Yuri
Arbatsky, compositore russo che soggiornò in Kosovo negli anni
Trenta del Novecento, fu folgorato dalla bellezza e complessità
delle musiche locali, che pubblicò. Questo concerto ritrova quei
repertori, proponendo le musiche delle feste di nozze, eseguite da tre
gruppi diversi: oboi e tamburi (
surle e daouli); tamburelli (
defi) e voci femminili; canto epico accompagnato da liuti. Le musiche di
surle e
daouli
sono ricche sia sul piano modale che per l'intrico degli aspetti
ritmici. Risaltano anche, per la raffinatezza delle strutture ritmiche,
i repertori delle donne e di una casta specializzata di suonatori
omosessuali. Le loro musiche, eseguite nei riti di esclusiva pertinenza
delle donne, sconosciuti al di fuori del loro uso tradizionale, sono
così complessi da mettere in crisi anche la nostra nozione di
asimmetria. I canti epici appartengono a quel repertorio grazie al
quale Milman Parry e Albert Lord dimostrarono l'origine orale dei testi
omerici.
Da una ricerca di Nico Staiti