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SCRITTURE PER LA SCENA

lun 01.12.08 • Laboratori DMS
h 14: Florentia fugit (et non s’arresta never)
h 16: incontro con Stefano Massini
h 21: Donna non rieducabile / memorandum su Anna Politkovskaja a 2 anni dal suo omicidio
a seguire ABCDEFGHI ovvero ALFABETO BIRMANO / CheDiplomaziaEForzeGovernativeHannoIgnorato

Stefano Massini

Stefano MassiniNel 2004, Stefano Massini, non ancora trentenne, decide di comporre quattro testi tutti incentrati su artisti e scrittori realmente esistiti. La sua drammaturgia incomincia così a prendere corpo. Un anno dopo, i testi sono finiti: La fine di Shavuoth su Kafka, le Memorie del boia su Balzac, Processo a Dio sul tema degli attori nei lager, L’odore assordante del bianco su Van Gogh. Da allora, però, Massini ha compiuto scelte di scrittura e di forma drammatica che registrano l’ingresso delle molteplici realtà del mondo contemporaneo nel suo immaginario come nelle sue pratiche di relazione teatrale. Non si è trattato tanto di un abbandono del dramma quanto della ricerca di registri altri, che possano fungere da veicolo di senso sia rispetto al dispiegarsi di eventi storici di tragica evidenza – Alfabeto Birmano – che all’inafferrabile scorrere della quotidianità – Florentia fugit (et non s’arresta never). Questo progetto intende rendere conto delle oscillazioni compiute dalla ricerca di Massini fra un originale e sentito ripristino del dramma, inteso come forma del passato nel pre-sente, e l’individuazione di drammaturgie modellate sulle sollecitazioni dell’attuale. Vi saranno, quindi, diversificati incontri con l’autore (diretti e mediati dall’esposizione delle sue opere) e la proiezione del video Florentia fugit (et non s’arresta never) realizzato con uno dei protagonisti dell’innovazione teatrale: Sandro Lombardi.

Stefano Massini, trentenne, fiorentino, tra i più originali esponenti della nuova drammaturgia italiana. Nel 2005 vince il Premio Pier Vittorio Tondelli, uno dei più prestigiosi premi in Italia per la scrittura teatrale. Nel 2007 riceve il Premio Nazionale della Critica come Giovane Artista Rivelazione dell’anno. Negli ultimi due anni è finalista ai Premi Ubu con La Gabbia e L’odore assordante del bianco. Finalista anche ai Premi Olimpici del Teatro, viene ricevuto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La casa editrice Ubuli-bri pubblica i suoi testi e il volume si impone nelle vendite del settore editoria teatrale. I suoi lavori vengono tradotti e pubblicati all’estero, dal Portogallo alla Francia alla Germania. Alfabeto Birmano (2007), viene segnalato dal Premio Nobel Aung San Suu Kyi come testo simbolo della tragedia birmana.Tra le messe in scena, si ricordano Processo a Dio, diretto da Sergio Fantoni, con Ottavia Piccolo; Donna non rieducabile, presentato anche dai Kammerspiele di Monaco di Baviera nel gennaio 2008.


lun 01.12.08 h 14 • Laboratori DMS
FLORENTIA FUGIT
(ET NON S’ARRESTA NEVER)
una creazione video per Genio Fiorentino 2008
con la partecipazione di Sandro Lombardi
ideato, scritto e diretto da Stefano Massini
regia dell’immagine di Cristina Andolcetti e Maddalena Ammannati
musiche originali del maestro Andrea Portera

La vita che scorre, che si intriga, si intreccia, si scambia. Un vortice di immagini in movimento che vanno a scoprire i fermenti della quotidianità. Perché la quotidianità è geniale. Non clamorosa. Non roboante. Non eccezionale. È geniale la precisione dell’artigiano. È geniale il colpo di mannaia sulla carne in un banco di mercato. È geniale la socialità di un bar. La battuta arguta di un giocatore di rami-no. Raccontare un viaggio fulminante nella città. Nel ventre di Firenze. Un’inchiesta in immagini. Iconografia dell’istante. Città in movi-mento. Florentia fugit. Infatti. E come avrebbe detto Petrarca: «non s’arresta una hora». It never stops.


h 16
incontro con Stefano Massini
 
h 21
Donna non rieducabile
memorandum su Anna Politkovskaja a 2 anni dal suo omicidio
di Stefano Massini
lettura a cura di Luisa Cattaneo e Roberto Gioffrè
 

a seguire:
 
ABCDEFGHI
ovvero
ALFABETO BIRMANO
CheDiplomaziaEForzeGovernativeHannoIgnorato
di Stefano Massini
lettura a cura di Luisa Cattaneo e Roberto Gioffrè

«Il caso della Birmania (mi ostino come molti a non chiamarla Myanmar) è uno di quei gorghi oscuri in cui la semplice conoscenza dei fatti si trasforma in qualcosa di straordinario. Ho tentato la sfida di raccontare i fatti con uno squarcio teatrale di 20 minuti spaccati. Ed ho pensato a un alfabeto. Una struttura quasi matematica, rigida eppure libera. Un meccanismo quasi enigmistico per una drammatur-gia che rifiuta sconti e cerca nell’informazione non un alibi ma una ragion d’essere. All’interno di questo alfabeto – in qualche modo spietato proprio perché autentici sono i fatti – ho collocato la mia galleria di «informazioni», come una sequenza fotografica. Ci tengo a sottolineare che tutto quello che ho scritto corrisponde al vero, ed è verificabile dalle fonti. Quindi di nuovo ecco un catalogo inenarra-bile di orrori (ed errori) talmente estremi da poter essere letti come ironie paradossali. Purtroppo invece è tutto vero. Compreso il fatto più incredibile: che in Birmania c’è una dittatura feroce dal 1962 e nessuno ha mai mosso un dito per contrastarla davvero».


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