Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna
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STAGIONE 1999 |
programmi di danza |
APPUNTAMENTI
O Teatro Antropomagico
presenta
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Jogos arcaicos de Desdemona e Othelo è il risultato di una ricerca in Coreodrammaturgia (drammaturgia del movimento) del Grupo Interdisciplinar em Teatro e Dança dell'Università brasiliana di Campinas UNICAMP, coordinato dalla prof.ssa Joana Lopes.
Utilizza un'estetica fondata sui giochi arcaici, cioè giochi le cui regole sono universalmente conosciute, dove il gioco è l'oggetto intermediario della metafora poetica. Nel leggere e rileggere il dramma di William Shakespeare, Otello, l'"attuante" mette in relazione il contenuto dei dialoghi e le situazioni della trama con i giochi arcaici, attraverso un processo analogico. Questi giochi offrono all'attore-danzatore le strutture particolari del conflitto, una "coreutica" alla quale egli deve obbedire.
Per intensificare la qualità del movimento dell'attore-danzatore, si ricorre al sistema della Coreologia labaniana. In questo modo, l'attore-danzatore acquisisce la strumentazione necessaria affinché la parola - che non è verbalizzata, ma espressa attraverso l'intero corpo - possa condurre lo spettatore a comprendere la narrazione di Otello in una maniera metaforica, divenendo così egli stesso responsabile della codificazione del simbolo artistico.
una proposta di dialogo tra nuove tecnologie e movimento umano
Viene presentato per la prima volta in Italia dalla sua creatrice con una dimostrazione teorico-pratica, Nota-Anna, un sistema di notazione elettronica del movimento umano basato sul metodo Laban. Danzatori, studiosi e studenti avranno l'opportunità di comprendere - mentalmente, fisicamente ed emozionalmente - una possibile interazione tra nuove tecnologie e movimento "naturale" del corpo.
Condotta dalla danzatrice/coreografa brasiliana Analivia Cordeiro, la dimostrazione si avvale della colonna musicale composta da Rodolpho Grani Jr. e del supporto tecnologico dell'ingegnere Nilton Guedes.
con la partecipazione di: V. Preston-Dunlop, V. Sieni, M. De Marinis
Rudolf Laban
L'arte del movimento
Ephemeria, Macerata 1999
Il volume è la traduzione italiana di The Mastery of Movement (on the Stage) [1950], il testo inglese in cui Laban espose i più completi risultati della sua indagine teorica e della sua sperimentazione sul movimento umano e sui modi per padroneggiarlo sulla scena e nella vita. Questa prima edizione italiana assoluta di un testo labaniano, tradotto da Silvia Salvagno e curato da lei stessa con Eugenia Casini Ropa, nasce dalla collaborazione del Dipartimento di Musica e Spettacolo con la casa editrice Ephemeria, che lo ha inserito nella sua collana di studi sulla danza - programmaticamente dedicata a Laban - "I libri dell'icosaedro".
Spazio, tempo, peso, flusso, energia, sforzo sono gli elementi che entrano in gioco nel movimento umano e che vengono analizzati e sottoposti a riprova sperimentale. Ma il movimento dell'uomo non è solo destrezza fisica: è intimamente e indissolubilmente correlato a impulsi e motivazioni interiori, conscie o inconscie, che lo determinano e ne sono determinate, e che gli conferiscono una potente espressività. Dominare questo processo deve essere la sfida dell'artista di teatro -attore, mimo, danzatore- per il quale l'espressione nel movimento è un compito primario e forse il maggiore. Lo scopo ultimo di Laban è quello di promuovere l'esistenza, accanto al nostro abituale pensiero-in-parole, di un nuovo pensiero-in-movimento, in cui corpo e mente uniti traducano le impressioni esterne ed interiori del mondo in azione motoria.
Essenziale per gli artisti di teatro, ricco di esercizi pratici oltre che di teoria, il libro è altrettanto importante nell'educazione, nella terapia e per migliorare la qualità funzionale ed espressiva del movimento nella vita di lavoro e di relazione di ciascuno.
Valerie Preston-Dunlop
Rudolf Laban . An Extraordinary Life
Dance Books, London 1998
Scritto da una delle sue ultime allieve dirette e custode del suo lascito metodologico, il volume è il primo testo completo sulla vicenda biografica, personale e artistica, dell'ungherese Rudolf Laban (1879-1958). Uomo di enorme carisma e magnetismo personale, Laban era complesso, fieramente anticonvenzionale e profondamente impegnato. La storia del suo idealismo, della sua determinazione e delle sue disillusioni si dipana attraverso luoghi e vicende che caratterizzano la prima metà del Novecento: Parigi, Vienna, Monaco, Zurigo, Berlino, Londra, le due guerre mondiali, la grande stagione delle avanguardie storiche, la vitalità artistica e sociale della repubblica di Weimar, l'avvento del nazismo e delle sue liturgie di massa, la cultura inglese del secondo dopoguerra.
Benché avesse iniziato la sua carriera artistica come pittore e disegnatore, è nello studio del movimento e della danza che Laban raggiunse il suo più alto impegno. Danzatore, coreografo e insegnante, ebbe sempre una visione multiforme del movimento: come arte teatrale, come celebrazione comunitaria, come scoperta di se stessi. Attraverso la sua ricerca sul movimento scoprì ed investigò l'interrelazione tra corpo e psiche, tra individuo e gruppo, e giunse poi ad elaborare un metodo rivoluzionario di notazione del movimento (Labanotation) ancora oggi ampiamente usato. Le sue idee hanno generato innovazioni non solo nella danza, ma anche nella recitazione e nella messa in scena, negli studi sulla comunicazione non verbale, in ergonomica, nella teoria educativa e formativa, nello studio della personalità e in psicoterapia.
