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RAFFAELLO IN VATICANO: SVILUPPO DELLA TECNICA E MATURAZIONE DELLO STILE ALLA LUCE DEI RECENTI RESTAURI

I MERCOLEDÌ DI S. CRISTINA
INCONTRI CON L’ARTE - 2016

quando: mercoledì 10 febbraio, ore 17.00
dove: Aula Magna di S. Cristina

 

Paolo Violini
Maestro restauratore dei Musei Vaticani
Raffaello in Vaticano: sviluppo della tecnica e maturazione dello stile alla luce dei recenti restauri

coordina Luca Ciancabilla

 

 

La tecnica pittorica, sviluppata in modo vertiginoso in pochi anni (1508-1514), è lo strumento attraverso cui Raffaello raggiunge una maturazione dello stile e del linguaggio che non ha eguali in quel periodo. Un punto di vista ravvicinato, quale quello del restauratore, permette di cogliere passo passo questa evoluzione, entrando nei meccanismi pittorici che governano e costruiscono opere e progetti complessi come quelli degli affreschi delle Stanze Vaticane. Da un esordio che ancora risente della sua formazione umbro-toscana, nella Stanza della Segnatura Raffaello acquisisce e metabolizza la lezione dirompente di Michelangelo che lavorava a poca distanza in Cappella Sistina, riuscendo a coniugare la forza di un disegno plastico e vigoroso con l’armonia e la musicalità che sempre rimarranno sue cifre personali, fino a realizzare opere mature e complete come la Madonna di Foligno. Non pago, si lascia poi coinvolgere dalle suggestioni della pittura veneta, di Sebastiano del Piombo, di Tiziano e del Lotto, e così nella Stanza di Eliodoro assistiamo al trionfo di un nuovo colore, con soluzioni tecniche virtuosistiche che mettono in luce il talento innato del pittore di mestiere. Qui gli effetti luministici tipici delle migliori invenzioni venete sono funzionali a rappresentazioni spaziali e paesaggistiche in cui Raffaello riesce a ricreare perfettamente l’atmosfera che intende descrivere. Per questo usa soluzioni tecniche innovative e originali, che forse hanno trovato le loro motivazioni anche nella conoscenza dei tanti studi che Leonardo, anche lui a Roma in quegli anni, aveva compiuto sulla rappresentazione dello spazio e del paesaggio.

 

Paolo Violini si forma come restauratore presso lo IIAAR (Istituto Italiano Arte Artigianato e Restauro) di Roma sotto l’insegnamento diretto del prof. Gianluigi Colalucci, allora Capo Restauratore del Laboratorio Dipinti dei Musei Vaticani, dove consegue il diploma professionale di restauratore di dipinti nel 1984. Nel 1988, viene assunto in Vaticano per ricoprire l’incarico di restauratore nel Laboratorio di Restauro Pitture dei Musei Vaticani. Tra il 1989 ed il 1994 lavora in Cappella Sistina nel cantiere dei restauri sui dipinti di Michelangelo, sugli affreschi della Volta e del Giudizio Universale, sotto la direzione di Gianluigi Colalucci. Nel 1995, con il restauro della Scuola di Atene, inizia la sua attività nel cantiere delle Stanze di Raffaello, di cui nel 1997 diviene il restauratore responsabile, portando a termine nel 2012 il restauro completo della Stanza della Segnatura e della Stanza di Eliodoro, dipinte da Raffaello tra il 1508 e il 1514. Durante quasi trent’anni di svolgimento di attività professionale, svolta sia all’interno che all’esterno della Città del Vaticano, partecipa in qualità di relatore a convegni e conferenze su tematiche relative allo studio e alla conservazione dei beni culturali. Inoltre, nell’ambito delle attività editoriali, contribuisce con articoli e saggi a vari studi per la redazione scientifica delle pubblicazioni relative ai lavori eseguiti.