notturna. Giorno verrà che un raggio di luce veritiera verrà a squarciare la coperta tenebrosa, disperdendo nel nulla il fetore che ti circonda…"
Don Agostino, ex custode di teatro (Il cilindro)

Alfonso Santagata ha fondato la Compagnia Katzenmacher nel 1980. Fra i protagonisti riconosciuti del rinnovamento della scena italiana, ha saputo coniugare, nel suo percorso di autore, attore e regista, la sperimentazione di nuovi linguaggi e una riscrittura personalissima dei classici e della letteratura drammatica che l’ha portato a confrontarsi con Shakespeare e i tragici greci, Büchner e Cervantes, Beckett e Pinter.

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