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- IL
PROGETTO TRAGEDIA
ENDOGONIDIA
Ciclo filmico della 'Tragedia Endogonidia'
di Cristiano Carloni, Romeo
Castellucci, Stefano Franceschetti
presentazione di Gerardo Guccini
partecipano Cristiano Carloni e Stefano
Franceschetti
video di: C.#01 Cesena, A.#02 Avignon, B.#03
Berlin,
BR#04 Bruxelles, BN.#05 Bergen, P.#06
Paris,
R.#07 Roma
SOCÌETAS
RAFFAELLO SANZIO
Tragedia
Endogonidia
di Romeo Castellucci
regia, scenografia, luci e costumi: Romeo
Castellucci
composizione drammatica, sonora e vocale:
Chiara Guidi
traiettorie e scritture: Claudia
Castellucci
musica originale ed esecuzione dal vivo:
Scott Gibbons
memoria video: Cristiano Carloni, Stefano
Franceschetti
fotografie: Luca Del Pia
Produzione:
Socìetas Raffaello Sanzio, Festival
d'Avignon, Hebbel Theater/Berlin,
KunstenFESTIVALdesarts/Bruxelles/Brussel,
Bergen International Festival, Odeon Théâtre
de l'Europe con il Festival d'Automne/Paris,
Romaeuropa Festival, Le-Maillon Théâtre
de Strasbourg, LIFT (London International
Festival of Theatre), Théâtre des
Bernardines con il Théâtre du Gymnase/Marseille
in collaborazione con Emilia Romagna
Teatro Fondazione
con il supporto del programma Cultura
2000 dell'Unione Europea
CLT2002/A2/IT-2055 Anno 2000
Laboratori DMS - Auditorium, 22
aprile - ore 15
Tragedia
Endogonidia
La Tragedia Endogonidia
è un sistema drammatico
concepito da Romeo Castellucci e
fatto proprio dalla Socìetas
Raffaello Sanzio, che investe
anche l'economia, con nuovi
criteri di produzione, di replica
e di giro.
È
un'opera aperta, proiettata verso
il futuro, con un'estensione
misurata in tre anni.
La
produzione non è un atto
iniziale, ma dura per tutta la
durata della Tragedia
Endogonidia. L'intero ciclo
drammatico è composto da undici
singoli Episodi, legati ognuno a
una città europea diversa. Il
ciclo è concepito come un
processo di invenzione privo di
pause e di repliche. E' un
sistema drammatico in crescita, e
gli Episodi sono gli stadi del
suo cambiamento.
Non
è più uno spettacolo concluso
che si sposta, ma lo stesso
spostamento diventa un criterio
dello spettacolo. Lo spostamento
è un motivo coessenziale di
cambiamento, è potenza del
progetto. La prospettiva si
rovescia: non siamo noi che
andiamo nelle città, ma sono le
città che entrano nel nostro
dispositivo drammatico come mete
in una corsa.
La Tragedia Endogonidia,
che ha ottenuto il sostegno
dell'Unione Europea nell'ambito
dei Progetti pluriennali, non è
semplicemente una co-produzione,
ma un tessuto dove si intrecciano
trame di pensiero in crescita, e
dove diventa comune il farsi
carico di un'opera aperta, che si
forma, e che nessuno conosce in
anticipo.
La Tragedia
Endogonidia accosta due
termini antitetici. "Endogonidia"
si riferisce a quegli esseri
viventi semplici che hanno al
proprio interno la compresenza
delle gonadi: ciò permette loro
di riprodursi senza fine, secondo
un effettivo principio di
immortalità che esige, d'altro
canto, una continua scissione da
se stessi. "Tragedia",
al contrario, presuppone la morte
(dell'eroe), che è da sempre
contenuta in ogni presenza della
vita.
Nell'antica
Grecia gli Episodi erano quelle
parti della tragedia che
rappresentavano soltanto i fatti,
senza alcun commento (che allora
spettava al Coro). Qui l'abbiamo
immaginata priva di Coro, cioè
priva di discorsi, spiegazioni e
commenti. Gli Episodi sono fatti,
e in antico erano fatti esemplari
attuati da eroi. Qui non si
rifanno più ad alcun mito
riconoscibile.
Un
nuovo senso politico circonda e
fonda l'insieme civile di
spettatori che assistono a questa
nuova tragedia. Da essa scaturirà
un pensiero rivolto al futuro.
Non si tratta, infatti, di una
rielaborazione di miti e di
figure antiche. La proposta è
tutta proiettata su immagini
contemporanee, che non rimandano
nient'altro che a se stesse. Ci
troviamo, così, di fronte a
quadri inediti, che interrogano
la nostra interpretazione senza
fornirci chiavi di lettura sicure
o predefinite.
Indubbiamente
la storia e il nostro passato
rientrano nel nostro ricevimento,
ma si tratta di connessioni
nuove, di passaggi intuiti: non
vi è la garanzia esegetica di un
autorevole precedente.
Ci troviamo, per una volta, di
fronte a un nuovo inizio, dove
ancora tutto deve essere
inventato coerentemente.
La Tragedia
Endogonidia nell'arco di tre
anni si sviluppa in dieci città,
in ognuna delle quali viene
rappresentato un Episodio il cui
titolo è formato dalla sigla
delle città di riferimento e da
un numero progressivo. Il
progetto, che impegnerà la Socìetas
fino alla fine del 2004, è
dunque così suddiviso:
Calendario generale
della TRAGEDIA ENDOGONIDIA
C.#01 CESENA/Socìetas Raffaello
Sanzio 25-26 gennaio 2002
A.#02 AVIGNON/Festival d'Avignon
7-15 luglio 2002
B.#03 BERLIN/Hebbel Theater 15-18
gennaio 2003
BR.#04 BRUXELLES/BRUSSEL/Kunsten
Festival des Arts 4-7 maggio 2003
BN.#05 BERGEN/International
Festival Norway 22-25 maggio 2003
P.#06 PARIS/Odéon Théâtre de
l'Europe avec le Festival
d'Automne 18-31 ottobre 2003
R.#07 ROMA/Romaeuropafestival 21-30
novembre 2003
S.#08 STRASBOURG/Le Maillon Théâtre
de Strasbourg 17-20 febbraio 2004
L.#09 LONDON/ London
International Festival of Theatre
13-16 maggio 2004
M.#10 MARSEILLE/Les Bernardines
avec le Théâtre du Gymnase 20-26
settembre 2004
C.#11 CESENA/Socìetas Raffaello
ottobre 2004
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