Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna La Soffitta 2002 CINEMA - Il cinema di Chris Marker
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ottobre 2001 - giugno 2002

  • 21 - 23 maggio 2002
    IL CINEMA DI CHRIS MARKER
    ciclo di proiezioni a cura di Viva Paci
    da martedì 21 a giovedì 23 maggio 2002, ore 21
    alla Sala Mascarella (via Mascarella 44 - Bologna)
    INGRESSO GRATUITO

    Il Dipartimento di Musica e Spettacolo dell’Università di Bologna, nell’ambito delle attività 2002 del Centro La Soffitta denominate Uno sguardo sulle scene (teatro, musica, danza e cinema da gennaio a giugno 2002) presenta il secondo progetto cinematografico in programma, dedicato a IL CINEMA DI CHIRS MARKER, a cura di Viva Paci.

    Tre sere di proiezioni, ad ingresso gratuito, per presentare l’opera cinematografica di CHRIS MARKER. Personaggio solitario ed enigmatico, Marker ha debuttato nel cinema negli anni ’50, attraversando gli stili e i mezzi cinematografici in modo personalissimo. Le guerre come soggetto da reportage sono state spesso al centro della sua riflessione. In programma è incluso anche il film "La Jetée" del 1962 che ha ispirato il regista Therry Gilliam per "L’esercito delle 12 scimmie" protagonisti Bruce Willis, Brad Pitt e Madleine Stone (USA, 1995).

    PROGRAMMA dei film di Chris Marker, preceduti da una breve introduzione:
     
    Martedì 21 maggio, ore 21:
    Vidéo Haikus: Petite Ceinture, Chaika, Owln Gets in Your Eyes (1994); Sans soleil (1982)
     
    Mercoledì 22 maggio, ore 21:
    Le Fond de l’air est rouge (1977, nella versione del 1993)
     
    Giovedì 23 maggio, ore 21:
    L’Ambassade (1973); Chat écoutant la musique (1990); Théorie des ensembles (1990); Slon Tango (1993); La Jetée (1962)
     
  • 21 - 23 maggio 2002
    IL CINEMA DI CHRIS MARKER
    ciclo di proiezioni a cura di Viva Paci

    Chris Marker non ama le retrospettive, ha risposto una volta : "un modo rispettoso per farvi capire che avete fatto il vostro tempo".

    Tra fedeltà all’autore, e rarità delle pellicole, questa rassegna propone alcune piste per conoscere un’attività, che copre un arco di tempo di cinquant’anni ormai, tanto interessante quanto poco conosciuta, soprattutto in Italia, quella di Chris Marker. Il suo è uno stile frammentario, linguisticamente innovativo, molto personale, in cui la storia privata di viaggiatore, la coscienza politica, l’amore per le persone e le cose si intrecciano con la vocazione di registrare immagini, fissare momenti, renderli pubblici sottraendoli alle variazioni e all’incertezza della memoria. In questo suo pensiero in immagini, in questa sua fede nel cinema Marker lavora sulle possibilità linguistiche, ma si direbbe quasi biologiche, del montaggio: montaggio tra immagini, tra immagine e testo, tra colonna visiva e colonna sonora, tra ricordi e registrazioni, tra intimità e divulgazione. Nasce così una rete di pensieri, di obbiettivi e risultati, organizzata sotto la guida di un autore, dell’autore Marker, che fa valere i suoi gusti, la sua sensibilità e la sua poesia. Coerenza soprattutto dello spirito.

    Ingabbiare la sua opera in classificazioni tematiche o cronologiche è difficile e lontano dallo spirito di Marker.

    Montatore, cineasta, fotografo, scrittore, poeta, romanziere, giornalista, reporter e testimone, viaggiatore, creatore di materiali multimediali, tutte le definizioni sono state valide per Marker in un certo momento e a volte più d’una contemporaneamente. Personaggio solitario, enigmatico, non si lascia etichettare, non si lascia fotografare. Di lui si sa che è nato nel 1921 forse il 22 o il 29 luglio in Mongolia o forse in Francia. Chris Marker è uno pseudonimo, uno tra quelli che Christian-François Bouche Villeneuve adotta nel corso degli anni.

    Marker è passato attraverso diversi mutamenti tecnologici e mediatici per sua scelta, più che obbligato dai tempi, e con un deciso vantaggio sulle mode. Della sua produzione fanno parte oltre ai film in 16 mm e in 35 mm, video, CD-ROM e istallazioni.

    Viaggiare, filmare, intervistare e capire sono la sua prassi. Il cinema, il video, la fotografia, le lettere sono il suo alfabeto e, la materia prima dei suoi film, diceva Bazin, è l’intelligenza.

    Viva Paci

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