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Lenz Rifrazioni
In anteprima nuova creazione di Lenz Rifrazioni < DIDO
Lenz Teatro Parma
PARMAPOESIA FESTIVAL 
15 > 17 giugno 2010 ore 22.00



Debutta in anteprima il 15 giugno, con repliche fino al 17 per il pubblico del ParmaPoesia Festival, DIDO il nuovo progetto di creazione performativa di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto per Lenz Rifrazioni, musiche di Andrea Azzali, interpreti Valentina Barbarini e Giuseppe Barigazzi. Con Dido si compie il lungo progetto performativo e visuale ispirato alle opere di Ovidio: dopo Radical Change, Chaos ed Exilium, libere creazioni tratte da Le Metamorfosi e i Tristia, Lenz Rifrazioni innesta la propria poetica visionaria sulle
Epistulae heroidum, per rielaborare artisticamente la figura di Didone, la regina suicida, icona classica esaltata nelle opere di Guido Reni, Rubens, Tiepolo, Vouet, Lorrain e protagonista dell’opera di Henry Purcell
“Dido & Aeneas”, capolavoro musicale del barocco. A lei Ovidio dedica una delle ventuno lettere d’amore immaginarie che compongono le Heroides in cui la regina scrive ad Enea – indicato dagli dèi come futuro fondatore di Roma - nel vano tentativo di convincerlo a non abbandonarla. Il progetto, che sarà presentato nella sua forma compiuta nell’ambito della 15° edizione di Natura Dèi Teatri/In_Contemporanea Parma Festival (novembre 2010), prevede un nuovo lavoro di video art realizzato da Francesco Pititto nel nord Africa, a Tunisi, nel sito archeologico di Cartagine e a Cartagena in Spagna. Un’ulteriore fase produttiva – DIDO Epidérmica - verrà presentata in Spagna al Centro Párraga di Murcia, importante spazio di ricerca e sviluppo delle arti sceniche contemporanee, che ospiterà a luglio il nucleo artistico di Lenz Rifrazioni in una residenza creativa.
Didone rappresenta il corpo mitico dell’Africa, conquistato, goduto e abbandonato dall’eroe d’occidente Enea, fondatore di Roma e del nuovo impero. E la stessa Cartagine, la città fondata da Didone, è secondo il mito, definita e circoscritta da pelle animale, sottile e vulnerabile. Pelle, corpo, cute, si arrossano di passioni,
tremori e dolori sotto lo sguardo di desiderio della latinità senescente di Enea. Il progetto installativo di Dido mette al centro della creazione il rapporto tra il luogo di ricovero animale, la “Cavallerizza” e i soggetti performanti, una donna-bambina e un vecchio-maschio. La fisica dello spazio rielabora il mito del ritrovamento della testa di cavallo, considerato elemento fondante della città nuova, e la stratificazione epidermica della pelle di bue che si traduce nel segno confine della vulnerabilità del corpourbano. I vecchi riuniti e serializzati in un ospizio civico-ideologico, somatica residuale della classicità, si
eroizzano nella pompa epica del pius, rispettoso della volontà divina, delle leggi e dei doveri verso lo Stato, di fronte ai quali sparisce la necessità dell’individuo.
In una convergenza estetica tra fedeltà esegetica alla parola del testo, radicalità visiva della creazione filmica, originalità ed estremismo concettuale dell’installazione artistica, l’opera di Lenz Rifrazioni riscrive in segniche visionarie tensioni filosofiche e inquietudini estetiche della contemporaneità.


Per info e prenotazioni:

Lenz Rifrazioni
Via Pasubio3/e
Parma_tel. 0521.270141
 
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