vai al contenuto della pagina vai al menu di navigazione
 

Incontro con Hermann Nitsch

A cura di Renato Barilli
con la collaborazione di  
Silvia Grandi e Pasquale Fameli


Organizzato dal Dipartimento delle Arti  
dell’Università di Bologna  
con un contributo di Unibocultura

 

Venerdì 27 gennaio 2017 | ore 21  
Sala Borsa | Auditorium Biagi 
Piazza del Nettuno 3, Bologna

 

 

 

 

Ingresso libero a inviti fino a esaurimento
Da ritirare presso URP Unibo, Largo Trombetti 1, Bologna
mercoledì 25 e venerdì 27 gennaio dalle ore 9.00 alle ore 12.30
giovedì 26 gennaio dalle ore 14.30 alle ore 16.30
Tel. 051.209 93 49 – urp.info@unibo.it

 

L’incontro fa  parte della serie di eventi della medesima natura che vengono realizzati dal 2011, in margine ad Artefiera, con lo scopo di richiamare in scena alcuni dei protagonisti delle Settimane internazionali della performance, tenutesi tra il 1977 e il 1982 presso la Galleria Comunale d’Arte moderna, allora ubicata nel quartiere fieristico, e finanziate proprio per la massima parte dall’Ente Fiere. Quegli eventi rimasti famosi erano a cura del proponente, validamente coadiuvato da Francesca Alinovi e Roberto Daolio, purtroppo entrambi scomparsi, e dunque queste manifestazioni divengono anche un doveroso omaggio alla loro memoria. Si sono succeduti, secondo questa finalità, gli incontri con Marina Abramovic, 2011, Luigi Ontani, 2012, Arrigo Lora Totino, 2013, Franco Vaccari, 2014, Fabrizio Plessi, 2015, Luca Maria Patella, 2016. Il protagonista cui va il prossimo omaggio è il viennese Hermann Nitsch, celeberrimo fondatore dello Orgien-und-Misterien Theater, consistente in grandiose performances volte a inscenare del “misteri”, ma concepiti con un risvolto dissacrante, fino a ricavarne delle specie di “messe nere”, intese però a  conseguire il fine giusto di riportare alla luce le pulsioni negative e distruttive latenti in ciascuno di noi, anche secondo l’insegnamento freudiano, così da conseguire una catarsi, una liberazione da ossessioni diversamente negative e nocive. In particolare, proprio la prima edizione delle Settimane, oltre a essere andata famosa per l’operazione di Marina e Ulay, postisi nudi sulla soglia della Galleria d’Arte Moderna, fu scandita dalla enorme performance organizzata da Nitsch nell’ex-chiesa di Santa Lucia, allora allo stato di grandioso rudere.
Come già nelle occasioni precedenti, anche in questo caso ci sarà un fitto dialogo, con l’aiuto di un traduttore, il germanista del nostro Ateneo Roberto Rizzo, tra l’artista e il curatore Barilli volto a ricostruire, con l’aiuto di materiale audiovisivo, i principali passi della carriera di Nitsch.
L’auditorium Enzo Biagi prevede il limite non superabile di 200 posti, cui si accederà mediante biglietto d’invito, in parte distribuito dall’Ufficio Relazioni Pubbliche dell’Ateneo, in parte dal Dipartimento delle Arti.