Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna La Soffitta 2002 TEATRO - Napoli delle scene
ateneo di bologna
 
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assessorato alla cultura

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la soffitta
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teatro
22 gennaio – 23 marzo
22 - 25 gennaio
NAPOLI DELLE SCENE
Autori e attori alla Galleria Toledo
a cura di Claudio Meldolesi
 
Incontro con Renato Carpentieri e Vanda Monaco Westerståhl
condotto da Claudio Meldolesi
Palazzo Marescotti, 22 gennaio - ore 16
 
Libera Scena Ensemble
Drappo rosso
dedicato a Giacomo Leopardi e Karl Marx
drammaturgia di Renato Carpentieri e Amedeo Messina
regia di Renato Carpentieri
 
prima parte
Dialogo tra Tristano e un Amico
da Giacomo Leopardi
con Renato Carpentieri e Lello Serao
 
seconda parte
Il 18 Brumaio di Luigi Bonaparte
da Karl Marx
con Armando Rebollo e Roberta Spagnuolo
Arena del Sole - Sala InterAction, 22 gennaio - ore 21.30
 
 
Galleria Toledo
Il baciamano
di Manlio Santanelli
regia di Laura Angiulli
con Alessandra D’Elia e Tonino Taiuti
Arena del Sole - Sala InterAction, 23 gennaio - ore 21.30
 
Galleria Toledo
Colore di carne
ideazione e testo di Lino Fiorito e Vanda Monaco Westerståhl
regia di Laura Angiulli
con Vanda Monaco Westerståhl
Arena del Sole - Sala InterAction, 24 gennaio - ore 21.30
 
Attore - Autore - Pittore
seminario
condotto da Lino Fiorito e Vanda Monaco Westerståhl
Palazzo Marescotti, 25 gennaio
(a numero chiuso; iscrizioni 21/23 gennaio, ore 10-13 presso Uffici Teatro - via Barberia 4 - tel. 051 2092018)
 
Tatuaggi
film
a seguire incontro con Laura Angiulli e Antonio Pennarella
Sala Mascarella, 25 gennaio - ore 21

 

22 - 25 gennaio 2002
NAPOLI DELLE SCENE
Autori e attori alla Galleria Toledo
a cura di Claudio Meldolesi
 
 
Angiulli, Carpentieri, Monaco Westerståhl: estreme devozioni alla scena-mondo napoletana

Questa sezione del programma 2002 della Soffitta è particolarmente rappresentativa, sia per la centralità napoletana nel teatro del nostro Novecento sia per l’anticonformismo degli artisti guida ospitati.

Dal primo punto di vista è notevole il fatto che Napoli, quale città europea per eccellenza, continua ad avere nei teatri dei luoghi di rivelazione, dove la complessità sa manifestarsi in forme semplici, dove la filosofia è stimolata dalla vita quotidiana e dove la vita stessa delle classi subalterne non è rimossa: tanto da generare sempre nuovi inventori del giuoco scenico. Più forte della derealizzazione capitalista e della verticalizzata incidenza delle politiche in corso, si stanno così rivelando gli ascendenti di Viviani, del futurismo, di Totò, dei Maggio e dei De Filippo - di Eduardo in particolare - e dello stesso De Simone.

Non sorprenderà così gli spettatori della Soffitta, cui sono già familiari i Teatri Uniti e più figure del Teatro nuovo, questa dilatazione di conoscenze; mentre, in particolare, per gli studenti del DAMS sarà decisivo entrare in contatto con queste avventure sceniche di moltiplicazione. Estreme e palpitanti, insieme, sono le visioni materializzate da Renato Carpentieri, che assimila capitali scritture non drammatiche per creare, insieme ai suoi ottimi compagni, un antimuseo in sedi museali, sfidando la sua stessa fortunata identità televisiva. E non è meno estrema e fertile l’operosità di Laura Angiulli, la regista premiata di Tatuaggi, che insiste a realizzare incontri e alternative in un luogo del napoletano dove Genet è diventato di casa. Per non dire di Vanda Monaco Westerståhl, che all’insegnamento universitario e al prestigio politico - di presidente di una commissione chiave del Consiglio regionale - preferì l’amore e a Stoccolma si fece dramaturg, regista e attrice, o di Tonino Taiuti, ragazzo dei vicoli che seppe negare il suo destino per farsi poeta e attore notevole, o dell’essenziale Lello Serao.

Storie di teatro metropolitano possono dirsi queste e, nello stesso tempo, esperienze di richiamo di un segreto scenico decisivo, non lontano dall’extratemporalità recitativa delle culture orientali.

Claudio Meldolesi

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