"Prove di Drammaturgia" anche in ebook
Da oggi Prove di Drammaturgia è anche in formato digitale. È possibile trovare i numeri attualmente convertiti in ebook su tutti i maggiori store on line, sia in formato .epub, sia in formato .mobi per kindle. Di seguito i numeri, con relativi indici, attualmente disponibili.
Prove di Drammaturgia n.1/2008
TEATRO E INFORMAZIONE
EDITORIALE
Teatro/informazione: riscontri storiografici e un rapporto attuale
TEATRO E INFORMAZIONE (Atti a cura di Gerardo Guccini)
Gerardo Guccini, Quando il teatro ci racconta
Gianluigi Gherzi, Il giornale a teatro: una nuova narrazione del presente
Matteo Scanni, Quel che resta dell’informazione: il fantasma della notizia
Roberto Grandi, Il giornalismo, il teatro e la ricostruzione della realtà
Pietro Floridia, Un teatro di reportage corporei
Nicola Bonazzi, Il lavoro sulle fonti
Andrea Paolucci, Il caso Di Bella: la potenza dei media, le certezze dell’opinione pubblica
Cristina Valenti, Teatro, informazione e controinformazione
Gerardo Bombonato, Quali prospettive?
VIDEOGIORNALISMO E NARRAZIONE
Intervista a Milena Gabanelli
a cura di Delia Giubeli con una nota di Fabio Acca
LA TELEVISIONE APERTA di Riccardo Iacona
NARRATORI SPAGNOLI di Marina Sanfilippo
VERBATIM THEATRE. NUOVA VOCE DELLA POLITICA INGLESE
di Delia Giubeli
PASSATO E FUTURO DEL VERBATIM THEATRE
di Tara McAllister-Viel
IL TEATRO DEI LIBRI. Segnalazioni bibliografiche
Dalla Francia, più che un riconoscimento del “teatro anarchico”
di Claudio Meldolesi
L'informazione alla quale il teatro si sta rapportando con crescente impegno creativo e progettuale, non è di natura scenica. I teatranti, infatti, in questo periodo di tramutatici e imprevedibili mutamenti, hanno moltiplicato le relazione con diversificate realtà del mondo contemporaneo, prospettando esigenze conoscitive analoghe a quelle delle inchieste giornalistiche sui lati oscuri della cronaca e della storia recente. Agli incontri e ai possibili sviluppi fra i linguaggi dell'informazione e del teatro è dedicato il presente n. 1/2008 di «Prove», curato da Gerardo Guccini, che inizia con gli Atti del Convegno “Teatro e informazione” per affrontare poi la drammaturgia del giornalismo d'inchiesta (Milena Gabanelli e Riccardo Iacona), la situazione della narrazione teatrale in Spagna (Marina Sanfilippo) e le modalità del Verbatim Theatre anglosassone (Tara MacAllister e di Delia Giubeli). Da un lato, i teatranti trovano negli strumenti e nelle tecniche dell'inchiesta un modo per acquisire nuclei di verità cui imperniare gli sviluppi del linguaggio scenico. Pietro Floridia propone azioni che restituiscano il sistema di forze del mondo sociale attraverso i corpi degli attori, mentre Gianluigi Gherzi lavora su un tempo condiviso e presente in cui performer e pubblico interagiscano e si facciano domande. D'altra parte, i giornalisti individuano nel teatro un contesto di socialità, che amplia la ricezione informativa in esperienza mediata del reale. Considerato da questo punto di vista, il teatro dà «uno sfondo nuovo alle storie» (Matteo Scanni); contrappone vitali compenetrazioni di comunicazione e presenza ai notiziari «basat[i] sugli algoritmi» (Gerardo Bombonato); evidenzia «la “teatralità” alla base di qualsiasi forma di rappresentazione» (Riccardo Iacona). Servono comunque problematiche teoriche che recuperino «il senso attuale di ciascuno di questi concetti [teatro e informazione]» (Roberto Grandi) e forniscano allo spettatore «un antidoto rispetto al virus della modernità che, attraverso i mezzi di comunicazione di massa, tende a trasformare l’individuo in utente passivo o consumatore dell’informazione» (Cristina Valenti).