Introduzione alla Cinetografia Laban (Labanotation)
Conferenza/lezione che intende introdurre i partecipanti alle nozioni di base della notazione del movimento ideata da Rudolf Laban e sviluppata da lui stesso con i suoi allievi e collaboratori.
La Cinetografia (Kinetographie) di Laban, ormai nota e usata ovunque col nome Labanotation, è un metodo di scrittura del movimento pressoché universale, nato per la danza ma utilizzabile per ogni tipo di movimento umano. Con simboli geometrico-astratti su di un rigo somigliante a quello musicale ma disposto verticalmente, permette di annotare passi, gesti e movimenti di ogni singola parte del corpo unendoli in una visione complessiva. La Cinetografia permette così di realizzare il sogno di fissare e rendere riproducibile il movimento danzato, labile ed effimero per sua natura, evitando la perdita di opere d'arte coreutiche o di antichi balli popolari in via di estinzione e favorendo l'analisi e lo studio del movimento nelle scienze motorie, nell'educazione, nella terapia psicofisica ecc.
The Cholmondeleys, The Featherstonehaughs and
The Victims of Death in Smithereens
Coreografia | Lea Anderson |
The Cholmondeleys | Teresa Barker |
Anna Pons Carrera | |
Maho Ihara | |
Gabrielle McNaughton | |
Ragnhild Olse | |
The Featherstonehaughs | Craig Cooke |
Mathew Dalby | |
Rem Lee | |
Eddie Nixon | |
Luca Silvestrini | |
The Victims of Death | Steve Blake |
Dean Brodrick | |
Musica | Steve Blake |
Costumi | Sandy Powell |
Creazione luci | Simon Corder |
Direzione prove | Teresa Barker |
Assistente ai costumi | Emma Fryer |
Direzione tecnica | Neil Gavin |
Assistenza tecnica | Charlotte Geaves |
Direzione generale | Sue Wyatt |
Amministrazione | Jane Corry |
Ufficio stampa e PR | Sophie Cohen, Arts Publicity |
Fotografia | Eddie Monsoon |
Commissionato da | Swindon Dance |
Si ringrazia | TACK Training |
The Cholmondeleys ricevono il supporto economico dell'Art Council inglese e della National Lottery.
Si ringrazia il British Council per il supporto ai viaggi.
La multipremiata regista/coreografa Lea Anderson mette insieme le sue due compagnie di danza - quella femminile Cholmondeleys e quella maschile Featherstonehaughs - in un nuovo spettacolo ispirato al cabaret. La costumista Sandy Powell, vincitrice dellOscar per Shakespeare in Love, il compositore Steve Blake, le cui musiche sono eseguite dal vivo sulla scena, e il light designer Simon Corder si uniscono al team per creare lultimo cabaret del ventesimo secolo.
Il nuovo spettacolo di Lea Anderson dà alla realtà un duro colpo. Il tempo si sposta avanti e indietro, mentre "atti" e "giri" sono tagliati, riattaccati e divisi in quadri per creare un evento teatrale che non è mai totalmente quello che sembra. "Louche" e tuttavia determinato, grottesco e tuttavia attraente, sexy e tuttavia repellente, Anderson e la sua compagnia servono un seducente cocktail visivo ispirato alle sorprendenti immagini e disegni dei cabaret della Repubblica di Weimar della Berlino degli anni Venti e dei movimenti del Bauhaus e del Dada.
Lo spettacolo riunisce dopo più di sette anni le Cholmondeleys e i Featherstonehaughs in unapparizione al chiuso. "Una delle storie di successo della Nuova Danza Britannica" (Financial Times), le Cholmondeleys e i Featherstonehaughs sono caratterizzati da uninesauribile mescolanza di umorismo, energia ed inventiva. Dopo quindici produzioni e un sacco di premi, lo straordinario stile e la formidabile visione individuale della compagnia rimangono forti come sempre.
Lo spettacolo è in collaborazione con I TEATRI DI VITA
"Rudolf Laban: gli spazi della danza"
Massimo ricercatore e teorico novecentesco nel campo dell'analisi del movimento umano e creatore del più duttile sistema di trascrizione finora elaborato (Cinetografia o Labanotation), l'ungherese Rudolf Laban (1879-1958) è stato il padre fondatore della danza "libera" centroeuropea, poi evolutasi nella danza moderna ed espressionista tedesca. Il suo multiforme impegno sperimentale, profuso nella prima metà del secolo tra Germania e Gran Bretagna, si è addentrato in ambiti diversi di applicazione artistica, pedagogica e sociale del movimento, sempre inteso in senso profondamente antropologico. Danzatore, maestro e coreografo, elaboratore di una vera scienza del corpo nello spazio, creatore di nuove forme di coreutica popolare e celebrativa, iniziatore storico della "educational dance" per bambini e adolescenti, studioso del ritmo applicato allo sforzo del lavoro manuale, promotore editoriale e autore di numerosi testi fondamentali, Laban è assai noto e celebrato in molti paesi tra Europa ed Americhe, dove fioriscono centri di studio a lui dedicati, ma ancora oggi è assai poco frequentato in Italia.
Il convegno a lui dedicato, che vede la partecipazione dei maggiori esperti mondiali insieme a giovani studiosi, si propone di contribuire a colmare una grave lacuna nell'informazione e nella riflessione storico-critica italiana, attraverso un approccio generale, necessariamente sintetico ma altamente qualificato, alla sua opera storica e alla sua eredità contemporanea.
Programma degli interventi
Venerdì 3 dicembre
ore 9,30
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ore 15
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sabato 4 dicembre
ore 9,30
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Rappresentazione labaniana della struttura della materia nelluniverso.
per informazioni:
tel: 051/2092016 2092018 2092021 |
Università degli Studi di Bologna |