Presentazione
L’edizione
2006 di Suoni dal Mondo intende proporre, quali momenti salienti del
Festival, tre orchestre professionali di altissimo livello,
appartenenti a tradizioni assai diverse tra loro: quella indiana,
quella dei Balcani centrali e quella giapponese, che danno conto, pur
nelle estreme differenze, del maturo livello estetico e della
complessità del pensiero musicale raggiunto da sistemi distanti
dal nostro.
Gli altri tre concerti si richiamano a tradizioni più
circoscritte, ma non meno rappresentative
dell’originalità di repertori che in parte vanno
scomparendo o progressivamente modificandosi.
In apertura, verrà presentata l’orchestra di
musica classica dell’India del sud del virtuoso flautista
Natesa Ramani, esponente di una delle più ricche e
complesse tradizioni musicali del mondo.
Il secondo concerto è dedicato alle voci ed agli strumenti
della Liguria e vede la partecipazione di due gruppi musicali: il primo
propone il canto polivocale di Ceriana, la cui singolarità
consiste nella fusione dei timbri delle voci maschili (due solisti
accompagnati dai bassi di bordone), che crea l'insorgere del "cantino",
un'eco simile a una voce femminile del tutto illusoria; il secondo
gruppo recupera la tradizione del piffero delle quattro Province,
offrendo musiche della civiltà contadina di tradizione orale
per piffero (oboe popolare) e fisarmonica, le cui origini
risalgono al Seicento.
Il terzo appuntamento vede protagonista un grande fisarmonicista di
fama mondiale: Peter Soave, accreditato protagonista della tradizione
italo-americana dello strumento. Senza perdere il rapporto con la
propria tradizione, Peter Soave è diventato, col bandoneon e
il bayan, un virtuoso interprete di musica contemporanea.
Segue un Trio bretone di altissima qualità, diretto da
Christian Duro, noto e qualificato esponente di una tradizione ormai
quasi completamente assorbita dal folk-revival, fenomeno che ha
interessato largamente le musiche bretoni.
Il quinto concerto è eseguito con particolari percussioni
giapponesi, il taiko (nome generico con cui vengono indicati i tamburi
dal corpo di forma cilindrica o a barile) che fin
dall'antichità ha assunto significati magico-sacrali in
feste, danze e riti religiosi, e resta oggi strumento protagonista
della musica sia popolare che artistica. Il concerto che viene proposto
evoca gli antichi rituali del tempio e l'intensità
emotiva che le percussioni comunicavano.
Nell'ultimo concerto verranno presentati aspetti diversi e poco noti
delle tradizioni musicali dei Balcani centrali, con il repertorio ampio
e complesso delle surle e dei daouli, gli oboi e il tamburo bipelle di
derivazione turca largamente presenti in area balcanica.
Per una maggiore comprensione delle proposte spettacolari, alcuni
eventi saranno affiancati da incontri con i musicisti, mostre, seminari
e laboratori.
Nico
Staiti
Direttore artistico di Suoni dal mondo