Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna
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Il filo rosso che unisce tutti i
film di Sur les bords de la caméra è lo sguardo
di quattro maestri del cinema belga di almeno due
generazioni diverse, sulla società che li circonda, uno
sguardo che si attua in forme diversissime, anche
nellambito della filmografia di uno stesso autore.
Prendiamo per esempio Henri Storck, la cui fama è dovuta
soprattutto a Borinage, capolavoro del
documentario sociale e militante girato insieme a Joris
Ivens, che però non ci fa conoscere che un aspetto molto
circoscritto della produzione del cineasta belga. Il
"cinema sociale" di Storck, infatti, è un
oggetto molto variegato: si va dai montaggi-pamphlet
pervasi di umorismo caustico anticapitalisti e
antimilitaristi (Sur les bords de la caméra e Histoire
du soldat inconnu) a una denuncia sociale
propagandistico-informativa che si ispira alla scuola
griersoniana (Les maisons de la misère), ad un
cinema educativo più canonico (Au carrefour de la vie),
che tuttavia, visto oggi, per il modo di trattare la
delinquenza minorile, non può non far pensare, anche se
con le dovute differenze, al Truffaut di I 400 colpi.
Il sociale è invece ridotto a spunto in Les gestes du
silence, un film poetico in cui un padre e un figlio
sordomuti interpretano una lirica di Jacques Dormont,
poeta colpito dallo stesso handicap.I due film di Charles Deukekeleire selezionati per la rassegna, rappresentano due modi ancora diversi di affrontare le tematiche sociali. Entrambi hanno al centro il fenomeno del pellegrinaggio, quello dei nazionalisti fiamminghi alla Tour dYser (Flamme blanche) e quello religioso "classico" al Santuario di Lourdes, ma segnano anche, sul piano formale, il passaggio da uno sperimentalismo dispirazione sociologica ad un "formalismo realista" che segna gran parte della successiva filmografia dellautore.
Di Luc de Heusch, etnologo, sociologo e cineasta del Nuovo Cinema, la rassegna ha voluto proporre, oltre al suo lungometraggio più apprezzato e premiato, Jeudi on chantera comme dimanche, anche uno studio sui gesti della nutrizione in Belgio (Les gestes du repas).
Infine, di Raoul Servais, maestro del cinema danimazione, la rassegna presenta tre cortometraggi che coniugano la vena fantasy tipico di tutta la sua produzione, ad uno sguardo fortemente polemico sul mondo contemporaneo: in Chromophobia un "esercito grigio" vuole a tutti i costi cancellare i colori dal mondo per imporre la dittatura di una visione in bianco e nero, in Operation X-70 una potente nazione sperimenta un gas letargico che trasforma imprevedibilmente gli abitanti del "Nebelux", in To Speak or not To Speak luomo qualunque è posto al centro della manipolazione delle informazioni televisive
Laura Vichi
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