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I Campi e la ritrattistica del Cinquecento a Cremona

I MERCOLEDÌ DI S. CRISTINA
INCONTRI CON L’ARTE - 2017

quando: mercoledì 1 febbraio, ore 17.00
dove: Aula Magna di S. Cristina

 

Marco Tanzi
I Campi e la ritrattistica del Cinquecento a Cremona

coordina Sonia Cavicchioli

 

 

Se la cultura figurativa della Maniera a Cremona è stata ampiamente dissodata, per quanto riguarda invece un capitolo estremamente significativo, come quello della ritrattistica, gli studi sono stati finora più reticenti. Il contributo di Marco Tanzi propone alcuni affondi sui pittori Campi sotto questo specifico punto di osservazione. In particolare affronta Bernardino Campi (1521-1591) – omonimo ma non parente dei tre fratelli Giulio, Antonio e Vincenzo –, il principale specialista nel genere, attivo per l’aristocrazia filospagnola a Milano, gravitante intorno alla corte di Ferrante Gonzaga e di Francesco Ferdinando d’Avalos. È di fondamentale supporto per questa ricerca la biografia del pittore, redatta nel 1584 da Alessandro Lamo, che segue passo dopo passo la vita dell’artista, elencandone con scrupolo le opere. Seguono le indagini su Antonio Campi (1523 circa - 1587), con il tentativo di restituire al multiforme ingegno del secondo Cinquecento cremonese una serie omogenea di ritratti segnati da un indiscutibile peculiar mark che li colloca tra gli esperimenti più interessanti del genere in Valpadana.

 

Marco Tanzi, nato a Cremona nel 1956, ha studiato a Padova e a Bologna; dal 1995 insegna Storia dell’arte moderna all’Università del Salento, a Lecce. Nonostante le struggenti bellezze del Salento e la schizofrenia indotta da questa forma prolungata di pendolarismo estremo, continua a occuparsi prevalentemente della cultura figurativa della Valpadana – pittura e scultura – dal Quattrocento al Seicento, sulla quale ha scritto saggi e curato mostre: tra queste Pedro Fernández da Murcia, lo Pseudo Bramantino (Castelleone 1997), Barocco nella Bassa: pittori del Seicento e del Settecento in una terra di confine (Casalmaggiore 1999), Disegni cremonesi del Cinquecento (Firenze, Uffizi, 1999), I tarocchi dei Bembo (Milano, Brera, 2013). Con Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa ha invece curato, tra le altre, Il Rinascimento nelle terre ticinesi. Da Bramantino a Bernardino Luini (Rancate, Pinacoteca Züst, 2010-2011) e Bramantino a Milano (Milano, Castello Sforzesco, 2012). Tra gli studi monografici ricordiamo Boccaccio Boccaccino (Edizioni del Soncino 1991), I Campi (5 Continents 2004), Arcigoticissimo Bembo (Officina Libraria 2012), La Zenobia di don Álvaro (Officina Libraria 2015).