La
musica carnatica dell'India del sud si fonda su strutture complesse,
nelle quali su un vasto repertorio di formule compositive si sviluppano
intricate trame di dialoghi estemporanei. Dai procedimenti imitativi
scaturiscono processi compositivi di tipo variativo e
contrappuntistico: gli elementi musicali di base vengono esplorati a
fondo, sul piano dello sviluppo melodico e di quello ritmico, in una
continua, virtuosistica dialettica tra i diversi strumenti
dell'orchestra. Natesa Ramani è un maestro riconosciuto di
questa raffinata tradizione; al suo flauto traverso di bambù si
accompagnano il violino (in uso in quest'area fin dal XVIII sec.), il
mridangam (tamburo bipelle a barile), il
gatam (un orcio di terracotta percosso sul bordo dell'apertura e sulle pareti esterne).