IL CAPOLAVORO E IL SUO DOPPIO

I MERCOLEDÌ DI S. CRISTINA
INCONTRI CON L’ARTE - 2014

quando: mercoledì 5 febbraio, ore 17.00
dove: Aula Magna di S. Cristina

STEFANO PIERGUIDI (Sapienza, Roma)
Il capolavoro e il suo doppio. Il Ratto di Elena di Guido Reni e la sua replica tra Madrid, Roma e Parigi

coordina Andrea Bacchi

Nel 1627 Filippo IV d’Asburgo commissionò a Guido Reni un Ratto di Elena destinato ad ornare, accanto ad altre importanti tele di tutte le scuole del tempo, il Salone dell’Alcàzar di Madrid. Una volta terminato a Bologna nel 1629, il dipinto venne subito celebrato da letterati e intendenti d’arte. Reni, confidando nella magnificenza di un sovrano tanto grande, si rifiutò di fissare un compenso, ingaggiando una prova di forza con l'ambasciatore spagnolo. Il risultato fu la rottura: il dipinto venne quindi offerto a Maria de’ Medici, che lo acquistò subito prima del fallimento della congiura da lei ordita contro il cardinale di Richelieu. La regina dovette lasciare la Francia nel 1631, e del Ratto di Elena si persero le tracce per dieci anni.

Ma un suo ‘doppio’, realizzato da un allievo del maestro, comparve a Roma nel 1632, e fu come se si trattasse dell’originale del ‘divino’ Guido: più volte il suo proprietario, il cardinale Bernardino Spada, cercò senza successo di venderlo agli agenti di Filippo IV. Solo dopo la morte, quasi contemporanea, dell’autore e della proprietaria del dipinto, nell’agosto del 1642, l’originale ritornò sulla scena; e fu un ritorno trionfale.

Stefano Pierguidi è ricercatore di storia della critica d'arte a Roma presso la Sapienza. I suoi studi si sono dapprima orientati sulla pittura del Manierismo a Roma e sulle figure di Francesco Salviati e Giorgio Vasari. Più recentemente i suoi interessi si sono spostati sulla letteratura artistica, e sul Seicento a Roma, con saggi su Gian Lorenzo Bernini, Annibale Carracci e Domenichino.

credit immagine: Giacinto Campana (ritoccato da Guido Reni), Ratto di Elena, particolare. Roma, Galleria Spada.