vai al contenuto della pagina vai al menu di navigazione
 

Aspetti del Primitivismo in Italia, online il primo volume della collana ARTYPE | aperture sul contemporaneo

ARTYPE | aperture sul contemporaneo
collana diretta da Silvia Grandi
volume uno

 

Aspetti del Primitivismo in Italia

con contributi di Alessandra Borgogelli, Raffaella Bonzano, Francesco Cavallini, Pierluca Nardoni
prefazione di Giuseppe Virelli

 

Abstract

Nei primi due decenni del Novecento si diffonde anche in Italia uno stile espressionista, in cui le icone sintetiche del Simbolismo sono sottoposte a un trattamento brutale che elimina richiami ultra-terreni a favore di “visioni” crude e immanenti, caratterizzate da una ripresa sistematica del passato italiano. Questo “Primitivismo” si attua anche grazie a una potente “deformazione”, soprattutto in Toscana. La “linea sintetica” dell’arte toscana evidenzia il rapporto che lega gli artisti del periodo ai predecessori Macchiaioli, soffermandosi sui alcuni protagonisti (Lorenzo Viani, Spartaco Carlini, Moses Levy, Amedeo Modigliani), fino agli sconfinamenti regressivi nel mondo popolare ed infantile che nel caso di Alberto Magri diventa un vero e proprio “primitivismo candido”, collegato idealmente alla pittura premoderna del Duecento, del Trecento e del primo Quattrocento. Infine il caso di Osvaldo Licini, analizzato nelle prime due fasi della sua carriera che l’artista stesso schematicamente definì Primitivismo fantastico (1913-1915) ed Episodi di guerra (1915-1920).

Full text disponibile all'url: <http://amsacta.unibo.it/4236/>

Pubblicato il 28 maggio 2015