Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna Cimes - ASPETTANDO ANGELICA 2000 index2
 
ASPETTANDO ANGELICA
2000
Incontri sulla musica americana
Sala Mascarella, ore 21:00, via Mascarella 44, Bologna
 
Venerdì 24 marzo
 
Giordano Montecchi (Conservatorio di Parma)
 
Freak Art Zappa e il suo mestiere
 
Come ci ammoniscono Edgar Varèse e Frank Zappa, suo figlioccio, il "compositore odierno si rifiuta di morire". Ebbene, la carriera del compositore Zappa si è costruita in trent'anni di attività come musicista e star del rock. Non c'è nulla di bizzarro o di schizoide in questo, poiché proprio il rock diventa per questo musicista il terreno sul quale prende corpo una fisionomia di compositore in grado di sfuggire al rischio di soccombere. L'irriducibile antagonismo della musica di Zappa nei confronti dell'establishment, così come la sua formidabile vitalità, sono caratteri ben noti e dibattuti. Tutto, dunque, sembra attestare l'originalità di questa musica, della quale, rimboccandosi le maniche, bisogna decidersi a indagare i meccanismi interni. Il problema è che Zappa sta a cavalcioni di un'epoca in cui musica scritta, musica improvvisata, musica riprodotta mettono alla frusta il pensiero musicale occidentale forse come non mai, da secoli a questa parte. Questo vuol dire una montagna di difficoltà, rispetto alle quali si può o fuggire, oppure - come in questo caso - sentirsi irresistibilmente attratti.
 
 
Al termine proiezione del video: The Amazing Mr. Bickford (1987). Scritto, prodotto e diretto da Frank Zappa. Musiche di Frank Zappa eseguite da Pierre Boulez & Ensemble Intercontemporain, Kent Nagano & London Symphony Orchestra

 

Giovedì 30 marzo
 
Franco Minganti (Università di Bologna)
 
Musica cinematica, cinema aurale
La musica americana contemporanea alle prese con l'immagine dell'America
 
Partendo da una breve premessa sui rapporti tra cinema e popular music, l'intervento riflette sul recente rifiorire di "musica cinematica" (definizione di David Shea) e di "cinema aurale" (definizione di John Zorn), ovvero di composizioni che creano sonorità da film che, per quanto connesse agli orizzonti di un immaginario cinéphile, sono tuttavia indipendenti dall'immagine. Parrebbe un'area di sensibilità in espansione, capace di spaziare dalla musica classica-contemporanea al cartoon, dalla musica da film al jazz. Insieme a questo fenomeno, paiono prendere corpo nella scrittura per il cinema attenzioni e riletture nei confronti delle vicende della musica americana del Novecento che mostrano come anche il disegno di un film possa essere dettato da musiche pre-esistenti che, caricandosi di nuove immagini, paiono ricevere nuova forma dalla multimedialità e trans-sensorialità dell'arte cinematografica: la "colonna visiva" al servizio del soundtrack?
 
 
Al termine proiezione del film: Anima Mundi (1991). Regia di Godfrey Reggio, musiche di Philip Glass.
 
 
Giovedì 6 aprile
 
Giuseppe Valenzise (multimedia designer)
 
Carl Stalling. La fusione audio-visiva dei cartoons
 
Carl Stalling è il compositore autore di oltre 600 partiture per cartoons, soprattutto per la Warner Bros. (dagli anni Trenta agli anni Cinquanta). Nel corso degli anni la musica di Stalling si evolve, segue perfettamente l'azione visiva piuttosto delle tradizionali forme musicali, fino a raggiungere un perfetto isomorfismo fra i movimenti disegnati sullo schermo e i movimenti musicali. La mickey mouse music rappresenta un nuovo genere musicale, ma ciò che conta è soprattutto la nascita di una nuova forma di audiovisivo, che attua un'unione inseparabile fra l'aspetto visivo e quello musicale. Verrà sottolineato come la musica dei cartoons si fonda con gli effetti sonori, anticipando le dissonanze delle avanguardie. Stalling cita numerosi brani musicali, sia jazz che classici, nelle sue partiture, e si rifà ad un proprio vocabolario visivo-musicale (a determinate azioni associa precisi brani), che pian piano è diventato una convenzione accettata dai fruitori così come da altri compositori.
L'intervento tratterà delle tecniche e delle tecnologie che hanno consentito le perfette sincronizzazioni fra i cartoons e i soundtracks. Si proporranno anche alcuni cenni sui tentativi di illustrare la musica classica da parte dei cartoons hollywoodiani. L'intervento prevede la visione di alcuni frammenti di cartoons e l'ascolto di alcuni estranei di colonne sonore originali prive di dialogo e di effetti sonori.
 
Al termine proiezione dei cortometraggi: The Skeleton Dance (1929, Disney), Rhapsody in Rivets (F. Freleng), Porky's Preview (1941, T. Avery), Rhapsody Rabbit (F. Freleng), Bad Luck Blackie (T. Avery).
 
 
 
Venerdì 14 aprile
 
Franco Fabbri (musicista e musicologo)
 
Bad Boys Go Everywhere. Esperimenti musicali americani, dalla A(ntheil) alla Z(appa)
 
La musica nordamericana del Novecento ha avuto i suoi innovatori, i suoi esploratori, i suoi sperimentatori, forse non diversi - in numero e in qualità - dai loro colleghi europei. Ma, nonostante le tragedie della storia europea abbiano portato forzatamente in contatto gli uni e gli altri, agli americani è mancato quel senso della continuità, del 'portare alle estreme conseguenze' (vedi Adorno, ma anche Rilke) le premesse implicite nella tradizione, che caratterizza le avanguardie europee. Paradossalmente, ma comprensibilmente, è più forte il peso della tradizione jazzistica nelle innovazioni che partono dal be-bop di quanto non sia presente l'impronta di Bach o di Beethoven nella musica di Ives. Anche per questo, la nuova musica nordamericana è sempre stata più musica sperimentale che d'avanguardia, e i suoi protagonisti più incuriositi dai risultati del singolo tentativo che interessati a fondare nuove estetiche o nuovi sistemi. Visti secondo la prospettiva europea consueta, tendono ad apparire come degli isolati, degli originali, dei 'ragazzacci' ('bad boys': un termine proposto da George Antheil per se stesso, e poi generalizzato); e se rovesciassimo la prospettiva?
Al termine proiezione del film: Uncle Meat (1987). Scritto, prodotto, diretto e con musiche di Frank Zappa.
 

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