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Il
secolo che si è appena concluso è un secolo
contrastato e il teatro si richiama alla
dialettica dei contrari che esso sviluppa:
democrazia - dittatura, pace - guerra, massa -
individuo. È
un secolo in perpetuo movimento e, allo stesso
modo, anche il teatro troverà in questo costante
rinnovamento delle forme la propria identità.
Non cè una forma che si imponga, tutto si
trasforma e il dinamismo si istituisce in
principio proprio di questo secolo ribelle.
La continuità gli
è estranea, la discontinuità lo qualifica,
lunità gli ripugna, lesplosione lo
definisce.
Si tratta, dunque,
di mostrare la relazione che si installa in
questo triangolo mai stabilizzato di storia -
arte - teatro. Il loro dialogo è
ininterrotto e la soluzione mai trovata.
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