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Seminario: "Politica, estetica, lavoro. Note sul rapporto tra logistica e arti visive"

Il seminario affronta il rapporto tra arti visive e logistica a partire dalla rilevanza che essa ha assunto nel presente globale e dal crescente interesse che suscita nel mondo dell’arte.

05/12/2018 dalle 17:00 alle 19:00

Dove Palazzo Marescotti - Aula Picchi, Via Barberia 4

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Huang Yong Ping, Monumenta

Politica, estetica, lavoro
Note sul rapporto tra logistica e arti visive

Giorgio Grappi
Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali
Università di Bologna

introduce
Sandro Mezzadra

Dipartimento delle Arti
Università di Bologna


Questo seminario nasce dall’incontro tra un lungo lavoro di ricerca empirica e teorica sulla logistica e il crescente interesse che il mondo dell’arte ha rivolto alla stessa logistica facendone un oggetto d’interesse per la produzione artistica in diverse forme. Da questione di stretto interesse delle scienze del management e dei trasporti, l’attenzione rivolta dalle scienze sociali alla logistica ha fatto emergere il portato politico di una “forza trainante nelle trasformazioni del tempo, dello spazio e del territorio che producono la globalizzazione e riscrivono gli ordinamenti giurisdizionali”, secondo la definizione della geografa canadese Deborah Cowen. Attraverso la logistica è possibile leggere trasformazioni fondamentali del capitalismo e del presente globale, mettendo in luce una realtà complessa e articolata di processi che riguardano il mondo del lavoro, gli spazi politici e le forme del potere.
Percorsi come quelli del fotografo Allan Sekula e della videomaker Ursula Bieman hanno messo al centro della loro ricerca il tema del rapporto tra questo mondo e la ricerca artistica, concentrandosi in particolare sulle trasformazioni inerenti agli spazi infrastrutturali e alla produzione, fornendo contributi importanti per la comprensione critica del presente. Al tempo stesso occorre registrare come la normalizzazione di strumenti e immaginari propri della trasformazione logistica sia parte di un più ampio processo di socializzazione e moltiplicazione delle fonti estetiche che tende ad oscurare i rapporti sociali che sostengono tali processi. Il container, ad esempio, è divenuto un nuovo elemento del paesaggio e un incubatore implicito di spazi creativi, ma, come osserva Micheal Shane Boyle, la sua “ribalta sociale” non equivale ad una maggiore comprensione dei processi di cui esso è espressione.
Senza voler attribuire all’arte il compito di spiegare il presente, questo seminario muove dalla convinzione che il rapporto tra logistica, estetica e arti visive permetta un’analisi sul presente capace di focalizzare l’attenzione su aspetti fondamentali del nostro tempo intrecciando diversi linguaggi di ricerca e approcci disciplinari. Poiché la logistica attrae la pratica artistica essendo essa stessa dotata di una propria pervasività estetica che rende quanto mai complessa la ricerca di forme espressive autonome, in questo seminario ci chiederemo in particolare in che modo l’incontro tra logistica e arti visive si muova lungo uno stretto crinale tra percorsi di attivazione critica e una forma di feticismo che finisce per occultare la realtà dei rapporti di sfruttamento e comando che la stessa logistica incarna.

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