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I Mercoledì di Santa Cristina: "Il Trecento dell’Appennino tra Umbria e Marche"

27/02/2019 dalle 17:00

Dove Aula Magna, Compleso di Santa Cristina (p.tta G. Morandi 2)

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nell'àmbito di
I MERCOLEDÌ DI S. CRISTINA
INCONTRI CON L’ARTE 2019

a cura dei docenti di Arti Visive
coordinatore Daniele Benati

 

 

Alessandro Delpriori
Il Trecento dell’Appennino tra Umbria e Marche: pittura e scultura all’ombra di Assisi

coordina Fabio Massaccesi

INGRESSO GRATUITO

 

Assisi e il cantiere della decorazione della Basilica di San Francesco diventano punti di riferimento imprescindibili per tutta la civiltà figurativa tra Umbria e Marche della prima metà del Trecento. A Spoleto gli artisti partecipano da protagonisti a quella cultura e declinano in senso personale le novità che irradiano dalle pareti della Basilica. Il Maestro di Cesi lavorò probabilmente con Giotto alla Leggenda Francescana; il Maestro della Croce di Trevi si forma sul transetto nord della Basilica Inferiore e il Maestro di Fossa, forse il più bello dei pittori umbri del Trecento, reagisce a Pietro Lorenzetti e a Simone Martini, importando un linguaggio elegante e velatamente francesizzante. La forza espressiva e la volontà di comunicare direttamente con lo spettatore sono i caratteri principali dello stile spoletino di quel momento e si legano fortemente alla proliferazione dei grandi Calvari affrescati e alle storie raccontate in dossali e tabernacoli con ante mobili che in quel territorio erano allestiti sugli altari.

Alessandro Delpriori si è laureato in Storia e Conservazione dei Beni Culturali all’Università di Macerata e ha poi conseguito il Dottorato di Ricerca in Storia dell’Arte presso l’Università di Firenze, con una tesi sulla cultura artistica del Trecento a Spoleto e nell’Umbria Meridionale. Ha lavorato nella gestione di musei e di mostre dapprima con la Cooperativa Arché di Macerata e poi con Civita. Dal 2008 al 2011 è stato direttore e conservatore della collezione della Fondazione Domus per l’arte moderna e contemporanea. In particolare ha curato il catalogo del Museo del Tesoro della Basilica di San Nicola a Tolentino, la mostra Vittore Crivelli. Da Venezia alle Marche. Maestri del Rinascimento nell’Appennino e, tra gli ultimi lavori, Capolavori del Trecento. Il cantiere di Giotto, Spoleto e l’Appennino, una mostra in quattro sedi tra Spoleto, Trevi e Montefalco. Dal 2014 è sindaco di Matelica, dove sta lavorando molto alla valorizzazione del patrimonio storico artistico: in particolare si segnalano le mostre su Luca di Paolo e il Rinascimento nelle Marche e su Lorenzo de Carris e i pittori eccentrici del Cinquecento nelle Marche che, prima del sisma del 2016, dovevano iniziare un percorso di conoscenza dell’arte a Matelica e a ridosso dell’Appennino. Per la Fondazione Federico Zeri dell’Università di Bologna ha curato due Summer School nel 2017 e nel 2018. Tra le sue numerose pubblicazioni si segnalano interventi sul Trecento in Umbria e in Abruzzo - in particolare la monografia La Scuola di Spoleto, 2015 -, studi sul Quattrocento nelle Marche e poi su Benedetto da Maiano e Luca Signorelli. La Regione Marche lo ha voluto nel comitato di studio per le attività di valorizzazione del patrimonio storico artistico delle aree del cratere sismico.