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Concetti musicali e visivi di Ildegarda di Bingen e Gioachino da Fiore

09/05/2017 dalle 15:00 alle 17:00

Dove Palazzo Marescotti, via Barberia 4 | Aula del Camino

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Claire FONTIJN

Phyllis Henderson Carey Professor of Music
Wellesley College, Wellesley, Mass.

La lezione si svolgerà nell'ambito dello scambio tra l'Eastern College Consortium
(Vassar College, Wellesley College, Wesleyan University) e l'Università di Bologna

 

Abstract

Ildegarda di Bingen si situa fra i più importanti creatori e pensatori del dodicesimo secolo, e forse di tutto il periodo medioevale. Grazie alla reputazione di cui godette in vita, la maggior parte della sua produzione è stata raccolta e conservata con cura.  Nella biografia di Ildegarda i monaci Goffredo e Teodorico riferiscono che «Jutta [sua maestra] aveva insegnato a Ildegarda come cantare i salmi di Davide e come suonare il salterio a dieci corde». La lezione illustrerà come il fulcro dell’educazione musicale d’Ildegarda fosse basato sul canto dei 150 salmi con l’aiuto e l’accompagnamento di uno strumento musicale: il salterio.

Il salterio di Ildegarda è probabile che assomigliasse a quello di Gioachino da Fiore, un visionario calabrese del dodicesimo secolo, anche se lei non aveva certamente avuto accesso ai disegni di quest’ultimo, per costruirselo.  Tuttavia il prototipo di Gioachino potrebbe essere utile per una ricostruzione verosimile di quello suonato dalla grande badessa.  Inoltre, la presenza del salterio nei concetti medievali riguardanti l’Armonia delle Sfere, ne facevano, nella vita monastica, uno strumento in grado di rappresentare il legame tra questa armonia e la salmodia terrestre.