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Prove di Drammaturgia n.1/2010
DRAMMA VS POSTDRAMMATICO: POLARITA' A CONFRONTO
a cura di Gerardo Guccini
numero speciale
EDITORIALE
In conclusione al progetto “Scritture per la scena”: l’incontenibile nozione di “polarità”
COSA SIGNIFICA TEATRO POSTDRAMMATICO?
di Hans-Thies Lehmann
UN INCONTRO CON HANS-THIES LEHMANN Discussione sul teatro pop, l’iper-regia, il chortheater, Brecht, Crimp, Kane, l’attore e il post-post-drammatico
DRAMMA VS POSTDRAMMATICO Atti del Convegno Internazionale di Studi a cura di Marco De Marinis e Gerardo Guccini
Marco De Marinis, La prospettiva postdrammatica: Novecento e oltre
Jean-Pierre Sarrazac, Il Nuovo corpo del dramma
Piersandra Di Matteo, Il post(o) del dramma
Anna Barsotti, Emma attraversa lo specchio: postdrammatico vs drammatico
Dario Tomasello, Teatro della necessità/Teatro della disperazione nel tempo del postdrammatico: il caso Scimone-Sframeli
Valentina Valentini, Dispositivi dell’oralità
Lorenzo Mango, Il problema del dramma nell’epoca del postdrammatico
Nicholas Ridout, Una prospettiva anglosassone sul postdrammatico: la ritestualizzazione del mondo
Gerardo Guccini, Per una fisiologia del testo ovvero il primato dell’“actio”
OLTRE IL DRAMMA. L’ATTORE NELLO SPAZIO DEL DRAMATURG
di Renata M. Molinari
SEMINARI SULLA REALTÀ Traiettorie verso l’esistente nelle drammaturgie di Motus, Accademia degli Artefatti, Teatro delle Albe
a cura di Fabio Acca
Lo zero e la X, conversazione con Daniela Nicolò e Enrico Casagrande/Motus
Lo spazio bianco della scena, Conversazione con Fabrizio Arcuri/Accademia degli Artefatti
Essere stranieri, ovvero la colomba di Kant, Conversazione con Marco Martinelli/Teatro delle Albe
Il n. 1/2010 di «Prove», curato da Gerardo Guccini, si divide in quattro parti distribuite due a due su versanti distinti e complementari. L'intervento di Hans-Thies Lehmann e gli Atti del Convegno “Dramma vs postdrammatico” riguardano la lettura teorica e storicista del fenomeno; mentre la relazione di Renata Molinari sulla sua collaborazione con Claudio Meldolesi intorno al ruolo del dramaturg, e, in seguito, le interviste a Motus, Fabrizio Arcuri e Marco Martinelli, inseguono i percorsi della parola scenica fra gli intrecci di esperienze e codici di cui è composta la società contemporanea. Confrontato al novecentesco conflitto fra dramma e teatro, che contrapponeva fautori dell'autore e sostenitori dell'autonomia dei linguaggi scenici, l'attuale confronto fra dramma e postdrammatico si colloca diversamente nell'orizzonte degli studi poiché il dramma, al quale si fa riferimento, è – all'opposto dell'idea letteraria di dramma – manifestazione diretta e spesso inscindibile del teatrale. Si tratta, cioè, di “scritture sceniche” testualmente espresse e di “drammaturgie consuntive” (Siro Ferrone) che si sviluppano all'incrocio di continui passaggi – come osserva Anna Barsotti a proposito di Emma Dante – fra la «lingua dei testi» e la «lingua degli spettacoli». Dimensione performativa della parola e verbalità della performance e si intrecciano nelle drammaturgie di Marinagela Gualtieri, di Spiro Scimone, di Franco Scaldati, dei Forced Entertainment e di Richard Maxwell. Attenti al meticciato estetico e culturale fra dramma e postdrammatico anche gli interventi di carattere metodologico. Lehmann osserva che vi possono essere testi postdrammatici rappresentati drammaticamente e, viceversa, testi drammatici rappresentati in modo postdrammatico. Jean-Pierre Sarrazac, nel sostenere la lunga durata del rinnovamento drammatico ottocentesco, apre il testo alle proprietà postdrammatiche del caos contemporaneo. Marco De Marinis riassume le nozioni emerse negli studio sulla drammaturgia grazie all'avvento di una prospettiva postdrammatica. Lorenzo Mango si sofferma sulle dinamiche fra corpo, senso e parola.