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Albrecht Dürer e la “heimlicher perspectiua”. Un'indagine alle fonti

I MERCOLEDÌ DI S. CRISTINA
INCONTRI CON L’ARTE - 2018

quando: mercoledì 14 marzo, ore 17.00
dove: Aula Magna di S. Cristina, p.tta Morandi 2

 

 

 

 

 

Giovanni Maria Fara
Albrecht Dürer e la “heimlicher perspectiua”. Un'indagine alle fonti

coordina Sonia Cavicchioli

 

L’intenzione – manifestata da Albrecht Dürer in una lettera all’amico Willibald Pirckheimer, scritta da Venezia intorno al 13 ottobre 1506 – di recarsi a Bologna per imparare l’arte della “heimlicher perspectiua”, segna un momento essenziale nel lungo soggiorno di Dürer in Italia, fra la fine del 1505 e il gennaio del 1507. Da quando la lettera venne pubblicata per la prima volta, nel 1781, da Christoph Gottlieb von Murr, gli studiosi hanno lungamente dibattuto per cercare di identificare il nome dello sconosciuto maestro bolognese di prospettiva, comprendere il significato dei suoi insegnamenti, ricostruire gli spostamenti di Dürer, una volta lasciata Venezia, nell’autunno del 1506. Una nuova riconsiderazione della documentazione rimasta può servire per cercare di rispondere nuovamente a questi decisivi interrogativi. Ne consegue quindi: che Dürer non raggiunse mai Firenze o Roma alla fine del 1506; che nel periodo trascorso in Italia Dürer maturò uno spiccato interesse verso la lingua parlata, fino a cercare di impossessarsi del lessico architettonico italiano, allora in formazione; che i suoi dichiarati interessi prospettici trovarono un immediato e concreto coronamento nell’acquisto, avvenuto a Venezia nel gennaio del 1507, del libro degli scritti di Euclide, e nella conseguente traduzione in tedesco delle undici introduttive e fondamentali Suppositiones e dei primi quaranta Theoremata del testo sulla Perspectiva.

 

Giovanni Maria Fara è Professore associato di Storia dell’Arte Moderna presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. I suoi ambiti di ricerca riguardano principalmente Albrecht Dürer artista e teorico dell’arte e la sua ricezione in Italia fra il Rinascimento e l’età barocca; la grafica italiana ed europea del Rinascimento; la letteratura artistica e scientifica fra XV e XVIII secolo in ambito italiano ed europeo e la storia del collezionismo in età moderna. Tra i suoi libri: Albrecht Dürer teorico dell’architettura. Una storia italiana, Olschki, 1999; Albrecht Dürer. Lettere da Venezia, Electa, 2007; Albrecht Dürer nelle fonti italiane antiche 1508-1686, Olschki, 2014; Wittenberg 1517. Intorno a Dürer. Incisioni tedesche dell’età della Riforma, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, 2017. Insieme a Francesca de Luca ha curato la mostra I volti della Riforma. Lutero e Cranach nelle collezioni medicee, Firenze, Gallerie degli Uffizi, 31 ottobre 2017 – 7 gennaio 2018.