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Rete Critica 2012

PREMIO RETE CRITICA 2012

 

E' partita la seconda edizione del Premio Rete Critica, il premio assegnato dai blog e dai siti di teatro.

In attesa della fase finale che si svolgerà in una intensa due giorni a Vicenza (sabato 27 e domenica 28 ottobre), Culture Teatrali propone ai suoi lettori tre candidature da votare e sostenere inviando una mail di preferenza con oggetto "CT per Rete Critica" all'indirizzo mail: redazione@cultureteatrali.org
Per il regolamento e le fasi di votazione visita l'indirizzo www.ateatro.org/retecritica2012.asp

 

Opera/Vincenzo Schino
Opera è una giovane compagnia che riunisce diverse operatività e saperi teatrali attraverso lunghe processualità e convocando una complessità di temi e di forme nell'organismo mutante della creazione scenica. Si contraddistingue nel panorama italiano per la radicalità della ricerca, che lavora una scena originale, recuperando la tradizione antica delle maschere, dell'apparatura barocca, del trucco di marca ritualistica, rivificate con estrema sensibilità contemporanea e raffinatezza visiva.


Fabrizio Favale/Le Supplici per il progetto Isolario- poema d'un frastaglio spiumato, minuto e senza fine
Fabrizio Favale, coreografo che unisce inflessibilità di ricerca e qualità puntuale delle partiture, ha avviato con il progetto Isolario un percorso prezioso di cartografia danzata che, partendo dalle opere di Vincenzo Coronelli, fonde il dato reale e l'immaginario, il lavoro concreto e sul campo -condotto con modalità di prelievo geografico e indagine pressoché antropologica- sulle condizioni atmosferiche, di luce e abitative delle isole minori della Sicilia- e la capacità evocativa e di risonanza emotiva che quei luoghi, per loro stessi e per l'aura mitica che li circonda, sono in grado di suscitare da sempre nell'animo umano. Scrittura coreografica e partitura musicale risultano, di più, strettamente connesse l'una all'altra grazie al coinvolgimento e alla raffinata esecuzione dal vivo di Teho Teardo.


Altofest
Altofest è un festival indipendente e autoprodotto che vive a margine dei sistemi forti del teatro accreditato, in una città come Napoli, che sconta e fa scontare l'indipendenza. La sua direzione artistica, TeatrInGestAzione, persegue con tenacia aspirazioni neoumanistiche, nell'obiettivo di riqualificare i luoghi e i suoi abitanti in una ritrovata relazione teatrale. Il festival occupa consensualemente spazi domestici e privati di cittadini che donano la loro casa ad artisti selezionati, per un programma di creazioni, interventi, dibattiti e spettacoli a bassissimo impatto scenico. Un festival che reinterpreta la relazione con la città non avvilita a mera scenografia ma luogo denso di esistenze e di vite.

 
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