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Arti del tatuaggio: il corpo segnato

I MERCOLEDÌ DI S. CRISTINA
INCONTRI CON L’ARTE - 2017

quando: mercoledì 8 marzo, ore 17.00
dove: Aula Magna di S. Cristina

Paolo Fabbri
Arti del tatuaggio: il corpo segnato

coordina Lucia Corrain

 

 

La pratica contemporanea del tatuaggio conosce una diffusione planetaria: da antilinguaggio marginale, la scrittura sul corpo è diventata “moda” globalizzata. Tra le altre scienze umane – in particolare antropologia criminale e della cultura – da tempo la semiologia del segno tegumentario ha analizzato la relazione tra le icone e i corpi, tra il soma e il sema (pitture corporali, ferite, perforazioni, scarificazioni, marchiature, ecc.), nonché le tattiche enunciative dell’io-pelle. La semiologia delle arti – interessata ai processi di “artificazione”, cioè del divenire artistico delle pratiche di rappresentazione e significazione (fotografia, graffiti, danza hip hop, ecc.) – si propone l’esame socio-semiotico dei diversi modi del divenire “arte del tatuaggio” (opere, generi, scuole, collezioni, gallerie, critica, mostre, cataloghi, libri, film, TV, siti internet e così via).

 

Paolo Fabbri è uno dei più importanti semiologi italiani. I suoi interessi culturali coprono tematiche che vanno dal linguaggio alle arti, dalla comunicazione alla filosofia. La sua carriera di docente inizia nel 1967 come professore incaricato a Urbino; dal 1977 al 2003, prima come professore associato poi come ordinario, insegna all’Università di Bologna, per passare poi all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, dove rimane fino al 2009. Attualmente insegna alla Libera Università Internazionale di Studi Sociali di Roma. Ha insegnato in molte università straniere: è stato Visiting Professor all’Università di San Diego, all’Ucla di Los Angeles, all’Università di Toronto. Ha tenuto conferenze presso numerose università in varie parti del mondo: Cornell di New York, Vanderbilt di Nashville, Yale di New Haven, Brisbane in Australia, Complutense di Madrid, e inoltre Bilbao, Buenos Aires, Istanbul, Ginevra, Montréal, Vilnius, Città del Messico. È stato primo Consigliere dell’Ambasciata Italiana di Parigi e Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi dal 1992 al 1996.

Ha scritto libri – tra cui La svolta semiotica, L’Elogio di Babele, Segni del tempo. Un lessico politicamente scorretto, Fellinerie. Incursioni semiotiche nell'immaginario di Federico Fellini – e moltissimi articoli. Ha tradotto importanti libri riguardanti problemi del linguaggio e della comunicazione. Ha diretto le collane editoriali: Il Metodo semiotico per la Bruno Mondadori; Stella variabile per le edizioni Et al.; Insegne (con Gianfranco Marrone) per Mimesis. Dal 2001 al 2005 ha collaborato con il quotidiano l’Unità curando la rubrica settimanale Parole, parole, parole.